Instagram, multa da 405 milioni di euro per la gestione dei dati degli adolescenti
L'Irish Data Protection Commission ha multato Instagram per 405 milioni di euro. La società ha violato il regolamento europeo sulla privacy (GDPR) mostrando email e numero di telefono di adolescenti. Meta è pronta all'appello.
di Manolo De Agostini pubblicata il 06 Settembre 2022, alle 06:21 nel canale WebMetaInstagram
L'Irish Data Protection Commission, l'ente irlandese che si occupa di tutela dei dati personali, ha multato Instagram per 405 milioni di euro per violazione del GDPR (General Data Protection Regulation). Al centro della vicenda la gestione da parte di Instagram dei dati personali, tra cui email e numeri di telefono, degli adolescenti.
Si tratta non solo della terza multa del DPC irlandese contro una società del gruppo Meta (17 milioni di euro contro Facebook e 225 milioni di euro contro WhatsApp), ma anche della seconda multa più alta nell'ambito del GDPR in Europa, dopo i 746 milioni di euro comminati ad Amazon dalla Luxembourg National Commission for Data Protection.
La notizia è stata battuta dal sito Politico, secondo il quale il DPC irlandese ha almeno altre sei indagini in corso sulle società della galassia Zuckerberg. La decisione dell'Autorità è arrivata lo scorso venerdì e tutti i dettagli saranno pubblicati nel corso di questa settimana.
L'indagine giunge a conclusione dopo quasi due anni in cui l'Autorità ha analizzato due modi in cui la società ha, a suo dire, violato le regole del GDPR. Il primo è che Instagram consentiva ai giovani di età compresa tra 13 e 17 anni di creare account aziendali sulla piattaforma, il che rendeva disponibili pubblicamente le informazioni di contatto di tali utenti (email e telefono). Instagram, inoltre, avrebbe reso pubblici gli account di alcuni adolescenti per impostazione predefinita.
"Questa indagine si è concentrata sulle vecchie impostazioni che abbiamo aggiornato più di un anno fa e da allora abbiamo rilasciato molte nuove funzionalità per aiutare a mantenere gli adolescenti al sicuro e le loro informazioni private", ha assicurato un portavoce di Meta.
"Chiunque abbia meno di 18 anni ha automaticamente il proprio account impostato su privato quando si iscrive a Instagram, quindi solo le persone che conoscono possono vedere ciò che pubblicano e gli adulti non possono inviare messaggi agli adolescenti che non li seguono. Ci siamo impegnati pienamente con il DPC durante l'indagine e stiamo riesaminando attentamente la loro decisione finale". Parole più nette sono state rilasciate all'Associated Press: "Non siamo d'accordo su come è stata calcolata questa multa e intendiamo impugnarla".
Negli ultimi anni il modo in cui Meta - e in particolare Instagram - ha gestito l'esperienza online degli adolescenti è stato un argomento di grande dibattito e analisi, specie dopo le dichiarazioni dell'ex dipendente Frances Haugen e la scoperta di studi interni sull'effetto di Instagram sulla salute mentale.
Instagram ha provato a rispondere alle accuse e alle preoccupazioni cercando di creare soluzioni ad hoc per quella fascia d'età, come Instagram Kids, ma il progetto è stato messo in pausa. "Sebbene continuiamo a credere nella necessità di sviluppare questo progetto, abbiamo deciso di sospenderlo. In questo modo avremo il tempo di lavorare con genitori, esperti, responsabili politici e autorità di controllo, di ascoltare le loro preoccupazioni e dimostrare il valore e l'importanza di questo progetto per i giovanissimi di oggi che trascorrono tempo online".
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