Il figlio di Sam Altman crescerà con l'AI. E il tuo? La visione inquietante del fondatore di ChatGPT

Sam Altman, CEO di OpenAI, racconta come ChatGPT abbia già cambiato la sua esperienza di padre e prevede che i suoi figli cresceranno più capaci grazie all’AI, ma mai più intelligenti delle macchine stesse.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 19 Giugno 2025, alle 11:17 nel canale WebOpenAIChatGPT
Sam Altman, CEO e cofondatore di OpenAI, ha recentemente dichiarato che i suoi figli non saranno mai più intelligenti dell’intelligenza artificiale. Un’affermazione che, pronunciata dal padre di ChatGPT e da poco anche padre nella vita reale, non può che far riflettere su come la tecnologia stia ridefinendo i confini dell’intelligenza umana e della crescita delle nuove generazioni.
Altman, intervenuto nel primo episodio del nuovo podcast di OpenAI, ha raccontato come la nascita del suo primo figlio abbia cambiato il suo modo di vedere il futuro dell’umanità nell’era dell’AI. “I miei figli non saranno mai più intelligenti dell’AI”, ha affermato senza mezzi termini, aggiungendo però che cresceranno “molto più capaci di quanto lo siamo stati noi, in grado di fare cose che oggi non possiamo nemmeno immaginare, e saranno davvero bravi a usare l’AI”.
Sam Altman e la nuova genitorialità: rischi e benefici dell'AI
Altman ha descritto se stesso come “estremamente kid-pilled”, ovvero convinto che tutti dovrebbero avere molti figli, e ha raccontato come ChatGPT abbia già avuto un ruolo centrale nei suoi primi mesi da genitore.
Nei primi giorni dopo la nascita del figlio, ha ammesso di aver usato “costantemente” ChatGPT per chiedere consigli su come prendersi cura del neonato, dalle domande più semplici a quelle sui vari stadi dello sviluppo infantile. “Chiaramente, le persone sono riuscite a crescere bambini senza ChatGPT per molto tempo”, ha detto Altman, “ma non so come avrei fatto io senza”.
Questa nuova modalità di accesso alle informazioni non è poi così diversa dal classico “googlare” domande da neogenitori, ma per Altman la differenza sta nella qualità e nell’immediatezza delle risposte offerte dall’AI. Lo stesso CEO però ha messo in guardia: ChatGPT non è infallibile e può “allucinare”, ovvero fornire informazioni errate. “La gente ha un livello di fiducia molto alto in ChatGPT, ed è interessante, perché l’AI allucina. Dovrebbe essere una tecnologia di cui non fidarsi troppo”.
Altman stesso riconosce che “non tutto sarà positivo”, prevedendo che si svilupperanno nuove forme di dipendenza e relazioni parasociali problematiche con le macchine. “La società dovrà trovare nuovi limiti e regole, ma i benefici saranno enormi”, sostiene.
Un aneddoto citato nel podcast riguarda un bambino che, scambiando una rivista per un tablet, cercava di interagirvi come fosse uno schermo touch. “I bambini nati oggi penseranno che il mondo abbia sempre avuto AI estremamente intelligenti”, osserva Altman, sottolineando come la percezione della tecnologia stia cambiando radicalmente già dalla prima infanzia.
welcome to the world, little guy!
— Sam Altman (@sama) February 22, 2025
he came early and is going to be in the nicu for awhile. he is doing well and it’s really nice to be in a little bubble taking care of him.
i have never felt such love. pic.twitter.com/wFF2FkKiMU
Il discorso si estende anche all’uso della modalità vocale di ChatGPT per intrattenere i più piccoli, come nel caso di un genitore che ha lasciato il figlio parlare per un’ora con l’AI di Thomas the Tank Engine. “I bambini adorano la modalità vocale”, commenta Altman, ma ammette che non sappiamo ancora quali effetti possa avere lasciare che i bambini interagiscano così a lungo con un modello linguistico.
8 Commenti
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Con una affermazione del genere, mi viene da dire che sarebbe stato meglio non avesse procreato...
Peccato che le macchine NON SONO affatto intelligenti.
Ma a parte questo…
Non ha una moglie/compagna sana di mente che gli dice “MA CHE CAZZATE STAI DICENDO?”
Non avendo figli non mi pongo il problema.
Sono sempre stato dell'opinione che la famosa legge della giungla si possa applicare anche in un contesto sociale in cui vige una sorta di "sopravvivenza del più adatto" e attualmente questo lo associo alla capacità dell'individuo di districarsi, tra i vari problemi, principalmente contando sulle proprie capacità e sulla propria intelligenza. E sicuramente il modo in cui una persona verrà educata/istruita andrà a inficiare sulla sua capacità di essere individuo autonomo.
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