IA generative e immagini, il rischio plagio è dietro l'angolo

IA generative e immagini, il rischio plagio è dietro l'angolo

Un esperimento dimostra come vi sia un rischio elevatissimo per le IA di produrre materiale coperto da diritto d'autore, con le possibili conseguenze legali del caso. Tutto il settore poggia su fondamenta di carta velina?

di pubblicata il , alle 17:51 nel canale Web
Midjourney
 
47 Commenti
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marconwps13 Gennaio 2024, 05:09 #21

ovvio

Mi sembra del tutto ovvio che siano simili se non uguali , secondo voi le IA con cosa sono state trainate. Il punto e' proprio quello con cosa sono state istruite quindi mi dispiace ma il concetto di copyright rimane e le societa' che sviluppano IA devono pagare i diritti , troveranno di sicuro un accordo. Saluti a tutti
pachainti13 Gennaio 2024, 06:30 #22
Originariamente inviato da: Mo42
Demenziale, dici? No, non è demenziale.
È semplicemente un discorso talmente infarcito di disinformazione e "benaltrismo" (aka, "allorismo", o in English, "whataboutism" che il pubblico depensante si ritrova termini come "strumento" o "software di editing" associati a ciò che di strumentale non ha assolutamente nulla.
L'IA generativa non è uno strumento. Ficcatevelo bene in testa.
Esattamente come un pittore, uno scrittore, un compositore non sono strumenti.
Un pennello, una penna, o una chitarra sono strumenti.
L'IA generativa si serve di strumenti (in questo caso algoritmi) per dipingere, scrivere, o comporre un risultato strumentalmente agnostico. Chi paragona Photoshop a Midjourney, per esempio, non ha la più pallida idea di cosa stia parlando. È contenuto al pari delle più becere chiacchiere da bar.
E tutto ciò non fa altro che affossare ancor di più la verità a favore dell'incomprensione fraudolenta che aleggia intorno all'argomento.
Informatevi prima di parlare. Ma nel farlo, evitate di usare ChatGPT.


L'obiettivo finale è proprio quello. Avere masse non pensanti che si fidano di un software miracoloso in grado di rispondere a tutti. In realtà è solo un'illusione, un generatore artificiale di stronzate alimentato dalle basi di dati fornite per stimare i suoi parametri, le quali sono generate a mano da pseudo schiavi e piene di pregiudizi che fanno comodo al pensiero politico-culturale dominante.
cecofuli213 Gennaio 2024, 15:56 #23
Le società che producono software e applicazioni COMMERCIALI IA utilizzando immagini e sorgenti coperte da copyright DEVO pagarne l'utlizzo! Ma stiamo scherzando?! Senza questi dati, non potrebbero produrre software IA, a meno di non usare dati di pubblico dominio e non coperte da copyright.
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In sostanza, stanno allenando i loro algoritmi usando illegalmente materiale prodotto da altri (i quali hanno speso bei soldibi per produrlo), ottenendo poi un compenso dall'utilizzo dei loro programmi IA.
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Discorso diverso per Stabel diffusion, il quale è un programma open source e non ci guadagna nulla. Anche se deve chiedere il permesso di utilizzari sorgenti protette. Starà poi al legittimo proprietario accettare o meno.
Poi, in questo caso deve essere l'utente finale che dovrà pagare il giusto compenso se genera immagini, video, audio che ritraggono materiale protetto, sia che l'utente finale ci guadagni o meno.
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Caso diverso se la perona fisica o giuridica che è titolare del copyright accetta che i prodotto generati tramite programmi opensource non producono guadagno "all'artista" (artista.. seee...) e non vuole essere remunerato.
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Lo so, è quasi impossibile controllare centinaia di software e milioni di immagini. Però questo è.
silvanotrevi13 Gennaio 2024, 16:44 #24
Ragazzi attenti che le belle fighe con cui chattate su Tinder sono fatte con la IA generativa. Non sono reali. Occhio eh. Non incontratele mai
giuliop13 Gennaio 2024, 17:10 #25
La sagra del bianco e nero e dei non-sequitur:

Originariamente inviato da: Hiei3600
Sapevate che con Photoshop si possono disegnare immagini ritraenti personaggi protetti da copyright?

Propongo quindi di sanificare Photoshop in modo che al massimo l'utente possa tracciare 2 o 3 linee poi il programma si blocca e per proseguire devi compilare online una dichiarazione formale che il tuo lavoro non lede al diritto di autore ed allegando un imposta di bollo di 99999€ perché la burocrazia ci deve mangiare su e


Già, perché scrivere "videogame plumber" è la stessa cosa che disegnare Mario da zero

Originariamente inviato da: Hiei3600
OK, facciamo così? Uhmmm??


E dove trovo in Photoshop il comando per disegnare automaticamente i personaggi Disney? Uhmmm?

Originariamente inviato da: zancle
È come dire. Diamo una sanzione alla FIAT, perché non mi impedisce di usare una sua autovettura per attraversare un semaforo rosso o non mi impedisce di andare in divieto d’accesso.


Del resto alle macchine della FIAT basta dire, "vai!" e quelle ti saltano, da sole, tutti i semafori rossi che è un piacere, giusto?

Originariamente inviato da: zancle
Chi pubblica cose che violano il diritto d’autore deve essere colpito, non l’IA. Nel caso specifico si è chiesto IA di fare un cartone che utilizzasse volutamente un disegno protetto da diritto d’autore e questa ha eseguito le specifiche.


Cosa ci sarebbe di "volutamente [...] protetto da diritto d’autore" nelle parole "videogame plumber"?

Originariamente inviato da: Mars95
Non capisco dov'è il problema, chi vende programmi basati su AI non vende materiale coperto da diritti ma un software che è in grado di produrlo, ma qualsiasi software è in grado di produrre materiale coperto da diritti se gli si danno i giusti input.


Come dire, "non capisco dove sia il problema nel vendere una stampante che alla pressione di un pulsante possa stampare tutti i romanzi degli ultimi 10 anni, qualsiasi stampante è in grado di farlo se gli dai il giusto file".

Il punto non è che sia "in grado di produrlo [...] se gli si danno i giusti input", è che "i giusti input" sono ridotti a delle semplici frasette, e lo possono essere solo perché per produrlo attinge a, e usa illegalmente, materiale protetto da copyright.

Originariamente inviato da: Mars95
Come se vietassero di vendere le penne perché potrei usarle per scrivere un libro con materiale sotto diritti.


Del resto tipicamente basta prendere una penna, appoggiarla su un pezzo di carta, dire "scrivi un best-seller horror!" et voilà, quella ti scrive automaticamente l'ultimo romanzo di Stephen King, paro paro
Gnubbolo14 Gennaio 2024, 04:36 #26
niente da fare sti quà non riescono a distinguere l'AI dalla base di dati che può essere qualsiasi cosa.
e non riescono a distinguere il concetto dello strumento AI dalle società che offrono servizi.

non mi spaventano gli stupidi, gli ignoranti si.
Gnubbolo14 Gennaio 2024, 05:00 #27
Originariamente inviato da: giuliop
e usa illegalmente, materiale protetto da copyright.

nel caso del NYT vs Ms il possessore dell'hardware sul quale runna l'AI possiede dopo lecito acquisto copie dei giornali coi quali produrre la base di dati coi quale allena l'AI.
c'è stato un acquisto, bon, finito. non vinceranno la causa. è come andare in causa contro le biblioteche perchè permettono a terzi la fruizione della base di dati.
vanno in causa perchè l'AI genera un testo ?
esistono da 50 anni generatori testuali, basta minchiate, quello che è migliorato è la forma, lo stile del testo, ma questo non vuol dire un cazzo, se la MS avesse un dipendente umano che scimmiotta un paio di articolisti del NYT ?
che cambierebbe ?
quanti sono gli scimmiottatori nel mondo, migliaia. non aggiungiamo al discorso anche i ghost writers che servono per arrivare alle canoniche 500 pagine del bestseller da walmart.
la causa di NYT è persa, pensavano di portare la MS al cease and desist, ma hanno sbagliato, tra l'altro il NYT è quasi in amministrazione controllata e questa mossa mi sa di ultima spiaggia, manca la spallata finale per chiudere tutto e arriverà a breve.
Mo4214 Gennaio 2024, 13:01 #28
Originariamente inviato da: Gnubbolo
niente da fare sti quà non riescono a distinguere l'AI dalla base di dati che può essere qualsiasi cosa.
e non riescono a distinguere il concetto dello strumento AI dalle società che offrono servizi.

non mi spaventano gli stupidi, gli ignoranti si.


Beh, se le IA generative più in voga e pubblicamente disponibili del momento non fossero state addestrate con materiale protetto da copyright... il problema non si sarebbe assolutamente posto. Purtroppo, ormai, non c'è bisogno di distinguere nulla da niente. Se così non fosse stato, semplicemente non ci sarebbero abbastanza dati (e di tale qualità da aver addestrato le varie IA ad essere così tanto deleterie per chi quei dati li ha creati.
Dici che "le società offrono servizi." Aldilà della pericolosa genericità dell'affermazione (ai limiti del "corporate jargon", come offrono i loro servizi? In un vuoto pneumatico? Non penso proprio. Ergo, tutto ciò che offrono è semplicemente contraffazione, plagio, e furto. Sempre se stiamo ancora parlando di IA generativa. Per il resto delle IA, sono il primo a ribadire che il termine è stato così abusato nella sua forma generica che sembra aver fatto dimenticare a tutti che il concetto di intelligenza artificiale non è nulla di nuovo, e anzi, di fondamentale supporto per innumerevoli campi. La caccia alle streghe in atto a tutto ciò che menziona un'IA di qualunque genere è soltanto l'ennesimo danno polarizzante che questo infausto (e incontrollato) trend ha fatto.

Per quanto riguarda la tua (evidentemente a me diretta) chiosa: ti consiglio di non scendere in attacchi personali e di mantenere un tono argomentativo con raziocinio e lucidità. Mi sarebbe davvero molto semplice usare tale chiosa contro la tua persona (virtuale, sia chiaro), ma comprendo che quando le fondamenta del proprio "credo" vengono messe in discussione con fatti e palesi dimostrazioni, gli animi si scaldano... e la ragione abbandona temporaneamente la sua dimora per lasciar spazio all'ego e al suo minacciato orgoglio. È perfettamente normale, ed essere padroni delle proprie emozioni non è decisamente una cosa da tutti. In ogni caso, colgo l'occasione per specificare che, sì, la stupidità nella sua forma "senziente" e "semovente" mi spaventa ancora, ma l'ignoranza no, essa non mi spaventa, in quanto si può ovviare con la conoscenza. L'ignoranza è una condizione passeggera, la stupidità è (spesso) permanente. Ma quest'ultima, fortunatamente, è di facile individuazione. Prendendo in prestito una citazione di Albert Einstein, se per lui la "follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi," per me la stupidità è "ripetere sempre le stesse sciocchezze aspettandosi che diventino reali."
Notturnia15 Gennaio 2024, 07:17 #29
È preoccupante una mancanza di regole..

Seguendo il filo logico (o illogico) che vuole le IA allenate con materiale protetto da copyright e poi le IA usate per generare contenuto palesemente scopiazzato potremmo pensare che chi crea arte per guadagnare potrebbe smettere di produrla visto che il giorno dopo le IA possono approfittare delle nuove immagini e persone senza scrupoli rubare il lavoro altrui per divulgarlo gratuitamente

Questo porterebbe solo all’impoverimento dei prodotti disponibili visto che la gente avrebbe meno voglia di fare e le IA smetterebbero di avere nuovo materiale e sarebbero costrette a creare con il deposito di informazioni che hanno.. solo che, almeno oggi, le IA difettano di fantasia, e questo porterebbe alla gente meno qualità artistica..

In pratica sarebbe come la favola dello scorpione e della rana.. la gente causerebbe la rovina di quello che vuole rubare vedendo nell’IA un facile modo per rubare l’arte altrui

È triste vedere come la tecnologia sia sempre più usata per rubare le cose agli altri al posto che migliorare la vita di tutti.. sembra un futuro molto triste al posto del futuro pieno di fantasia di star trek e dintorni..
the_joe15 Gennaio 2024, 07:32 #30
Quando si parla di cose immateriali come appunto l'arte è sempre difficile distinguere chiaramente il plagio o la copia dal fatto che l'autore possa semplicemente avere tratto ispirazione per fare un'opera sua, d'altronde tutti leggiamo e ci facciamo influenzare dalla realtà che ci circonda e anche dagli autori di cui studiamo le opere e ad oggi è veramente difficile trovare qualcosa che non sia già stato fatto o tentato da qualcun altro.
Come il bagaglio culturale di ogni individuo ne forma anche il carattere e la creatività, allo stesso modo una IA deve poter accedere a quanto già fatto per poterlo riproporre in forma diversa o anche fare qualcosa di completamente diverso.

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