Google: viene meno l'impegno a non utilizzare l'intelligenza artificiale per armi e sorveglianza
Google ha rimosso il divieto di usare l'intelligenza artificiale per armi e sorveglianza nei suoi principi aggiornati. In precedenza, l'azienda si impegnava a non sviluppare tali applicazioni. La decisione riflette la crescente competizione globale per il dominio dell'IA in un contesto geopolitico complesso.
di Manolo De Agostini pubblicata il 05 Febbraio 2025, alle 06:38 nel canale WebIntelligenza ArtificialeGoogle










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19 Commenti
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Putin
A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina e per me han lasciato creare il casus belli
Sta di fatto che quelli che sono entrati erano di Hamas e non di altri.
E sempre quelli di Hamas hanno ucciso/rapito centinaia di israeliani.
Poi capisco si debba giustificare l'ingiustificabile, ma la questione è chiara...qualcuno è entrato in Israele e ha ucciso/rapito degli israeliani.
Io credo che la storia abbia in generale mostrato che la pace, prodotto della diplomazia intesa come capacità di giungere ad un compromesso, porti cultura e ricchezza diffusa, mentre la guerra porti morte, distruzione e povertà per la stragrande maggioranza della popolazione.
Dunque credo che la diplomazia sia una dote fondamentale da ricercare in un politico, a meno di non appartenere a quella minuscola parte della popolazione che dalla guerra e dalla distruzione trae grandi profitti.
In realtà la storia ha dimostrato tutto il contrario... Già dimenticate le cause della Seconda Guerra Mondiale in Europa ed in parte anche della Grande Guerra e di quanto sia stata fragile la diplomazia?
Fragile perchè la diplomazia è un canale o un tavolo, se così vogliamo chiamarlo, dove vengono veicolate e messe a confronto le politiche dei singoli stati, le loro visioni del mondo, i loro problemi e paure.
Se alla fine uno Stato vuole perseguire fortemente una determinata politica e non vuole cedere, non c'è diplomazia che tenga.
D'altronde, nel corso della storia, la massima di Sun Zu - ripresa e riformulata da Clausewitz nel 18° Secolo, " la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi ", si è sempre dimostrata fondata. Anche oggi, purtroppo!!
E' solo un borioso casinista, non ci si prepara alla guerra indebolendo le strutture federali, minacciando gli alleati e destabilizzando il proprio paese economicamente e politicamente ...
A meno che il suo obiettivo non sia prepararsi ad una guerra CONTRO gli USA.
Fragile perchè la diplomazia è un canale o un tavolo, se così vogliamo chiamarlo, dove vengono veicolate e messe a confronto le politiche dei singoli stati, le loro visioni del mondo, i loro problemi e paure.
Se alla fine uno Stato vuole perseguire fortemente una determinata politica e non vuole cedere, non c'è diplomazia che tenga.
D'altronde, nel corso della storia, la massima di Sun Zu - ripresa e riformulata da Clausewitz nel 18° Secolo, " la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi ", si è sempre dimostrata fondata. Anche oggi, purtroppo!!
Tutto il contrario di quello che ho detto sarebbe dire che la guerra porta cultura, vita e prosperità laddove la pace invece porta morte, distruzione e povertà. Mi sa che, con tutto il rispetto, devi lavorare sulla comprensione del testo.
Peraltro, con il tuo esempio sulle due guerre mondiali, sostieni esattamente che la guerra sia scaturita dall'incapacità di trovare un compromesso diplomatico, che è esattamente quello che ho scritto. A breve ci troveremo davanti allo stesso bivio: scendere a compromessi scomodi con I nuovi potenti o infliggerci le immani sofferenze di un conflitto su larga scala? A voi la scelta, io non ho dubbi a riguardo.
Peraltro, con il tuo esempio sulle due guerre mondiali, sostieni esattamente che la guerra sia scaturita dall'incapacità di trovare un compromesso diplomatico, che è esattamente quello che ho scritto. A breve ci troveremo davanti allo stesso bivio: scendere a compromessi scomodi con I nuovi potenti o infliggerci le immani sofferenze di un conflitto su larga scala? A voi la scelta, io non ho dubbi a riguardo.
A dire la verità, per quanto riguarda le origini della seconda guerra mondiale, i compromessi diplomatici si trovarono per quanto riguarda la questione dei Sudeti ( Conferenza di Monaco del 1938 ), l'Anschluss austriaco e le garanzie accessorie concesse a al Primo Ministro inglese Neville Chamberlain da Hitler a latere della Conferenza del 1938. Tutti sappiamo com'è andata a finire un anno più tardi con l'invasione della Polonia, con annesso trattato di non belligeranza e cooperazione nella spartizione dei territori con l'URSS ( trattato Molotov - Ribbentrop ).
Quello che voglio ribadire, non per mancata comprensione del testo, è che la pace non è affatto un prodotto scontato della diplomazia o, per meglio scrivere, che la diplomazia non è affatto una condizione necessaria e sufficiente per la pace come hai lasciato intendere dal tuo primo intervento ( cit. "[I]che la pace, prodotto della diplomazia intesa come capacità di giungere ad un compromesso,...[/I] " ). La diplomazia è un mero strumento della politica per risolvere soprattutto delle controversie che può avere anche risultati tragicamente disastrosi.
Quello che voglio ribadire, non per mancata comprensione del testo, è che la pace non è affatto un prodotto scontato della diplomazia o, per meglio scrivere, che la diplomazia non è affatto una condizione necessaria e sufficiente per la pace come hai lasciato intendere dal tuo primo intervento ( cit. "[I]che la pace, prodotto della diplomazia intesa come capacità di giungere ad un compromesso,...[/I] " ). La diplomazia è un mero strumento della politica per risolvere soprattutto delle controversie che può avere anche risultati tragicamente disastrosi.
Ti ringrazio per aver preso il tempo di spiegarti meglio. Ad ogni modo non capisco quale sia il tuo punto. Per quanto riguarda la seconda guerra mondiale, è noto che la principale causa che portò all'accesa del Nazismo e del suo così violento espansionismo militare è da ricercare nelle pesantissime sanzioni economiche (e territoriali e morali) imposte alla Germania con l'accordo di Versailles e successivi. In quel caso dominò la logica dei vincitori sui vinti, senza preoccuparsi troppo di quali sarebbero stare le conseguenze a medio termine. Io questo lo ascrivo all'incapacità di trovare un compromesso, quantomeno uno lungimirante, visto poi come è andata a finire. Dopo la seconda guerra mondiale l'Europa e la Germania furono spartite tra I due principali vincitori, URSS e USA, creando ancora una volta una situazione potenzialmente esplosiva. Credo che se oggi siamo in così tanti e così ricchi in Europa lo dobbiamo alla diplomazia (non solo politica, anche scientifica per esempio) che si sviluppò in quegli anni, guidata sia dalla paura di tanta parte della popolazione di un nuovo conflitto che dallo sviluppo delle armi atomiche che avrebbero reso tale conflitto enormemente più distruttivo. Questa prospettiva ha spinto negli ultimi 80 anni le grandi potenze a cercare vie diplomatiche per evitare la catastrofe. Certo le guerre non sono finite ma sono state circoscritte a determinati territori e non totali/mondiali. Quindi resto dell'idea che ad oggi una politica di compromesso e di diplomazia sia l'unico modo per permettere lo sviluppo delle nazioni (e della civiltà umana), tanto più visto che viviamo in un mercato (delle merci ma anche dell'informazione) globalizzato che ha portato una sostanziale similitudine nello sviluppo tecnologico delle grandi potenze. Secondo te quali alternative ci sono?
Il mio punto è quello oggettivo che ho scritto e ribadisco: la diplomazia è uno strumento per perseguire i fini di una determinata politica ( estera ) di uno Stato sovrano o di una organizzazione di carattere internazionale o con un preciso status giuridico riconosciuto dalla giurisprudenza internazionale.
Quindi è la politica perseguita da uno dei soggetti sopracitati assieme alla loro credibilità a garantire relazioni pacifiche, inquadrate nel complesso del diritto pattizio internazionale e delle procedure diplomatiche per arrivare ad un accordo, e non la diplomazia di per se stessa. Questa, la diplomazia, è un insieme di norme scritte e non scritte, basate su accordi multilaterali e non, generalmente riconosciute dalla comunità internazionale a cui un soggetto internazionale con status ( di fatto o riconosciuto ) può decidere di utilizzare, o meno, e quale modo.
Gli esempi che ho portato sulla seconda GM dimostrano quanto ho scritto: la Germania nazista voleva a tutti i costi la sua sfera d'influenza nell'Europa Orientale a discapito di Cecoslovacchia e Polonia e conquistare territori necessari per la sua economia di guerra ( futura al momento degli accordi del '38 ) a discapito dell'URSS ( principio del Lebensraum ); la diplomazia è stato uno strumento che gli ha permesso determinate politiche ad est tenendo buone le potenze occidentali ( GB e Francia ). In realtà, a causa della politica aggressiva e menzognera nazista che ha violato fin da subito i principi cardine dei rapporti diplomatici, i trattatati ed accordi da loro firmati, li considerarono fin da subito carta straccia buona come paravento temporaneo. Non a caso, con l'invasione della Polonia, le potenze occidentali non persero tempo a porre un ultimatum ai nazisti e successivamente a dichiarare guerra interrompendo i rapporti diplomatici.
Venendo ad oggi: la diplomazia rimane ancora lo strumento principale per tentare di ricomporre in maniera pacifica dispute e controversie e riequilibrare determinati rapporti tra nazioni. Dopo la seconda guerra mondiale si è proceduto velocemente a liquidare quanto rimaneva della pratica diplomatica degli accordi riservati o segreti con la creazione dell'ONU, ovvero di uno spazio comune permanente, sia fisico che giuridico, dove poter ricondurre tutte le controversie di carattere internazionale, dare la giusta rappresentanza a tutti i soggetti con status nazionale o internazionale, elaborare e far approvare trattati multilaterali dove inquadrare i rapporti politici, economici e sociali tra i vari soggetti. Da qui la prassi giuridica internazionale ha continuato ad evolversi nell'ambito del solco tracciato dall'ONU, creando altre istituzioni ed agenzie, con l'unico scopo di creare e consolidare una comunità internazionale con regole condivise e con capacità di persuasione e pressione nei confronti di chi non accetta i principi del diritto internazionale generalmente riconosciuto. Purtroppo va anche constatato che negli ultimi decenni tutto il sistema diplomatico è stato usato male e " depotenziato ", proprio perchè, alla fine, vige sempre il principio cardine di tutto il diritto internazionale/diplomatico: nulla può essere al disopra di un soggetto con status di Nazione. Ciò significa che alla fine dipende dalla volontà delle singole Nazioni di aderire o meno a determinati principi e normative, piuttosto che risolvere determinate questioni con altri mezzi. Ovvero: la politica sceglie i mezzi con cui vuole perseguire i fini, riaffermando la sua supremazia.
Mi è piaciuto molto questo scambio di idee con te e chiedo scusa a tutti per questa sintesi concentrata sul diritto internazionale e diplomatico e la sua storia
Personalmente trovo molto difficile capire la visione dei fatti di alcune persone sinceramente.
La pace la si fa e la si garantisce mostrando e all'occorrenza agitando il "bastone", non facendo il santo come fa il papa.
E' di fatto il principio secondo cui si basa la deterrenza.
Trump ha già avviato la fine della guerra in Medio Oriente e metterà sicuramente fine a quella Ucraina a partire da Aprile, mese in cui scadranno gli accordi di forniture di armi all'Ucraina.
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