Google sotto indagine dall'autorità irlandese: possibile violazione GDPR con la sua IA PaLM 2

L'autorità irlandese per la protezione dei dati vuole verificare se Google abbia valutato con attenzione le implicazioni sugli utenti dell'uso dei loro dati per l'addestramento dei propri modelli IA
di Andrea Bai pubblicata il 12 Settembre 2024, alle 14:31 nel canale WebLa Commissione irlandese per la protezione dei dati ha annunciato oggi l'apertura di un'indagine su uno dei sistemi di intelligenza artificiale di Google. Si tratta di un'indagine che si inserisce in un contesto più ampio che vede la crescente attenzione delle autorità europee verso lo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale da parte delle grandi società tecnologiche.
L'indagine vuole verificare se Google abbia valutato adeguatamente l'impatto della raccolta di dati personali degli europei per lo sviluppo del suo modello di IA sui diritti e le libertà fondamentali dei cittadini. In caso contrario si tratterebbe di una potenziale violazione del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'Unione Europea che potrebbe costare al colosso di Mountain View una multa pari al 4% dei suoi ricavi annui globali.

L'indagine si concentra in particolare sul Pathways Language Model 2 (PaLM 2), un modello utilizzato per generare testo in diverse lingue e codice. Alex McPhillips, portavoce di Google, ha dichiarato: "Prendiamo sul serio i nostri obblighi ai sensi del GDPR e lavoreremo in modo costruttivo con il DPC per rispondere alle loro domande".
Nel corso dell'ultimo anno, l'autorità irlandese ha già ordinato a X, Meta e alla stessa Google di posticipare la formazione dei loro sistemi di IA e di interrompere l'utilizzo di alcuni dati pubblici degli utenti europei. Proprio la scorsa settimane X/Twitter ha accettato di cessare l'uso dei post pubblici degli utenti europei raccolti senza consenso per l'addestramento di Grok, mentre Meta ha sospeso i suoi piani di raccolta di post e foto pubbliche in Europa, citando le preoccupazioni dei regolatori. Meta ha inoltre rinunciato al lancio di un nuovo prodotto di IA, lamentando l'imprevedibilità delle normative europee.
Non è un buon momento per Google in Europa: proprio qualche giorno fa la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha confermato una multa di 2,4 miliardi di euro per abuso di posizione dominante con il servizio Google Shopping.
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