Google, riportare a casa il genio dell'IA le è costato carissimo: 2,7 miliardi di dollari
Google ha siglato nei mesi scorsi un accordo di licenza da 2,7 miliardi di dollari con Character.AI, startup cofondata da un suo ex dipendente, Noam Shazeer, ritenuto un genio dell'IA. Secondo le fonti del Wall Street Journal, il vero obiettivo di quella costosa operazione era riportare Shazeer in azienda.
di Manolo De Agostini pubblicata il 30 Settembre 2024, alle 10:01 nel canale WebSecondo quanto riferito dal Wall Street Journal, Google ha speso ben 2,7 miliardi di dollari con l'obiettivo principale di riassumere l'esperto di IA Noam Shazeer. Una cifra spropositata per una sola persona, ma che nasconde una storia affascinante e specchio dei tempi che viviamo.
Shazeer ha lasciato Google nel 2021, dopo 21 anni di militanza, per fondare una propria startup chiamata Character.AI, la quale consente agli utenti di interagire con chatbot che interpretano personaggi immaginari o figure note.

Noam Shazeer
Il motivo ufficiale per cui Google ha sborsato miliardi per la startup di Shazeer è l'accesso in licenza alla sua tecnologia. Ma, come sostengono le fonti del Wall Street Journal, "il ritorno di Shazeer è ampiamente considerato come la ragione principale" per cui il gigante tecnologico ha firmato un assegno a nove zeri.
Il bello è che Shazeer decise di lasciare Google dopo che il gigante di Mountain View si rifiutò di rilasciare un chatbot chiamato Meena che aveva sviluppato con un collega, Daniel De Freitas, adducendo a problemi di sicurezza ed equità. Così, Shazeer e De Freitas fondarono Character.AI, che è cresciuta fino a diventare una delle startup di intelligenza artificiale più promettenti della Silicon Valley, con una valutazione di 1 miliardo di dollari l'anno scorso. Ironia della sorte, OpenAI ha pubblicato ChatGPT nel 2022, bruciando Google nella corsa all'IA che sarebbe scoppiata di lì a poco.
Il mese scorso, Google e Character.AI hanno annunciato che Shazeer, De Freitas e alcuni membri del team di ricerca di Character.AI si sarebbero uniti all'unità di intelligenza artificiale di Google, DeepMind. Al momento dell'accordo, Character.AI dichiarava più di 20 milioni di utenti attivi mensili.
L'intesa evidenzia quanto le aziende tecnologiche stiano spendendo per ottenere un potenziale vantaggio nella corsa all'intelligenza artificiale. E di come ci sia anche l'urgente necessità di monetizzare: cresce sempre di più la schiera degli investitori preoccupati dal fatto che aziende come Google o Microsoft stiano buttando via un sacco di denaro senza alcun ritorno in vista, dando vita a un'enorme bolla destinata a scoppiare.
Ovviamente Shazeer non è stato l'unico beneficiario dei 2,7 miliardi di dollari di Google, ma ha incassato centinaia di milioni di dollari dalla sua partecipazione nella startup come parte dell'accordo. Si tratta comunque di un incasso notevole, soprattutto se si considera che Shazeer non ha venduto la sua azienda.
L'accordo di licenza è ritenuto "unico nel suo genere", in quanto consente a Google di accedere immediatamente alla proprietà intellettuale di Character.AI senza attendere le approvazioni normative e le autorizzazioni burocratiche che sarebbero state necessarie se l'azienda fosse stata acquistata in modo classico.
Shazeer è stato una parte fondamentale dei primi sforzi di Google per sviluppare l'intelligenza artificiale. Un documento del 2017 di cui è coautore è ritenuto in gran parte come l'alba dei modelli linguistici di grandi dimensioni che oggi spopolano.
Eric Schmidt, ex CEO di Google, è convinto che Shazeer è tra i pochi in grado di costruire un modello di intelligenza artificiale in grado di operare con un'intelligenza di livello umano. "Se c'è qualcuno al mondo che potrebbe farlo, è lui", avrebbe detto Schmidt riferendosi a Shazeer durante un discorso alla Stanford University nel 2015. Secondo le fonti, Shazeer è stato a lungo corteggiato dal cofondatore di Google Sergey Brin affinché tornasse in azienda. Ora Shazeer è una delle tre persone a capo degli sforzi di Google per realizzare la prossima versione di Gemini.










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4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuesto signore qua ha inventato (con altri) Transformer, il framework usato da molti modelli LLM. Direi che se li merita.
Stavo per dirlo io.
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