Google può prevedere la morte di un paziente, con il 95% di precisione

Google può prevedere la morte di un paziente, con il 95% di precisione

L'IA di Google è capace di prevedere se un paziente rischia di morire entro 24 ore dall'ammissione in ospedale. Il sistema di Big G è più affidabile dei sistemi predittivi usati oggi, e soprattutto molto più veloce

di pubblicata il , alle 15:41 nel canale Web
Google
 

Secondo il CEO di Google Sundar Pichai l'intelligenza artificiale ha un'importanza paragonabile a quella dell'elettricità o del fuoco, e di recente ha rinominato il team Google Research in Google AI. Anche l'IA necessita inoltre di parecchia attenzione nello sviluppo, e anche l'IA può avere destinazioni d'uso estremamente differenti fra di loro. Una di queste è nel campo medico: Google ha un team anche per quello, è chiamato Medical Brain e ha appena sviluppato un algoritmo che può stabilire rischi legati alle condizioni di salute e probabilità di morte per ogni singolo utente.

Questa è una delle sfide più grandi per il settore della salute oggi, e la statistica in questi casi può aiutare parecchio sfruttando montagne di dati, analizzandole e rendendole presentabili. Si tratta di operazioni che, tuttavia, richiedono tempi e costi non indifferenti, ma il sistema del team Medical Brain di Google può farlo in tempi ragionevoli, analizzando i dati non solo di PDF e file digitali, ma anche quelli scritti su vecchie tabelle scritte a mano: l'algoritmo può quindi analizzare i dati e compiere previsioni in maniera rapida e, secondo il documento, anche più affidabile.

In uno degli esempi citati in cui l'algoritmo si è mostrato piuttosto affidabile una donnaa con cancro al seno e liquido nei polmoni ha sentito il parere di due medici sottoponendosi ad una scansione radiologica. I computer dell'ospedale con sistemi tradizionali hanno misurato i segni vitali e i precedenti report sulla salute, determinando una possibilità del 9,3% di morte. L'algoritmo di Google ha invece ha esaminato la donna, ma utilizzando più di 175 mila dati ha valutato una probabilità di morte del 19,9%. Ed è quello che è successo, purtroppo, alcuni giorni più tardi.

Non è piacevole sentirsi dire da un computer che si ha una possibilità su cinque di morire ma, diventando più accurati, gli algoritmi di intelligenza artificiale potrebbero salvare milioni di vite. Non si parla infatti solo e banalmente di sapere quando e se si morirà una volta arrivato in ospedale, ma di un metodo per disegnare un quadro più accurato del paziente basandosi su qualsiasi informazione possibile dello stesso, e degli altri che hanno affrontato situazioni simili. Questo può consentire ai medici di stabilire cure diverse, e salvare potenzialmente la vita del paziente.

Google sostiene di raggiungere fino al 95% di certezza nello stabilire se il paziente morirà nel giro di 24 ore da quando è stato ammesso nell'ospedale. Per farlo ha utilizzato i dati anonimizzati di 216 mila casi di 114 mila pazienti, che sono stati indispensabili per allenare l'algoritmo. L'approccio di Google non solo consente di avere un'accuratezza superiore rispetto ai metodi predittivi utilizzati oggi, ma evita il "lavoro manuale" degli esperti per rendere i dati presentabili. A tutto, infatti, ci pensa il software, facendo risparmiare circa l'80% del tempo per effettuare le previsioni.

La rete neurale alla base della tecnologia di Big G analizza i documenti PDF o le scansioni dei documenti cartacei e compie delle previsioni sulle condizioni del paziente nell'immediato e nel futuro prossimo. L'accuratezza dei risultati del sistema è così elevata che Google ha già pianificato degli esperimenti in diversi ospedali in modo da verificare con più campioni la sua affidabilità ed, eventualmente, stabilire se l'esperimento potrà divenire un prodotto commerciale.

41 Commenti
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marco.magnaterra21 Giugno 2018, 15:45 #1
Alzi la mano chi vuole sapere se deve morire. Ciò nonostante è ora che implementino l'IA, funzionante al 100%, nella sanità PUBBLICA.
ShinyDiscoBoy21 Giugno 2018, 16:01 #2

maaaaaaaa....

Io vedo solo una grandissima raccolta di informazioni e di statistiche e alla fine un calcolo di probabilità (e ok anche una utile statistica delle cure più adatte).

Ma l'intelligenza dov'è?
è questo che si intende per AI ?
Perseverance21 Giugno 2018, 16:16 #3
Questa è la prima fase. La raccolta dei dati per formare i BIGDATA. Poi ci sarà l'elaborazione e l'incrocio dei dati. Poi, ancora, una volta che hai i dati e le informazioni su come sono in relazione, entrano in gioco gli algoritmi IA.

La statistica è una scienza! Ed è forse quella più difficile da studiare xkè ha come branca quella dei sistemi caotici che fino a non molti anni fà si credevano impossibili tanto che si credeva che il caos non esistesse.
mstella21 Giugno 2018, 16:25 #4

"Sorry"

"Buongiorno, vorrei fare un'assicurazione sulla vita".
"Bene, ok, mi da il suo codice fiscale?"
"Ecco: xxxaaannfmmknnnc".

"Ok, un momento… No, mi spiace, non posso fargliela: tra due mesi lei sarà morto… Sorry.
Oenimora21 Giugno 2018, 16:35 #5
Originariamente inviato da: ShinyDiscoBoy
Io vedo solo una grandissima raccolta di informazioni e di statistiche e alla fine un calcolo di probabilità (e ok anche una utile statistica delle cure più adatte).

Ma l'intelligenza dov'è?
è questo che si intende per AI ?


Si intende che ad analizzare i dati non è esattamente un "algoritmo", è una rete neurale artificiale (ANN) simulata da un algoritmo di deep learning. L'ANN non elabora le informazioni algoritmicamente e infatti non è un algoritmo programmato per fare una certa cosa, viene invece addestrata su un set di dati. Per capirci (che non sono programmate) spesso funzionano senza che chi le ha addestrate sappia esattamente perché e come funzionino. Ad esempio nel riconoscimento immagini, generalmente funziona, ma qui ne abbiamo una che ha scambiato un husky per un lupo. Forse tu penserai che be', ci somigliano, si potrebbe addestrare di più. Invece questi si sono chiesti perché e l'hanno impostata per mostrare cosa usava per identificare. Tu penserai fossero magari la forma del muso, le orecchie, il pelo...
https://www.cambridgeconsultants.co...ourself-machine
La neve intorno ad esso.
Perseverance21 Giugno 2018, 16:36 #6
Cambiano discorso...mi dia i soldi per la bara si fà prima
Avatar021 Giugno 2018, 16:43 #7
Originariamente inviato da: marco.magnaterra
Alzi la mano chi vuole sapere se deve morire. Ciò nonostante è ora che implementino l'IA, funzionante al 100%, nella sanità PUBBLICA.


a me non dispiacerebbe affatto, magari si potesse.
Se è inevitabile c' è poco da fare, a saperlo prima ci si organizza economicamente e si programma la lista delle cose da fare prima.
Wonder21 Giugno 2018, 16:44 #8
Al 95% ci prende? Ma non dobbiamo muorire tutti quanti?
Notturnia21 Giugno 2018, 16:46 #9
al 95% nelle prossime 24 ore :-D
acerbo21 Giugno 2018, 16:47 #10
Originariamente inviato da: mstella
"Buongiorno, vorrei fare un'assicurazione sulla vita".
"Bene, ok, mi da il suo codice fiscale?"
"Ecco: xxxaaannfmmknnnc".

"Ok, un momento… No, mi spiace, non posso fargliela: tra due mesi lei sarà morto… Sorry.


Già oggi le banche quando chiedi un mutuo per un'acquisizione importante possono richiederti diversi esami clinici da allegare alla domanda
e le asicurazioni sulla vita hanno un costo diverso per il 30enne in piena forma rispetto al 50enne con problemi cardiaci o per gli handicappati, non vedo cosa ci sia di nuovo da questo punto di vista.

Comunque visto il livello medio dei medici di famiglia generici forse mi fiderei di piu' una prima diagnosi fatta dalla AI piuttosto che da un tizio della asl che magari non si aggiorna da quando ha ottenuto la laurea.

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