Google, profitti in calo di 6 miliardi: ultima trimestrale deludente

Google ha terminato diversi progetti nell'ultimo trimestre, e la diffusione dei dati trimestrali avvenuta giovedì fa capire i motivi
di Nino Grasso pubblicata il 27 Ottobre 2022, alle 11:21 nel canale WebAlphabetGoogle
Negli ultimi tre mesi il lavoro di Sundar Pichai, CEO di Google, non è stato fra i più invidiabili. In un contesto economico di certo non semplice per nessuna delle realtà del settore tecnologico l'azienda si è trovata costretta a tagliare diversi progetti e la trimestrale della casa madre, Alphabet, diffusa mercoledì, fa capire perché. Nel corso del terzo trimestre del 2022 la società ha infatti avuto un calo negli utili del 27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con fatturato e profitti inferiori alle attese.
I numeri: il fatturato di Alphabet ha mostrato un aumento del 6% anno su anno, per un valore di 69,1 miliardi di dollari. Il confronto con l'anno precedente è però impietoso, visto che nel terzo trimestre del 2021 l'azienda aveva generato una crescita del 41% rispetto all'anno precedente. Gli utili di Alphabet nel Q3 2022 sono stati invece di 13,9 miliardi di dollari, sensibilmente in calo rispetto ai 18,9 miliardi di dollari del terzo trimestre del 2021. Al solito il grosso del fatturato di Alphabet proviene dalle entrate pubblicitarie di Google (61,38 miliardi di dollari, +2,5%), ma Google avvisa che le preoccupazioni per la situazione economica internazionale e l'inflazione stanno spingendo molti dei clienti a ridurre il budget da destinare ai reparti pubblicitari.
Trimestrale deludente per Alphabet, serve maggiore efficienza in azienda
Alphabet non offre molti dettagli per quanto riguarda le sezioni non legate alla pubblicità, ma nei report rilasciati si legge che le perdite superiori provengono dalle divisioni "Other Bets" (altre scommesse) e Google Cloud. La prima ha provocato una perdita di 1,6 miliardi di dollari (l'anno scorso perdeva invece 1,29 miliardi), mentre Google Cloud ha perso 699 milioni di dollari (l'anno scorso ne perdeva 644 milioni). Other Bets racchiude tutte le parti di Alphabet che non riguardano il business intorno a Google, quindi progetti a lungo termine per lo più innovativi: secondo l'azienda l'unico ramo profittevole della divisione è quello legato alle tecnologie rivolte alla salute.
Google Cloud racchiude invece le infrastrutture hardware e software legate prevalentemente alle aziende, come ad esempio i servizi in cloud interni a Google Workspace. L'infrastruttura per il mercato business, Google Cloud Platform, è in crescita, tuttavia si posiziona ancora in terza posizione dietro ad Amazon e Microsoft. Complessivamente il fatturato di Google Cloud è balzato da 4,99 miliardi a 6,99 miliardi, tuttavia nell'ultimo trimestre annunciato le perdite sono cresciute e, secondo Alphabet, il piano per portare questa divisione alla profittabilità è ancora di lungo termine.
Che questo trimestre sarebbe stato difficile per Alphabet (e non solo) lo si sapeva già, tuttavia i risultati sono stati peggiori rispetto alle aspettative. Sundar Pichai si è mostrato deluso per la parte "produttività" di Google e l'azienda ha rallentato le nuove assunzioni in estate rinnovando il processo di valutazione dei dipendenti. L'azienda dovrebbe essere "più focalizzata sulla missione e il 20% più efficiente" per rientrare nelle sue ambizioni di crescita e fatturato. Alphabet ha portato a termine 51 mila assunzioni dal 2020 a oggi (e più di 35 mila in un solo anno) e gli investitori stanno iniziando a chiedere se ci sia stato un ritorno nell'investimento effettuato.
Nel frattempo l'azienda ha compiuto diversi tagli importanti: è stata chiusa la divisione laptop di Google Hardware, il gruppo sperimentale Area 120 ha eliminato metà dei suoi progetti, quanto rimasto di Project Loon è stato trasferito in una società dedicata e Google Stadia è stato chiuso. Anche YouTube ha sospeso alcuni esperimenti in prova volti ad aumentare le entrate (come ad esempio i video in 4K a pagamento), mentre nel 2023 dovrebbero arrivare le pubblicità su YouTube Shorts al fine di monetizzare una parte importante del servizio di videosharing. Secondo voci non confermate, inoltre, Google potrebbe tagliare il supporto su alcune piattaforme di terze parti su Google Assistant, che attualmente non contribuisce significativamente al fatturato dell'azienda.
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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon puoi pretendere di importi in pochi anni nel settore gaming.
Personalmente oltre tutti i soldi che mi hanno fatto risparmiare evitando di comprare l'hardware, mi rimborsano anche 5 giochi... meglio di cosi...
Non puoi pretendere di importi in pochi anni nel settore gaming.
Personalmente oltre tutti i soldi che mi hanno fatto risparmiare evitando di comprare l'hardware, mi rimborsano anche 5 giochi... meglio di cosi...
In certo senso bisogna sempre ringraziare i pionieri: fanno un lavoro sporco, pieno di rischi, che a volte da un grande ritorno ma più spesso falliscono.
Però aprono la strada agli altri in tempi più maturi
Non puoi pretendere di importi in pochi anni nel settore gaming.
Personalmente oltre tutti i soldi che mi hanno fatto risparmiare evitando di comprare l'hardware, mi rimborsano anche 5 giochi... meglio di cosi...
Stadia ha il business model sbagliato.
GeForce Now è nettamente meglio e infatti non in discussione
Però aprono la strada agli altri in tempi più maturi
Ah perché OnLive non lo aveva già fatto?
GeForce Now è nettamente meglio e infatti non in discussione
Perché è migliore? (per curiosità, ho provato Stadia per 30 minuti e basta)
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