Google presenta WebP per rimpiazzare il formato JPEG
Google ha presentato WebP, un nuovo formato immagine open source che promette la stessa qualità del JPEG occupando il 40% in meno di spazio
di Fabio Gozzo pubblicata il 01 Ottobre 2010, alle 17:16 nel canale WebGoogle ha da poco rilasciato sotto licenza open source WebP, un nuovo formato immagine che promette di offrire la stessa qualità del formato JPEG occupando però il 40% di spazio in meno su disco. WebP deriva da VP8, il codec che sta alla base del formato video promosso dal gigante di Mountain View, ovvero WebM.
Con questo nuovo tassello, Google punta a rimpiazzare il formato JPEG al fine di ridurre il flusso di byte in rete e conseguentemente rendere il web più veloce. "Immagini e foto costituiscono circa il 65% dei byte che vengono trasferiti per la visualizzazione di una pagina web", si legge nell'annuncio fatto da Google. "Molti dei formati immagine attualmente utilizzati sul web sono stati progettati oltre 10 anni fa e sono basati su tecnologie della stessa epoca. Alcuni ingegneri di Google hanno cosi deciso di vedere se esisteva un modo di comprimere ulteriormente le immagini per rendere il loro caricamento più rapido".
Proprio come JPEG, WebP si basa su un algoritmo di compressione con perdita dei dati, ovvero sacrifica la parte meno significativa delle informazioni dell'immagine al fine di risparmiare spazio. Sostanzialmente WebP applica alcune tecniche di codifica di VP8 all'immagine da comprimere ed utilizza il formato RIFF (Resource, Interchange File Format) come contenitore per l'immagine compressa.
Dello spazio occupato dal file risultante, il contenitore RIFF occupa circa solo 20 Bytes. Tale formato ha inoltre la particolarità di essere estensibile, dando cosi la possibilità di allegare all'immagine eventuali metadati.
Per testare il nuovo formato, Google ha provato a comprimere circa un milione di immagini presenti sul web in formato JPEG, GIF e PNG, ottenendo una riduzione media dello spazio occupato da ogni file di circa il 39%.
Il rovescio della medaglia è che attualmente la codifica di un immagine con WebP richiede un tempo di circa 8 volte maggiore del formato JPEG, mentre la decodifica ci mette circa il doppio del tempo. Su questo fronte però Google è ottimista e spera di ottenere risultati migliori apportando alcune ottimizzazioni al codice, in modo tale che venga sfruttato meglio l'hardware.
Google ha già fatto sapere che presto introdurrà il supporto a WebP in Google Chrome, tuttavia resta da vedere come il nuovo formato verrà accolto dal pubblico. Come la storia infatti insegna, anche il formato JPEG2000 era nato per rimpiazzare JPEG, ma le cose non sono andate esattamente secondo i piani.
72 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoil tempo di decodifica idem, visto che jpeg lo si decodifica in una manciata di millisecondi
il guadagno però, se è vero quello che afferma google, è qualcosa di impressionante
Prima di esultare pero' aspetto di toccare con mano
il tempo di decodifica idem, visto che jpeg lo si decodifica in una manciata di millisecondi
il guadagno però, se è vero quello che afferma google, è qualcosa di impressionante
GIF e PNG non sono paragonabili con JPEG e simili per via del fatto che sono lossless mentre JPEG & CO no. Se il nuovo formato è lossy il paragone va fatto solo con le JPG. Certe immagini nei siti sono GIF e PNG esattamente per non compromettere la qualità e devono rimanere così, quindi se il nuovo formato non supporta anche la compressione lossless tali immagini semplicemente non si devono convertire. E poi ci sono già delle ottime alternative come ad esempio il JPEG-LS. Anche un paragone con JPEG è inutile se non si stabilisce un parametro per confrontare la qualità finale. Anche i tempi di decodifica non sono poi non sono da trascurare.
http://code.google.com/intl/it-IT/s...cs/c_study.html
Mi spiego meglio: alcuni anni fa - quando non c'era l'ADSL(!) - feci qualche esperimento in materia. Partendo da un'immagine senza perdita di dettagli provai a convertirla non solo in tutti i formati disponibili (era nato da poco il PNG) ma addirittura effettuai esperimenti provando a ruotare l'immagine originale di 90 gradi prima di sottoporla alle elaborazioni successive.
Del resto, se provare voi stessi giungerete alle mie conclusioni:
* Una medesima immagine (soprattutto se presenta aree verticali uniformi) occupa uno spazio diverso a seconda se memorizzata in orizzontale o verticale. Si potrebbe quindi "corredare" l'immagine (anche con un singolo bit) per comunicare al browser se visualizzarla in orizzontale o verticale.
* Una medesima immagine - se ci si limitata a visualizzarla su schermo e non si pretende di stamparne ingrandimenti - presenta il medesimo aspetto se si prova ad aumentare il fattore di compressione JPG fino a un limite ritenuto "decente". Si ottengono diminuzioni del peso anche del 60%.
* Limitatamente alla qualità di visualizzazione di un'immagine inserita in una pagina web, è possibile ridurre per gradi la scala, fino a una dimensione considerata accettabile. Molti gestori di siti web si ostinano a inserire immagini enormi (1024 x 768) in spazi che poi il browser deve ridurre considerevolmente (e inutilmente) come 640 x 480 (e anche meno).
* I programmi di grafica potrebbero inserire un'opzione che - al momento del salvataggio - effettui in automatico una dozzina di prove per suggerire il formato ottimale per quella data immagine.
Eccetera...
In realtà il confronto con GIF e PNG non è del tutto sbagliato.
Intanto il formato GIF sarà anche lossless, ma permette di visualizzare soltanto 256 colori alla volta, il che mi sembra una bella limitazione per immagini fotografiche o simili.
Il PNG non ha limitazioni sul numero di colori, ma è ottimizzato per immagini non fotorealistiche, con le quali rischia di generare file di notevoli dimensioni se non si vuole perdere in qualità. Per questo motivo viene preferito il jpg per le foto.
Questo significa che se un'immagine è creata in partenza pensando a GIF e PNG sarà ottimizzata, altrimenti una certa perdita di informazioni/qualità è inevitabile.
Personalmente per icone o immagini semplici non ho preferenze, ma se i risultati tra jpg e WebP sono veramente simili direi che un 40% di spazio risparmiato è troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire
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