Google, nel 2021 ha pagato 26,3 miliardi di dollari per essere il motore di default ovunque

Secondo quanto emerso nel processo antitrust in corso negli USA, nel 2021 Google ha pagato 26,3 miliardi di dollari per essere il motore di ricerca predefinito su browser, smartphone e altre piattaforme. Una spesa enorme che equivale al 90% dei profitti pubblicitari dell'azienda e pone quesiti importanti
di Nino Grasso pubblicata il 30 Ottobre 2023, alle 10:31 nel canale WebGoogleAppleSamsungMozillaFirefoxSafari
Il processo antitrust avviato dal Dipartimento di Giustizia statunitense contro Google si sta concentrando in questo momento, tra i vari argomenti, sul tema delle impostazioni predefinite su dispositivi e software di terze parti.
Anche se oggi è facile per una buona parte degli utenti utenti cambiare browser, motore di ricerca o piattaforma, ciò che appare di default quando accendiamo un dispositivo ha un peso enorme. Ed è su questo che Google ha investito una cifra sorprendente, come emerso dalle testimonianze al processo: 26,3 miliardi di dollari nel 2021 per essere il motore predefinito ovunque.
Google, investimenti enormi per continuare a essere la scelta predefinita
La stragrande maggioranza dell'investimento, circa 18 miliardi, è andata ad Apple per assicurare a Google la posizione di default in Safari su iPhone, iPad e Mac. Accordi onerosi sono stati firmati anche con Mozilla per Firefox, con Samsung per i suoi smartphone e con molti altri produttori di device e operatori telefonici. Fino ad oggi queste cifre erano top secret, adesso grazie al processo sono di dominio pubblico.
Per fare un paragone, Alphabet, la società madre di Google, ha incassato 44 miliardi di dollari dalla pubblicità nel 2021. Di questi, 26 miliardi derivano dal solo motore di ricerca. Ciò significa che mantenere il dominio della ricerca è costato a Google il 90% dei suoi utili pubblicitari annuali, un sacrificio enorme dettato dalla volontà di non cedere terreno ai concorrenti.
Durante il processo, il manager della Grande G Prabhakar Raghavan ha testimoniato difendendo le politiche di Google, sostenendo che oggi il motore deve competere con nuovi rivali come TikTok e ChatGPT e non può rischiare di perdere utenti. Investire miliardi per essere la soluzione predefinita è necessario per restare competitivi e mantenere la rilevanza conquistata negli anni. Il Dipartimento di Giustizia sostiene però che una spesa così ingente per mantenere la posizione dominante ovunque sia in realtà un modo per soffocare la concorrenza e mantenere il monopolio. Il processo avrà l'arduo compito di stabilire da che parte sta la ragione nella complessa diatriba, e se Google ha di fatto ostacolato illegalmente la concorrenza attraverso le sue capacità finanziarie.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCOSA??? Posso capire ChatGPT, che molti usano erroneamente come motore di ricerca, quando invece il più delle volte inventa in toto fatti inesistenti (specialmente se usato a scopo di ricerca con dati iniziali incompleti o sbagliati). Ma TikTok??? Che ci azzecca? È un po' come se la Barilla cercasse di combattere lo strapotere della Coca-Cola.
Da una ricerca sembra sia emerso che il 51% degli adolescenti usa TikTok invece di Google come motore di ricerca.
E poi non hanno i soldi per pagare i dipendenti!
Ma di fatti si vedono "i risultati" con queste nuove generazioni !
Sempre meglio !
Sempre meglio !
Leggevo che è usato perchè saltano fuori "video" invece di pagine o testo. Hanno fretta in tutto, le nuove generazioni, aspettare qualche secondo per leggere un risultato, non è nelle loro corde.
Fosse per me gli farei scoprire internet ai tempi dei 56Kbit
Impareranno crescendo che la vita è fatta anche e soprattutto di attese...come abbiamo imparato tutti del resto, da giovani...
Sei troppo buono e di manica larga infatti...con tutti i modelli precedenti e ben più lenti rispetto al 56k...e li ho avuti, anzi "subiti" tutti !
(cut) e se Google ha di fatto ostacolato illegalmente la concorrenza attraverso le sue capacità finanziarie.
Effettivamente...
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