Google: le 20 ricerche che portano più denaro alla casa di Mountain View
Un documento diventato pubblico nell'ambito del processo antitrust in corso negli USA rivela alcune interessanti, e inedite, informazioni sulle forme di monetizzazione del motore di ricerca Google.
di Rosario Grasso pubblicata il 02 Novembre 2023, alle 10:01 nel canale WebAvrete sicuramente notato che per alcune particolari ricerche su Google la pagina dei risultati dapprima mostra risultati sponsorizzati. Per poter scalare la pagina dei risultati bisogna elargire un contributo alla casa di Mountain View, il che rappresenta un business molto remunerativo. Fino a oggi Google non ha mai fornito ulteriori dettagli sul processo, ma ora qualcosa emerge dai documenti relativi al processo antitrust avviato dal Dipartimento di Giustizia statunitense contro Google.
Si tratta di un elenco con le 20 ricerche che hanno consentito a Google di realizzare i maggiori guadagni nella settimana del 22 settembre 2018. Non si è mai visto nulla di simile a proposito di questo cruciale aspetto della monetizzazione di Google, L'elenco è stato reso pubblico solo dopo lunghe deliberazioni del giudice Amit Mehta, e questi sono i risultati, ovvero le 20 ricerche che portano più denaro alla casa di Mountain View.
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Come in tutti i mesi di settembre, anche nel 2018 Apple presentava un nuovo iPhone, e quindi non sorprende più di tanto che il melafonino sia in vetta alle ricerche. Considerate che l'inserzionista è più predisposto a spendere in sponsorizzazioni su Google quanto più la ricerca può portare a un acquisto da parte dell'utente. E iPhone, come è normale che sia nella finestra di lancio, era particolarmente richiesto per l'acquisto, e quindi remunerativo, nel settembre del 2018.
Le assicurazioni e i voli aerei sono altre due ricerche che quasi sempre conducono a vendite e a guadagni, questo negli Stati Uniti così come in Italia. Nell'elenco, poi, ci sono anche ricerche che presumibilmente non conducono a un acquisto, come nei casi di "at&t", "xfinity", "hulu" e "uber", dove probabilmente le persone cercavano di accedere a quei siti Web, non di acquistare dei prodotti. Del resto, Google incoraggia da tempo i marchi ad acquistare spazi pubblicitari per query con il proprio nome, per evitare che lo spazio dei risultati di ricerca venga presidiato da un concorrente.
Il “costo per clic” di Google, ovvero il prezzo che un inserzionista paga ogni volta che qualcuno fa effettivamente clic sull’annuncio nei risultati di ricerca, è stato storicamente più costoso quando è anche più specifico. Naturalmente l'elenco non rivela tutto: non sappiamo quanto gli inserzionisti hanno pagato per ottenere i risultati desiderati e, soprattutto, a quanti guadagni ha portato la sponsorizzazione su Google. Inoltre, è un dato limitato a una sola settimana, mentre ovviamente la graduatoria differirebbe sensibilmente in altri periodi dell'anno.
Al tempo stesso è divertente entrare nei meccanismi che portano così tanto denaro nelle casse di Google. Constatando, peraltro, che Apple ne fa parte, ancora una volta...
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