GitHub contro il razzismo, rimpiazza 'master' con 'main' da inizio ottobre
GitHub ha annunciato che dal 1° ottobre la directory "master" diventerà "main" per tutti i nuovi progetti. Il servizio, di proprietà di Microsoft, passa all'azione dopo il dibattito dei mesi scorsi sull'uso di termini razzisti e discriminatori nello sviluppo di software.
di Manolo De Agostini pubblicata il 21 Settembre 2020, alle 08:08 nel canale WebA partire dal mese prossimo, tutti i nuovi repository creati su GitHub saranno chiamati "main" anziché "master", in ossequio all'annunciato impegno dell'azienda di rimuovere riferimenti alla schiavitù e sostituirli con termini più inclusivi. I repository sono lo spazio in cui il codice sorgente dei progetti viene ospitato e mantenuto.
Di default, GitHub adottava il termine "master" per la directory principale dei progetti. Gli sviluppatori sono soliti copiare tutto il contenuto di master sui proprio computer, aggiungere le proprie modifiche al codice e poi fare il cosiddetto "merge", ovvero unire i cambiamenti con il codice all'interno di master su Github, al fine che altri possano visionarlo e lavorarci.
"Dal primo ottobre qualsiasi nuovo repository creerete userà main come ramo di default anziché master", ha affermato l'azienda controllata da Microsoft. I repository esistenti che hanno "master" come ramo (branch) di default non subiranno, almeno inizialmente, cambiamenti per una questione tecnica, in quanto bisognerebbe modificare le policy di sicurezza e operare altri cambiamenti.
"Entro la fine dell'anno renderemo semplice per i repository esistenti rinominare il loro ramo predefinito", ha affermato GitHub. "Quando rinominato il branch, reindirizzeremo le vostre pull request aperte e le bozze delle versioni, cambieremo le policy di protezione del branch e altro ancora, il tutto automaticamente".
La mossa di GitHub fa parte di una tendenza nella comunità tecnologica dopo la brutale morte di George Floyd e le proteste del movimento Black Lives Matter contro il razzismo, partite negli Stati Uniti ma diventate un tema globale. Al fine di mostrare vicinanza alla comunità afroamericana e dare un segnale contro il razzismo, la comunità hi-tech ha deciso di abbandonare termini non inclusivi come master, slave, blacklist e whitelist. Dal kernel Linux fino ad Apple, sono tante le realtà che hanno aderito a questo gesto, ovviamente non risolutivo ma senz'altro simbolico.
Anche il progetto Git ha annunciato l'intenzione di fornire ai proprietari di repository la possibilità di personalizzare il loro branch predefinito nel prossimo futuro.
131 Commenti
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Si sfiora e basta?
Questo succede quando non si da più il giusto valore alle cose e non le si calano in un contesto.
Master e slave in informatica esiste dall'alba dei tempi ed è un concetto chiaro a tutti, ma come cacchio si fa a pensare che sia razzista, sto parlando di un concetto che aiuta a capire la relazione ad esempio tra 2 macchine o 2 hdd o quello che è...sono esacerbato dalle stronz@te ipocrite che ogni giorno si leggono.
Allora eliminiamo anche i colori bianco e nero e lasciamo solo il grigio, esattamente come questa società, grigia.
L'ipocrisia e l'ignoranza si stanno impadronendo del mondo
che società analfabeta che sta crescendo, quando ho spostato il primo ponticello in un hdd mai mi sarei aspettato di arrivare a questo!
Potrebbero sostituirla con " base " o " start" tipo...
Càsòòmsòmsòmsmòsòs
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