GameStop: anche i bot tra le cause del rally di borsa

GameStop: anche i bot tra le cause del rally di borsa

La massiccia azione di promozione sui social del titolo GameStop sarebbe avvenuta ad opera di diverse decine di migliaia di bot, contribuendo all'impressionante impennata delle passate settimane

di pubblicata il , alle 14:01 nel canale Web
GameStop
 

PiiQ Media, società di sicurezza informatica con sede nel Massachussetts, ha scoperto che dietro la vicenda che ha visto protagonista GameStop e l'impennata in borsa delle sue azioni non vi sarebbe solamente la mano umana ma anche l'azione di bot.

In particolare PiiQ Media avrebbe rilevato un'attività automatizzata che si è verificata sui social media allo scopo di promuovere non solo le azioni GameStop, ma anche altri titoli protagonisti dei meme di WallStreetBets. L'azione sarebbe stata coordinata sulle varie piattaforme social di Facebook, Twitter, Instagram e YouTube e con la partecipazione di "decine di migliaia" di bot. PiiQ Media ha affermato di aver individuato "modelli di comportamento artificiale" nei post relativi a GameStop nel periodo antecedente il 28 gennaio, quando si sono verificati i movimenti di mercato più significativi del titolo GME, come abbiamo raccontato nella notizia Il caso GameStop: internet ha sfidato Wall Street. Ecco punto per punto cosa è successo.

Caso GameStop: i bot hanno manipolato i post sui social

L'analisi di PiiQ Media non ha preso in considerazione Reddit, la piattaforma da dove è nato tutto il caso ad opera del gruppo WallStreetBets. Nell'audizione che si è tenuta lo scorso 18 febbraio presso la House of Financial Services il CEO di Reddit Steve Huffman ha però dichiarato che la piattaforma non aveva individuato alcuna attività significativa ad opera di bot o di mani estere.

L'audizione del 18 febbraio ha visto coinvolto anche Keith Gill, colui che è stato ritenuto il leader del movimento WallStreetBets (e conosciuto con i nickname di RoaringKitty e DeepFuckingValue a seconda delle piattaforme su cui opera), è comparso anch'egli dinnanzi alla House of Financial Services. Gill si è preso gioco degli interlocutori rilasciando alcune dichiarazioni sfrontate come "Alcune cose che non sono: non sono un gatto, non sono un investitore istituzionale e non sono nemmeno un fondo hedge" e "Mi piaceva il titolo".

Intanto il titolo GameStop continua ad essere protagonista di movimenti significativi in borsa, seppur non sia possibile individuare una causa specifica. Se da un lato i timori precedenti l'audizione del 18 febbraio possano essersi ora dissipati, è anche opportuno considerare che nelle scorse settimane il Chief Finacial Officer di GameStop, Jim Bell, ha rassegnato le sue dimissioni e questo potrebbe essere stato colto dal mercato come un segnale di cambio di direzione nella gestione della società (che, ricordiamo, gode di una salute non esattamente invidiabile). E' poi opportuno evidenziare che il titolo è tornato a vedere una risalita delle posizioni short, il che potrebbe aver spinto i trader a credere in un ripetersi di quanto avvenuto a fine gennaio.

Social, millennial e nuove tecnologie: i mercati finanziari stanno cambiando?

Ma più in generale, al di là dell'aspetto speculativo, la vicenda GameStop sembra essere il sintomo evidente di un più profondo cambiamento delle dinamiche del mercato azionario e, più trasversalmente, di quello degli investimenti, in cui la rete, intesa proprio come mezzo di comunicazione e aggregazione, ha un ruolo da protagonista.

Sintomo che è anzitutto diretta conseguenza dell'espansione del paradigma fintech e del decentramento e disintermediazione del mercato finanziario. Negli ultimi anni sono venute alla ribalta numerose app e servizi di trading che hanno facilitato l'accesso ai mercati finanziari, anche e soprattutto ad un gran numero di utenti impreparati e spesso privi delle conoscenze di base del mondo degli investimenti, agendo quindi sulla base dell'emotività del momento.

E' opportuno riconoscere che molto spesso questi utenti fanno parte della generazione millennial, la cui impronta culturale è ben differente da quella delle generazioni precedenti e si esprime proprio in forma di immagini con tutte le loro declinazioni: video, emoji, meme e via dicendo. Anche argomenti come il trading e l'investimento diventano in una certa misura oggetto di questo modo di esprimersi, e automaticamente ne sono condizionati.

Infine un influsso non trascurabile è quello della pandemia COVID-19 che ha contribuito ad inasprire sentimenti di ribellione e frustrazione nei confronti delle passate generazioni e dei cosiddetti "boomer", cioè di coloro i quali hanno vissuto il benessere del boom economico del secondo dopoguerra.

Dopotutto è opportuno considerare il mercato come la somma e la sintesi di tutte le idee, gli entusiasmi, i credo, le paure, le ansie, le illusioni di chi vi partecipa ed è pertanto naturale conseguenza che le dinamiche del mercato finanziario mutino in accordo con l'evoluzione e il cambiamento dei suoi attori.

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