Facebook rilancia i poke: ora diventano un nuovo strumento di engagement

Facebook sta cercando di riportare in auge uno dei suoi elementi più iconici e al tempo stesso più fraintesi: il poke. La funzione, introdotta nei primi anni della piattaforma, permetteva agli utenti di attirare l'attenzione dei propri amici con una sorta di colpetto virtuale. Negli anni, però, era caduta quasi completamente in disuso, diventando più un ricordo della prima fase dei social network che uno strumento realmente utilizzato.

Negli ultimi mesi, però, Meta ha registrato una crescita nell'uso dei poke, soprattutto tra gli utenti più giovani, e ha deciso di rilanciare ufficialmente la funzione rendendola più visibile e interattiva.

Facebook: tornano i "poke", cosa cambia?

Oggi è infatti possibile inviare un poke direttamente dal profilo di un amico grazie a un nuovo pulsante dedicato, che notifica il destinatario in tempo reale. Inoltre, è stata rinnovata la pagina facebook.com/pokes, dove gli utenti possono vedere chi li ha "poked", trovare altri amici da coinvolgere e, soprattutto, tenere traccia del proprio "poke count", ossia il numero totale di colpetti scambiati con un contatto.

Il sistema introduce anche un meccanismo di gamification: man mano che aumenta il numero di poke con una persona, compaiono icone e simboli accanto al nome dell'amico, come il fuoco o il 100. Meta spera che i poke possano spingere gli utenti a tornare più spesso sulla piattaforma.

Facebook: ma... a cosa servono realmente i "poke"?

Non è la prima volta che l'azienda cerca di rispolverare questa funzione. Già nel marzo 2024, Facebook aveva reso più facile trovare la pagina dei poke e introdotto scorciatoie per inviare colpetti dopo una ricerca.

Resta però la domanda di fondo: a cosa serve davvero un poke? Facebook non lo ha mai chiarito ufficialmente, lasciando all'utente la libertà di interpretarlo come un gesto di simpatia, un tentativo di flirt o un semplice scherzo.