Facebook pagherà News Corp per la condivisione delle notizie in Australia

Facebook ha raggiunto uno storico accordo con l'azienda di Rupert Murdoch per quanto riguarda l'Australia. Potrebbe essere il primo segnale di come le notizie vengono gestite sul web, e non solo per l'Australia
di Rosario Grasso pubblicata il 16 Marzo 2021, alle 18:01 nel canale WebSi tratta di un accordo triennale con il quale Facebook si impegna a pagare News Corp per la condivisione delle notizie attraverso i propri social network. L'accordo, limitato alla sola Australia, arriva dopo l'approvazione di una legge storica che punta a indurre i giganti del web a raggiungere accordi economici con gli editori titolari delle notizie per la loro condivisione.
I giganti del web pagano per le notizie in Australia, ma presto potrebbe succedere anche in Europa
Una misura che all'inizio è stata fortemente contestata non solo da Facebook, ma anche da Google. Facebook è arrivata ad oscurare tutte le notizie provenienti dall'Australia dopo l'approvazione della legge, mentre Google si è espressa in maniera molto critica, sostenendo che il sistema, oltre ad essere impraticabile, rappresenta una minaccia per internet.
Dopo circa un mese di trattative, però, News Corp ha raggiunto accordi sia con Facebook che con Google. Il valore dei rispettivi contratti non è stato rivelato, ma possiamo comunque dire che si tratta di accordi storici. News Corp, infatti, controlla circa il 70% dei giornali in Australia oltre che la rete televisiva Sky News Australia, la più condivisa su Facebook.
Iniziative simili potrebbero presto arrivare anche in Europa. Il Parlamento Europeo si è già mosso in una direzione analoga con la cosiddetta Legge sul Copyright, che costringe i giganti del web a firmare accordi di licenza con musicisti, autori ed editori di notizie per poter utilizzare il loro lavoro sui propri spazi online. Ma questa normativa è considerata insufficiente al punto da indurre le associazioni degli editori europei (Emma, Enpa, Epc, Nme) a stringere un'alleanza con Microsoft nel tentativo di renderla più efficace.
L'azienda fondata da Bill Gates si è infatti schierata sul fronte degli editori in questa battaglia contro Facebook e Google. Con Digital Markets Act e Digital Services Act il Parlamento Europeo punta a rendere obbligatoria una fase di arbitraggio per i contratti di licenza. Inoltre, le aziende tecnologiche dovrebbero lavorare a stretto contatto con gli editori in modo tale da informarli sui cambiamenti alla classificazione delle notizie all'interno dei propri spazi online, in maniera simile a quanto previsto dalla legge australiana.
Il modello australiano, in altri termini, potrebbe fare da apripista a un grosso cambiamento nel modo di gestire le notizie sulla rete. Alex Saliba, eurodeputato maltese primo relatore del Digital Services Act, ha detto che l’approccio australiano ha il merito di voler risolvere “il grosso sbilanciamento nel potere di contrattazione” tra gli editori e le aziende tecnologiche.
La legge australiana impone alle piattaforme digitali di avviare trattative con gli editori, come quelle che hanno portato agli accordi tra News Corp con Facebook e Google. Nell'eventualità in cui un'intesa non venisse raggiunta si istituisce un arbitrato al fine di dirimere la questione in maniera vincolante per le parti.
Anche le agenzie di riscossione dei tributi, sia negli Usa che in Europa, si stanno muovendo per limitare lo strapotere dei giganti del web, come visto qui.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infobrava australia
l'impunità deve finire
i difensori delle multinazionali arrivano in 3 2 1...
brava australia
l'impunità deve finire
i difensori delle multinazionali arrivano in 3 2 1...
news corp non è il giornalino della parrocchia ed ha la sede centrale negli stati uniti; sarebbe bello vedere la composizione dell'azionariato per capire se sono soldi che escono da una tasca e rientrano nell'altra.
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