Facebook mette al bando le pubblicità di ICO e criptovalute

Il social network vuole vietare la pubblicità di prodotti e servizi finanziari che di norma sono collegati ad attività di promozione ingannevole e fraudolente. Finiscono nel mirino anche le ICO e le criptovalute, oltre alle opzioni binarie
di Andrea Bai pubblicata il 31 Gennaio 2018, alle 14:01 nel canale Internet e WebFacebookBitcoin
Nel corso della giornata di ieri Facebook ha comunicato una serie di nuove regole che vietano la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie relative alla promozione di prodotti e servizi finanziari "frequentemente collegati con pratiche promozionali fuorvianti ed ingannevoli" citando come esempio le opzioni binarie, le ICO e le criptovalute.
Rob Leathern, product management director per Facebook, ha spiegato in un post: "Vogliamo che le persone continuino a scoprire e conoscere nuovi prodotti tramite le inserzioni su Facebook, senza paura di sentirsi ingannati o truffati. Ciò detto, ci sono molte società che promuovono opzioni binarie, ICO e criptovalute e che non operano in buona fede".
Con la straordinaria attenzione che il mercato delle criptovalute ha ricevuto nello scorso anno, molti utenti di Facebook saranno sicuramente incappati in inserzioni che non solo promuovono strategie di investimento su criptovalute, ma anche la partecipazione alle cosiddette ICO, acronimo di Initial Coin Offering. Si tratta di una pratica volta alla raccolta di capitali che viene effettuata vendendo nuovi "token" in cambio di denaro. Il meccanismo è simile a quello di una quotazione in borsa, con la differenza che un'ICO avviene senza regolamentazione e i token distribuiti non danno alcun diritto al detentore.
Questo genere di inserzioni vengono prese di mira, ha osservato Leathern, nel contesto di una più ampia strategia di contrasto ad attività potenzialmente fraudolente. Le nuove regole verranno estese ad altre piattaforme che sono al di sotto del cappello di Facebook, pertanto anche per Instagram varranno le stesse norme.
"Queste regole sono intenzionalmente ampie, mentre siamo al lavoro per meglio identificare le pratiche pubblicitarie ingannevoli e fuorvianti, e la loro applicazione sarà svolta inizialmente tra le nostre piattaforme Facebook, Audience Network e Instgram. Potremo riconsiderare le regole e la loro applicazione quando i nostri indicatori miglioreranno" ha concluso Leathern.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoe poi tutti incattiviti in qualche forum a caso con la nenia: "ponzi,truffa,bolla,tulipani,nonc'èsottostante,emavogliamoleschedevideopergiocare,emal'inquinamento,emaglistati,ponzi,truffa,bolla,
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cosi in eterno
E' come un re che guarda i suoi sudditi spendere fra di loro soldi per ottenere bottiglie di vetro contenenti aria e, per permettergli di fare questi loro simpatici commerci, gli chiede ogni volta 1 soldino.
A fine anno i sudditi si sono spesi tutti i loro soldi per comprare le bottiglie di vetro piene di aria, mentre il re ha il suo forziere pieno di milioni e milioni di soldi veri.
Facebook sta cercando di dare una mano, ma purtroppo più di tanto non è che può fare... Per la stupidità dei sudditi del re ci si può far poco.
Vengo bombardato da questi "spot" e il 90% sono truffe (che segnalo a fb ovviamente).
Solo che l'utente medio non credo si riesca a rendere conto di quale siano quelle poche offerte decenti quindi per una volta, brava Facebook.
Basta usarli il meno possibile
Non sai quanta gente conosco che acquista il lunedì o il martedì.
va bhe dipende dai lunedi/martedi dai...
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