Facebook e la connettività gratuita ai paesi in via di sviluppo: gli utenti pagavano lo stesso senza saperlo

Facebook e la connettività gratuita ai paesi in via di sviluppo: gli utenti pagavano lo stesso senza saperlo

Un problema nel funzionamento del software permetteva il consumo di dati al di fuori del piano gratuito, senza che gli utenti potessero essere adeguatamente notificati della cosa

di pubblicata il , alle 13:01 nel canale Web
MetaFacebook
 

Facebook ha da diversi anni avviato una collaborazione con gli operatori di telefonia mobile in alcuni Paesi in via di sviluppo per consentire agli utenti di poter accedere gratuitamente al social network e ad alcuni altri siti web selezionati. Il Wall Street Journal ha però portato alla luce il fatto che agli utenti vengono addebitati costi dai loro operatori di telefonia, spesso inconsapevolmente.

Si tratta di un programma che, allo scorso ottobre, forniva servizio ad oltre 300 milioni di persone. E' attivo dal 2013 sotto il nome di "Free Basics" e offerto tramite Meta Connectivity (in precedenza Facebook Connectivity). Lo scopo, come detto, è quello di fornire l'accesso gratuito a "strumenti di comunicazione, informazioni sanitarie, risorse educative e altri servizi a bassa larghezza di banda".

La documentazione ottenuta dal Wall Street Journal, condivisa dalla "gola profonda" Francis Haugen , ha però evidenziato che Facebook era a conoscenza del fatto che agli utenti veniva addebitato l'utilizzo di Free Basics chiamando il problema "leakage" (fuoriuscita), per indicare cioè quelle situazioni in cui i servizi a pagamento si sovrappongono a ciò che è gratuito.

Ora, dal momento che la maggior parte degli utenti che si affidano a Free Basic sono titolari di piani tariffari prepagati, molti di loro si accorgono dei costi solamente quando hanno esaurito il credito residuo. Il Wall Street Journal riporta, a titolo indicativo, che gli utenti in Pakistan hanno sostenuto costi per un totale complessivo di 1,9 milioni di dollari al mese, nella convinzione di utilizzare un servizio gratuito.

La causa del problema pare essere l'interfaccia utente di Facebook quando si trova a gestire contenuti video. Secondo i regolamenti di Free Basics, video e foto sono contenuti per i quali il consumo di dati è a pagamento, ma il servizio è pensato per impedire in prima istanza di mostrarli agli utenti. Il software però ha evidentemente dei problemi di funzionamento che in alcuni casi lasciano che i video vengano riprodotti. Ad aggravare la situazione c'è il fatto che non vengono mostrate le notifiche che dovrebbero informare l'utente che la visione dei contenuti video è soggetta a pagamento.

Le informazioni di cui è entrato in possesso il Wall Street Journal mostrano che una stragrande maggioranza, si parla dell'83% circa, degli addebiti non necessari derivano proprio dalla riproduzione di questi video che in realtà non dovrebbero proprio apparire.

Facebook sostiene di aver per lo più risolto il problema. "Al momento dell'iscrizione comunichiamo alle persone che la visualizzazione di foto e video comporterà addebiti per l'uso di dati e facciamo del nostro meglio per ricordare alle persone che la loro visualizzazione potrebbe comportare dei costi. Il problema identificato nel rapporto interno è stato ampiamente affrontato. Continueremo a collaborare con i nostri partner per adempiere ai nostri obblighi nei confronti di questi utenti e garantire addebiti di dati accurati e trasparenti" ha dichiarato  a The Verge Drew Pusateri, portavoce di Meta.

3 Commenti
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Andross_8726 Gennaio 2022, 13:42 #1
certo che se vale anche per le tonnellate di video che partono quando si aprono le pagine di giornali, blog e chi più ne ha più ne metta, stiamo freschi.
per quanto mi riguarda andrebbero vietati, non che devo installarmi io l'adblock per cercare di prevenirli in tutti i modi (e non sempre ci si riesce).
matsnake8626 Gennaio 2022, 13:44 #2
Navigare in internet nel 2022 senza un adblock è ormai impossibile.
agonauta7826 Gennaio 2022, 13:49 #3
Oggi, gratis, è una parola senza alcun significato. Manco l'aria è gratis.

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