Facebook e Cambridge Analytica: Zuckerberg si assume la responsabilità e promette un servizio migliore
Il CEO del social network prende ufficialmente posizione sull'accaduto, ammettendo le responsabilità e spiegando nuove misure che saranno intraprese nel futuro prossimo per migliorare il servizio
di Andrea Bai pubblicata il 22 Marzo 2018, alle 09:41 nel canale WebMark Zuckerberg, CEO di Facebook, prende ufficialmente posizione sulla vicenda che ha visto coinvolta Cambridge Analytica e lo fa, come di consueto in situazioni come queste, con un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Zuckerberg ricostruisce la vicenda in maniera sintetica, fondamentalmente ribadendo e confermando tutto ciò che è stato già ampiamente raccontato dagli organi di informazione in questi giorni, e poi illustra una serie di azioni che verranno intraprese nel futuro prossimo allo scopo di "costruire sul lungo termine un servizio migliore".
Zuckerberg comunica che la società inizierà ad indagare su tutte le app che hanno potuto accedere ad una grande quantità di informazioni prima della variazione delle regole della piattaforma, nel 2014, che avevano portato ad una sensibile riduzione dell'accesso alle informazioni, e condurrà una indagine completa su qualsiasi app la cui attività dovesse essere ritenuta sospetta. Qualsiasi sviluppatore che non dovesse collaborare sarà espulso dalla piattaforma, così come qualsiasi sviluppatore che, a seguito dell'indagine, venga trovato reo di aver utilizzato in maniera impropria qualsiasi tipo di informazione personale.
La società applicherà inoltre una ulteriore restrizione alle possibilità di accedere alle informazioni degli utenti, come ad esempio la rimozione dell'accesso ai dati per tutte quelle app che l'utente non abbia usato negli ultimi tre mesi. Verranno limitate le informazioni che vengono passate ad un'app quando si usa il meccanismo Facebook Login con ulteriori fasi di approvazione più restrittive.
Inoltre la società cercherà di essere più trasparente con gli utenti con uno strumento che sarà messo a disposizione il prossimo mese e verrà collocato in cima al News Feed, dove saranno indicate le app usate dall'utente e modalità semplici per revocare il permesso di accesso a queste app. Si tratta dello stesso strumento presente già da ora nelle impostazioni di privacy, ma che sarà reso più visibile ed immediato da usare.
"Ho dato il via a Facebook, alla fine di tutto sono io responsabile di ciò che accade sulla nostra piattaforma. Prendo con molta serietà ciò che serve per proteggere la nostra community. Mentre questa vicenda specifica che coinvolge Cambridge Analytica non dovrebbe più accadere con le nuove app di oggi, questo non cambia ciò che è avvenuto in passato. Impareremo da questa esperienza per rendere la nostra piattaforma ulteriormente più sicura, e rendere col tempo la nostra community più sicura. Voglio ringraziare tutti quelli che continuano a credere nella nostra missione e lavorano per costruire questa community insieme. So che per risolvere tutti i problemi sarà necessario più tempo di quel che vorremmo, ma prometto che lavoreremo per costruire un servizio migliore sul lungo termine" ha dichiarato Zuckerberg.
Le misure citate da Zuckerberg vengono poi esposte in maniera più formale e dettagliata in un comunicato stampa ufficiale emesso dalla società:
- Rivedere la nostra piattaforma. Verificheremo tutte le app che hanno avuto accesso a grandi quantità di informazioni prima del cambiamento della nostra piattaforma nel 2014 per ridurre l'accesso ai dati, e condurremo un'indagine completa di qualsiasi app con attività sospetta. Se dovessimo trovare sviluppatori che hanno usato impropriamente informazioni personali identificabili, li escluderemo dalla nostra piattaforma.
- Informare le persone sull'utilizzo improprio delle informazioni. Informeremo le persone se hanno usato app che hanno utilizzato impropriamente le loro informazioni. Questo comprende la realizzazione di un sistema che permetta al pubblico di sapere se le loro informazioni sono state raccolte "thisisyourdigitallife" (l'app al centro di tutta la vicenda Cambridge Analytica). Proseguendo oltre, se rimuoviamo un app per uso improprio di dati, lo comunicheremo a chiunque l'ha usata.
- Terminare l'accesso alle app inutilizzate. Se qualcuno non usa un'app per tre mesi, disattiveremo la possibilità di accedere alle informazioni da parte dell'app.
- Limitare le informazioni Facebook Login. Stiamo cambiando Login così che dalla prossima versione ridurremo le informazioni che un'app può richiedere senza revisione ad includere solo nome, foto profilo e indirizzo email. Richiedere qualsiasi altro dato necessiterà la nostra approvazione.
- Incoraggiare le persone a gestire le app che usano. Abbiamo già mostrato alle persone quali app sono connesse al loro account per controllare quali dati hanno permesso di usare a queste app. Proseguendo oltre renderemo queste scelte più visibili e più semplici da gestire.
- Ricompensare le persone che trovano vulnerabilità. Nelle prossime settimane espanderemo il bug bounty program di Facebook, così che le persone possono segnalare anche l'eventuale utilizzo improprio di informazioni personali da parte degli sviluppatori di app.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOvviamente tutto questo non si può totalmente evitare perchè le app vivono soprattutto grazie alla vendita di tali informazioni.
Quindi a meno di crearsi dei profili con informazioni non veritiere ed evitare di scrivere ogni aspetto della propria vita come se il mondo abbia realmente qualche interesse a sapere dove siamo stati, cosa abbiamo fatto e di chi siamo amici.
L'alternativa è semplicemente non essere iscritti ad alcun social e tornare a curare i rapporti umani di persona piuttosto che limitarsi a commentare in maniera quasi asettica i post di persone che spesso si conoscono a malapena.
Comprendo che quanto sopra è diventata una pura utopia perchè ormai viviamo in un mondo interconnesso in cui non importa tanto avere rapporti di qualità, quanto di quantità.
Ecco quindi che spesso si considera in maniera sbagliata chi ha pochi amici su un social rispetto a chi ha migliaia di perfetti sconosciuti tra i propri contatti.
sembra una minaccia
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".