Facebook chiederà di leggere la notizia prima di condividerla. Basterà contro la disinformazione?
Facebook inizia a testare una nuova funzione per i suoi utenti nel tentativo di contrastare la disinformazione. Leggere prima di condividere, è questo il messaggio del social network.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 11 Maggio 2021, alle 14:41 nel canale WebFacebookTwitter
La disinformazione è una piaga sociale sottovalutata, e i social network sono spesso e volentieri culla di questo pericoloso fenomeno. Per questo motivo Facebook ha deciso di testare una nuova e semplice funzione per cercare di arginare il problema: propone all'utente di leggere il contenuto di una notizia prima di condividerla.
Facebook non obbliga l'utente a leggere il link prima di condividerlo, ma almeno mostra un popup in cui chiede se si vuole andare oltre il titolo oppure no, lasciando libera scelta. Ci troviamo quindi di fronte a uno step in più che, sicuramente, non risolverà magicamente il problema, ma che potrebbe dare i suoi frutti.
Twitter, ad esempio, ha già implementato la funzione lo scorso giugno e i risultati sono arrivati. Secondo The Next Web sono il 40% in più gli utenti di Twitter che hanno letto le notizie prima di condividerle, mentre un altro dato afferma che molti di questi, dopo avere letto il contenuto della notizia, hanno deciso di non diffonderla in quanto non coerente con il titolo.
Starting today, we’re testing a way to promote more informed sharing of news articles. If you go to share a news article link you haven’t opened, we’ll show a prompt encouraging you to open it and read it, before sharing it with others. pic.twitter.com/brlMnlg6Qg
— Facebook Newsroom (@fbnewsroom) May 10, 2021
Per quanto riguarda Facebook, attualmente il test della funzione è stato distribuito al 6% degli utenti Android presenti nel mondo. Il fenomeno delle fake news e dei titoli clickbaiting ha trovato terreno fertile nell'ultimo anno, soprattutto in riferimento alle elezioni statunitensi del 2020 e alla pandemia da Coronavirus. Facebook ha sempre cercato di contrastare il problema, ma spesso non ci è riuscita per tutti i 2,6 miliardi di utenti attivi sulla piattaforma ogni mese.
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15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEsatto, leggere è una cosa, comprenderne il contenuto è un'altra.
"vuoi leggere prima di condividere?" "si" -> apre notizia e subito tasto back -> "condividi" (condire a volontà con i vari "noncielodikono!!1!1!!".
Ciao
sei troppi step oltre, l'utenza fb in media condivide immagini con poche scritte e fake di solito.
una notizia nemmeno sanno cosa sia
fa domande trabocchetto tipo
"i tubi della notizia
portano gas o prodotti petroliferi lavorati?"
o anche solo che riesca a leggere e comprendere un testo qualsiasi, dai
fa domande trabocchetto tipo
"i tubi della notizia
portano gas o prodotti petroliferi lavorati?"
mi sembra un'ottima idea, in banca e coinbase si fa così, ti spiego una cosa, poi ti faccio le domande casuali, se non ci prendi rileggi finchè non ci azzecchi. ok qualcuno fortunato passa anche se non legge, ma almeno riduciamo del 90% la monnezza.
poi oh... si può fare anche una zona franca senza questi limiti con dei disclaimered per entrare tipo "questa è una zona dove trovi tutta la feccia del web, entri a tuo rischio e pericolo"
E' curioso come una piattaforma più diventa popolare più diventa restrittiva, immaginate se Facebook quando era ancora una cosa nuova si fosse pubblicizzato come il social media che ti dice quello che puoi e quello che non puoi dire non se lo sarebbe filato nessuno, ora invece restrizioni a manetta con tanto di ondate di utenti che applaudono entusiasti
Non so se questo è il modo giusto di intervenire, ma almeno attribuisce in maniera un po più evidente la responsabilità di ciò che si condivide agli utenti, questo non significa che loro se ne possano lavare le mani d'ora in poi, comunque in linea di massima lo trovo quantomeno un tentativo positivo, non dico lodevole perché credo la finalità sia più quella di deresponsabilizzare la piattaforma, però penso possa avere qualche risultato.
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