Elon Musk dirà quello che vuole anche se gli farà perdere soldi

"Dirò quello che voglio, e se la conseguenza è perdere soldi, così sia": è questa la frase che Elon Musk ha pronunciato durante un'intervista con la CNBC riguardo i suoi tweet, spesso controversi, e il loro impatto sui possibili piani d'investimento dei pubblicitari su Twitter o dei grandi / piccoli risparmiatori su Tesla.

Chi segue Elon Musk su Twitter sa bene che l'imprenditore è solito scrivere a ruota libera, spesso lanciando frecciate o persino promuovendo teorie del complotto. Nelle ultime ore Musk ha ricevuto nuove critiche per un tweet in cui ha paragonato il miliardario George Soros al cattivo degli X-Men, Magneto. "Vuole erodere il tessuto stesso della civiltà. Soros odia l'umanità", ha twittato il CEO di Tesla.

L'accostamento con Magneto non sembra casuale, infatti il personaggio Marvel è un ebreo sopravvissuto all'Olocausto. Musk ha già criticato Soros, il cui fondo patrimoniale Soros Fund Management ha recentemente tagliato la sua partecipazione in Tesla. Soros, ebreo, è uno dei bersagli preferiti di opinionisti e politici di destra e spesso oggetto di attacchi antisemiti. Soros e la sua famiglia sono fuggiti dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che i tweet di Musk hanno "connotazioni antisemite", ma Musk ha negato di essere un antisemita affermando "sono un filosemita, semmai".

Durante l'intervista a Musk è stato chiesto perché ha scritto che una sparatoria in un centro commerciale in Texas all'inizio del mese potrebbe far parte di "un'operazione psicologica" (psyops).

L'assassino, ucciso dalla polizia, secondo quanto ricostruito dal gruppo di intelligence open source Bellingcat era un suprematista bianco. Bellingcat ha rintracciato post sul social network russo Odnoklassniki collegabili all'assassino, comprese foto in cui mostrava un grande tatuaggio con la svastica e un giubbotto antiproiettile con una toppa RWDS (Right-Wing Death Squad, uno slogan di estrema destra). Un funzionario del Dipartimento di pubblica sicurezza del Texas ha detto che l'uomo "aveva delle toppe, aveva dei tatuaggi".

"Penso che sia stata erroneamente attribuita a un'azione di supremazia bianca", ha commentato Musk. "E la prova di ciò è un oscuro sito web russo di cui nessuno ha mai sentito parlare e che non aveva follower. E l'azienda che l'ha trovato è la Bellingcat. E sai cos'è Bellingcat? Psyops".

Bellingcat, però, afferma di non aver scoperto il profilo rifacendosi a una segnalazione del New York Times. "Sto dicendo che pensavo che attribuirlo alla supremazia bianca fosse una stronzata", ha affermato Musk.

Musk quindi tira dritto sulla sua linea anticonformista, spesso al limite della decenza; se non altro gli va riconosciuta coerenza. Di certo una bella gatta da pelare per il nuovo CEO di Twitter, Linda Yaccarino, chiamata a risollevare le sorti economiche del social network.