Durov, CEO di Telegram: 'accusato di crimini commessi da terzi'
Nel suo primo messaggio dopo l'arresto in Francia, il CEO di Telegram si dice sorpreso per essere stato accusato per crimini commessi da altri. Ed elenca le ragioni per cui non si aspettava le misure intraprese a Parigi.
di Rosario Grasso pubblicata il 06 Settembre 2024, alle 10:19 nel canale WebTelegram
Pavel Durov ha scritto il suo primo messaggio pubblico sul suo canale Telegram dopo l'arresto avvenuto nei giorni scorsi a Parigi. Si è detto sorpreso per essere stato "accusato di crimini commessi da terzi", ovvero da coloro che usano in maniera illecita Telegram. Ha anche negato che la piattaforma di messaggistica di cui è CEO sia un "paradiso anarchico" e ha definito tali affermazioni "assolutamente false".
"Il mese scorso sono stato interrogato dalla polizia per 4 giorni dopo essere arrivato a Parigi. Mi è stato detto che potrei essere personalmente responsabile per l'uso illegale di Telegram da parte di terzi, perché le autorità francesi non avevano ricevuto risposte da Telegram" ha scritto Durov, che si dice sorpreso per una serie di motivi, a partire dal fatto che "Telegram ha un rappresentante ufficiale nell'UE che accetta e risponde alle richieste. Il suo indirizzo email è pubblicamente disponibile per chiunque lo cerchi su Google con la frase “Telegram EU address for law enforcement”.
"Le autorità francesi avevano diversi modi per contattarmi per chiedere assistenza" continua Durov. "In quanto cittadino francese, ero spesso ospite del consolato francese a Dubai. Tempo fa, quando richiesto, li ho personalmente aiutati a stabilire una linea diretta con Telegram per gestire la minaccia del terrorismo in Francia".
"Se un paese è insoddisfatto di un servizio online, la prassi consolidata è intraprendere azioni legali contro il servizio stesso. Utilizzare leggi dell'era pre-smartphone per incriminare un CEO per crimini commessi da terzi sulla piattaforma che gestisce è un approccio errato. Costruire tecnologia è già abbastanza difficile. Nessuno innovatore creerà nuovi strumenti se sa che potrebbe essere ritenuto personalmente responsabile per eventuali abusi di tali strumenti".
Secondo Durov, trovare il giusto equilibrio tra privacy e sicurezza non è facile. Bisogna conciliare le leggi sulla privacy con le esigenze delle forze dell'ordine, e le leggi locali con quelle dell'UE, considerando al contempo le limitazioni poste dalla tecnologia. Le parole del CEO di Telegram danno la sensazione che si possa giungere a una tregua con le autorità, anche se i contorni della vicenda appaiono sfumati e quasi certamente non tutti i dettagli sono stati rivelati pubblicamente.
"Spero che gli eventi di agosto portino a un Telegram — e a un'industria dei social network nel suo complesso — più sicuro e forte. Grazie ancora per il vostro supporto e i vostri meme!" conclude l'imprenditore.
29 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infocon il risultato di far emergere qualche soluzione totalmente open e peer to peer che non puoi neanche sognare di controllare in qualche modo...
geniale
Faccio un esempio: se uso Facebook e oltraggio qualuno, sono io che mi becco la querela... nessuno accusa Facebook...
Qui è solo caccia alla streghe, modello inquisizione... perchè la verità fa male!
Faccio un esempio: se uso Facebook e oltraggio qualuno, sono io che mi becco la querela... nessuno accusa Facebook...
Qui è solo caccia alla streghe, modello inquisizione... perchè la verità fa male!
se le foto private della tua ragazzetta finiscono su facebook e tu segnali la cosa e non rimuovono, commettono un reato. Magari così capisci...
Sempre commenti di spessore i tuoi.
Informarsi un poco, prima di commentare?
Telegram è una delle poche piattaforme che non fa propaganda per una parte o l'altra e per questo non è ben vista.
Ci sono tanti falsi miti su Telegram, basterebbe leggere le FAQ, i termini del servizio o le privacy policy. Infatti, la moderazione interviene solo sui contenuti pubblici (canali, gruppi e bot) in materia di abusi sui minori, terrorismo, violazioni del copyright, etc. mentre non entra nei contenuti privati (un ottimo riassunto).
Come fatto notare molte persone, l'attacco a Durov è di tipo politico, si vuole mettere a tacere una delle piattaforme libere e indipendente rimaste.
E' giunto il momento di svegliarsi come dice Snowden, prima che sia troppo tardi...
Snowden
First they came for Tiktok, and I did not speak out—
Because I was not twelve years old. Then they came for the Telegram, and I did not speak out—
Because I was using some other app or sth idk. Then they came for literally every other platform for dissent, and I did not speak out—
because bro how tf could i that's the entire point wake up wake up wa—
Snowden
The arrest of @Durov is an assault on the basic human rights of speech and association. I am surprised and deeply saddened that Macron has descended to the level of taking hostages as a means for gaining access to private communications. It lowers not only France, but the world.
Craig Murray
So in short, the arrest of Pavel Durov appears to be pretty blatant abuse and only very tenuously connected to the legal basis given as justification. This is simply a part of the current rising wave of authoritarianism in western "democracies".
Musk
[I]Because he already caved into censorship pressure.
Instagram has a massive child exploitation problem, but no arrest for Zuck, as he censors free speech and gives governments backdoor access to user data.
https://energycommerce.house.gov/po...dophile-network[/I]
Maguire
Imagine:
“The year is 1994 and Vint Cerf and Rob Kahn have just been arrested
Their invention (TCP/IP) is being used for drug dealers to communicate with each other and they were unwilling to install a back door”
The equivalent version of this just happened with Telegram
Francia: l'arresto del fondatore di Telegram, Pavel Durov, è un attacco diretto a un diritto umano fondamentale, la libertà di espressione di tutti.
Condanniamo fermamente l'arresto di Pavel Durov da parte delle autorità francesi, un palese attacco alla libertà di espressione e al diritto alla vita privata.
Chiediamo alla Francia di rilasciare immediatamente il signor Durov e di rispettare il diritto della piattaforma di social media di proteggere la libertà di espressione, la privacy dei suoi utenti e il diritto alla vita privata. Chiediamo inoltre alle Nazioni Unite (ONU), al Consiglio d'Europa (CdE), all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), all'Unione europea (UE) e ad altri governi interessati di contestare le azioni della Francia e di sostenere il diritto fondamentale alla libertà online. Infine, chiediamo a tutte le piattaforme tecnologiche e di social media di opporsi a ordini infondati ed extragiudiziali che violano i diritti dei loro utenti, che devono essere difesi ad ogni costo.
Lettera completa.
Link per firmare.
Ora,io non sono genitore ma mi metto nei panni magari di un genitore,il cui bambino ha subito violenza sessuale da parte di un pedofilo,con foto e video annessi,penso che mi darebbe un pelino fastidio se questi video e immagini girassero impuniti sui vari canali telegram.
Ho messo un pelino fastidio per provocazione, perché se capitasse a un genitore,imbraccerebbe un bel fucile e andrebbe a spiegare a Durov un paio di cosette.
La libertà individuale finisce quando inizia la libertà altrui e in questo caso,commettere un reato, è togliere la libertà altrui.
Idem per lo spaccio di droga.
Sarebbe come se le poste italiane fossero a conoscenza di droga spedita regolarmente per posta e si rifiutasse di bloccare e segnalare il canale delle spedizioni e chi lo usa dicendo che la gente ha diritto di spedire droga per posta e che lei è solo un corriere generico.
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