Donald Trump e Xi Jinping si sono incontrati: passi avanti su commercio e materie prime, rimane il nodo NVIDIA

Donald Trump e Xi Jinping si sono incontrati: passi avanti su commercio e materie prime, rimane il nodo NVIDIA

Donald Trump e Xi Jinping si sono incontrati in Corea del Sud per cercare una tregua nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. L'intesa include riduzioni dei dazi e sospensione delle restrizioni sulle terre rare, ma resta irrisolta la questione dei chip NVIDIA e delle esportazioni tecnologiche verso Pechino.

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale Web
 

Dopo sei anni di distanza e un lungo periodo di tensioni economiche, Donald Trump e Xi Jinping si sono incontrati a Gyeongju, in Corea del Sud, in un vertice volto a riavviare i rapporti tra Stati Uniti e Cina. L'incontro, durato circa 90 minuti, ha rappresentato un tentativo di allentare la guerra commerciale che da mesi grava su entrambe le economie.

Trump ha annunciato a bordo dell'Air Force One che "un accordo è stato raggiunto" e che un documento formale verrà firmato a breve. Da parte cinese non sono ancora arrivate conferme ufficiali, ma le prime indiscrezioni indicano un'intesa di principio su tre fronti: dazi, materie prime strategiche e prodotti agricoli.

 

Secondo quanto riferito dal presidente statunitense, Washington dimezzerà i dazi imposti a febbraio su tutte le merci cinesi, portandoli dal 10 al 20%, in cambio di un maggiore impegno di Pechino nel contrasto al traffico di fentanyl, una sostanza oppiacea responsabile di una grave crisi sanitaria negli Stati Uniti. La Cina, dal canto suo, avrebbe accettato di sospendere per un anno le nuove restrizioni all'export di terre rare e batterie al litio, elementi chiave per l'industria tecnologica globale.

Tra i punti economici più rilevanti figura anche la promessa cinese di tornare ad acquistare grandi quantità di soia americana, un mercato che era stato interrotto in risposta alle politiche tariffarie statunitensi. Le prime spedizioni sono già riprese, con carichi da circa due milioni di bushel ciascuno, una notizia accolta positivamente dagli agricoltori statunitensi.

Il vertice, tuttavia, non ha sciolto tutti i nodi. Trump ha precisato di non aver discusso con Xi l'autorizzazione alla vendita dei nuovi chip Blackwell di NVIDIA in Cina, ridimensionando così le speculazioni di un possibile allentamento dei controlli sull'export di tecnologie AI avanzate. "Abbiamo parlato di chip in generale, ma non di Blackwell", ha dichiarato Trump, lasciando intendere che eventuali trattative saranno condotte direttamente tra Pechino e le aziende interessate.

Le parole del presidente arrivano a pochi giorni dal rally in Borsa che ha portato NVIDIA a superare per la prima volta i 5.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, anche grazie alle voci su una possibile riapertura del mercato cinese. La posizione americana, tuttavia, resta cauta: un via libera all'export dei più potenti acceleratori AI rappresenterebbe una svolta significativa nella strategia di contenimento tecnologico adottata da Washington negli ultimi anni.

Resta inoltre aperta la questione Taiwan, osservata con preoccupazione da analisti e alleati regionali, che temono possibili concessioni politiche in cambio di benefici economici. Il Dipartimento di Stato ha escluso compromessi sul tema, ma la prudenza rimane alta.

In attesa della firma ufficiale, l'incontro tra Trump e Xi segna un parziale disgelo nelle relazioni economiche tra i due Paesi, pur confermando quanto la competizione tecnologica - dai semiconduttori alle materie prime - resti il vero campo di battaglia tra Washington e Pechino.

12 Commenti
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AlexSwitch30 Ottobre 2025, 09:27 #1
Sostanzialmente una tregua armata dove gli USA si sono presentati a " capo chino ".

I veri nodi, anzi il vero nodo dolente dello scontro tra le due superpotenze, Taiwan e la politica di espansione dell'influenza cinese nella regione asiatica e del Pacifico, non è stato affrontato o c'è stata una chiusura preventiva ( prevedibile ) da parte di Jinping.

Per il resto gli USA e l'occidente tutto, guadagnano un anno di respiro sulle terre rare monopolizzate a livello globale dalla Cina. Quindi si potranno fare scorte a prezzi " ragionevoli " ma ci guadagnerà comunque e parecchio Pechino.

Di un appeasement sui chip finiti, vedi caso Nexperia e Nvidia a latere da parte USA, non si è nemmeno discusso, con tutti i gravi ed imminenti problemi ( blocco produzione automotive ) lasciati sul tavolo.

Per un taglio sui dazi generali all'import cinese, importante per Pechino per mantenere i suoi livelli di produzione manifatturiera ed industriale, Trump ha ricevuto la mancetta di vedersi riaprire l'export della soia, che comunque non tornerà più ai livelli precedenti visto che Pechino continuerà a sfruttare anche il Brasile che offre derrate costi minori.

Per ultimo non si è minimamente parlato di forniture energetiche da parte di Mosca a Pechino.

Ricapitolando: i nodi strategici di politica internazionale, Taiwan e relazioni Cina - Russia, non sono stati nemmeno toccati; Trump ha dimostrato che la sua politica MAGA non ha un minimo di fondamenta su cui poggiare e che ha provocato grossi danni difficilmente recuperabili; gli USA ( e di riflesso l'occidente ) se vorrà avere una fetta del mercato delle terre rare dovrà combattere e spenderci sopra un sacco di soldi; il fronte tecnologico della guerra, per ora commerciale/economica, contro Pechino è più vivo che mai e non conoscerà tregua, con inevitabili ripercussioni sui mercati.
Un bel magro bottino!!
alexfri30 Ottobre 2025, 10:36 #2
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Sostanzialmente una tregua armata dove gli USA si sono presentati a " capo chino ".

I veri nodi, anzi il vero nodo dolente dello scontro tra le due superpotenze, Taiwan e la politica di espansione dell'influenza cinese nella regione asiatica e del Pacifico, non è stato affrontato o c'è stata una chiusura preventiva ( prevedibile ) da parte di Jinping.

Per il resto gli USA e l'occidente tutto, guadagnano un anno di respiro sulle terre rare monopolizzate a livello globale dalla Cina. Quindi si potranno fare scorte a prezzi " ragionevoli " ma ci guadagnerà comunque e parecchio Pechino.

Di un appeasement sui chip finiti, vedi caso Nexperia e Nvidia a latere da parte USA, non si è nemmeno discusso, con tutti i gravi ed imminenti problemi ( blocco produzione automotive ) lasciati sul tavolo.

Per un taglio sui dazi generali all'import cinese, importante per Pechino per mantenere i suoi livelli di produzione manifatturiera ed industriale, Trump ha ricevuto la mancetta di vedersi riaprire l'export della soia, che comunque non tornerà più ai livelli precedenti visto che Pechino continuerà a sfruttare anche il Brasile che offre derrate costi minori.

Per ultimo non si è minimamente parlato di forniture energetiche da parte di Mosca a Pechino.

Ricapitolando: i nodi strategici di politica internazionale, Taiwan e relazioni Cina - Russia, non sono stati nemmeno toccati; Trump ha dimostrato che la sua politica MAGA non ha un minimo di fondamenta su cui poggiare e che ha provocato grossi danni difficilmente recuperabili; gli USA ( e di riflesso l'occidente ) se vorrà avere una fetta del mercato delle terre rare dovrà combattere e spenderci sopra un sacco di soldi; il fronte tecnologico della guerra, per ora commerciale/economica, contro Pechino è più vivo che mai e non conoscerà tregua, con inevitabili ripercussioni sui mercati.
Un bel magro bottino!!


E cosa potevi aspettarti dopo 30 anni di briglie sciolte concesse alla Cina? L'ubriacatura (e conseguente lassismo) dell'occidente anni 80, 90, primi 2000 sarà durissima da smaltire.. speriamo che tocchi anche agli altri e che fisiologicamente non riescano a tenere questi ritmi...
zappy30 Ottobre 2025, 10:57 #3
Originariamente inviato da: alexfri
E cosa potevi aspettarti dopo 30 anni di briglie sciolte concesse alla Cina? L'ubriacatura (e conseguente lassismo) dell'occidente anni 80, 90, primi 2000 sarà durissima da smaltire.. speriamo che tocchi anche agli altri e che fisiologicamente non riescano a tenere questi ritmi...


Non c'entrano le briglie sciolte.
1) le imprese occidentali hanno delocalizzato là per GUADAGNARE, fregandosene di restare all'avanguardia
2) la Cina si è ORGANIZZATA per essere all'avanguardia e cavalcare il futuro.

Insomma, le uniche "briglie sciolte" sono quelle che NOI abbiamo dato alle NOSTRE imprese di fare utili e far guadagnare i CEO.
Ora son tutti cazzi nostri e facciamo finta che la colpa sia della Cina.
alexfri30 Ottobre 2025, 12:22 #4
Originariamente inviato da: zappy
Non c'entrano le briglie sciolte.
1) le imprese occidentali hanno delocalizzato là per GUADAGNARE, fregandosene di restare all'avanguardia
2) la Cina si è ORGANIZZATA per essere all'avanguardia e cavalcare il futuro.

Insomma, le uniche "briglie sciolte" sono quelle che NOI abbiamo dato alle NOSTRE imprese di fare utili e far guadagnare i CEO.
Ora son tutti cazzi nostri e facciamo finta che la colpa sia della Cina.


Certo, ma se te delocalizzi ma lascia guardare, scopiazzare, organizzare prima o poi gli schiavi si rivoltano e ti fanno fuori. In questo intendevo briglie sciolte, se i nostri avidi avessero mantenuto il controllo totale forse....
Gio2230 Ottobre 2025, 12:48 #5
Una volta tanto il portavoce del M5S sul forum ha fatto un post condivisibile al 100%
bisogna riconoscerglielo.
Unrue30 Ottobre 2025, 13:11 #6
La Cina è l'unica in grado di far abbassare la cresta al galletto USA.
AlexSwitch30 Ottobre 2025, 13:13 #7
Originariamente inviato da: alexfri
E cosa potevi aspettarti dopo 30 anni di briglie sciolte concesse alla Cina? L'ubriacatura (e conseguente lassismo) dell'occidente anni 80, 90, primi 2000 sarà durissima da smaltire.. speriamo che tocchi anche agli altri e che fisiologicamente non riescano a tenere questi ritmi...


Diciamo che le aspettative, soprattutto sugli scambi commerciali, erano altre.
Sulle terre rare si poteva avviare una iniziativa di collaborazione ( anche multilaterale con altre Nazioni ) in modo da evitare shock al mercato.
Taiwan, anche qui, ci si aspettava un inizio di colloqui diplomatici concreti per trovare un compromesso ed un equilibrio in tutta la regione ( le pressioni della Cina sul Mar di Cina e di Giappone con proiezione sull'Oceano Indiano sono sempre più consistenti ).
Insomma Trump ha riportato a casa il minimo sindacale su soia e fentanyl per rabbonire i suoi elettori MAGA che sono stati letteralmente fregati dalle politiche senza senno che l'Amministrazione ha perseguito fino ad oggi.
AlexSwitch30 Ottobre 2025, 13:13 #8
Originariamente inviato da: Gio22
Una volta tanto il portavoce del M5S sul forum ha fatto un post condivisibile al 100%
bisogna riconoscerglielo.


Ovvero?
Gio2230 Ottobre 2025, 13:19 #9
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Ovvero?


ho scritto M5S

non PD,azione o Fi
AlexSwitch30 Ottobre 2025, 13:22 #10
Originariamente inviato da: alexfri
Certo, ma se te delocalizzi ma lascia guardare, scopiazzare, organizzare prima o poi gli schiavi si rivoltano e ti fanno fuori. In questo intendevo briglie sciolte, se i nostri avidi avessero mantenuto il controllo totale forse....


Guarda che tutte le imprese occidentali che hanno delocalizzato in Cina, tutte nessuna esclusa, sapevano benissimo che questa non riconosce i brevetti ed i diritti di proprietà intellettuale. Tutti sapevano che per aprire in Cina bisognava, e bisogna, sottoporsi al suo controllo preventivo e all'ingerenza del Partito Comunista, vero padrone della nazione.
Schiavi? Diciamo che la Cina ha tollerato negli anni passati, per suo tornaconto, certa pratiche come i salari bassi ( anche per gli standard cinesi ) e le condizioni di lavoro estreme. Ora non più!
Il controllo totale per chi produce in Cina è sostanzialmente impossibile: non è uno Stato come quelli occidentali sia per forma di governo e controllo amministrativo, sia per i valori perseguiti.

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