Disponibile il nuovo Bing con ChatGPT integrato: ecco cosa è possibile fare fin da subito

Ieri, a sorpresa, Microsoft ha annunciato (e lanciato) l'integrazione in stile ChatGPT all'interno di Bing. È già disponibile in versione demo
di Rosario Grasso pubblicata il 08 Febbraio 2023, alle 11:36 nel canale WebMicrosoftChatGPT
Con il lancio a sorpresa del nuovo Bing con ChatGPT integrato Microsoft si augura di poter aprire una nuova era per la ricerca sul web, lanciando una sfida a Google su un livello senza precedenti. Microsoft ha annunciato la sua integrazione del modello GPT-4 di OpenAI in Bing promettendo un'esperienza simile a quella di ChatGPT, la chatbot basata su IA generativa che sta aprendo le speranze per un futuro in cui l'intelligenza artificiale sarà molto più presente.
Il nuovo Bing si basa su un modello di linguaggio di nuova generazione chiamato Prometheus, più potente e versatile rispetto a ChatGPT, e ottimizzato per la ricerca, oltre che aggiornato con dati recenti, mentre ChatGPT attinge a informazioni vecchie più di un anno.
Non solo annunci però, perché la prima versione demo dell'integrazione di ChatGPT all'interno di Bing è subito disponibile per tutti. L'intelligenza artificiale di OpenAI è integrata all'interno del motore di ricerca in due distinte varianti: Search, ovvero la tradizionale ricerca ora alimentata da routine di intelligenza artificiale avanzate; e Chat, un'esperienza più simile a quella tradizionale di ChatGPT. Mentre per quest'ultima è possibile iscriversi a una lista d'attesa, l'IA in Search è ora disponibile per tutti attraverso delle demo.
Partiamo da Chat: si raggiunge dalla parte in alto a sinistra della schermata, mentre agli utenti vengono richieste due azioni per velocizzare la propria scalata all'interno della lista d'attesa. Ovvero, scaricare l'estensione per il browser Motore di ricerca Microsoft Bing e scaricare l'App Microsoft Bing Search su Android e iOS. Ma per il momento ci fermiamo qui, non c'è molto altro da provare.
Per quanto riguarda Search, invece, ci sono degli esempi che è possibile fin da subito seguire, come "Crea un gustoso menu di 3 portate" o "Mi serve aiuto per scrivere del codice". Ecco come appaiono le relative pagine con i risultati.
Questo ci fa notare come il funzionamento non sia molto diverso da quello di un tradizionale motore di ricerca: ovvero, il sistema di intelligenza artificiale attinge a informazioni provenienti da siti web ritenuti affidabili per formulare il suo risultato, con la differenza che in questo caso viene proposto un testo che ha la velleità di avere un senso compiuto. In calce al testo viene proposta la lista delle fonti, con ciascuna entrata cliccabile e che consente di raggiungere il testo originale.
Nel nuovo Bing compaiono sulla sinistra i risultati del motore di ricerca tradizionale, mentre sulla destra viene proposto il testo generato dall'IA. Subito sotto a destra la sezione “Learn more” dove Bing cita le sue fonti e uno spazio per lasciare un feedback sulla qualità del contenuto fornito.
Naturalmente, tutto questo apre un tema molto importante, relativo alla paternità delle informazioni che il motore di ricerca alimentato dall'IA usa per produrre le sue risposte. Le fonti possono essere sì raggiunte, ma chi le consulterà se il risultato della ricerca è già pronto e confezionato alla perfezione sotto agli occhi del lettore? Un tema che si è già presentato nel caso di quei software in grado di generare opere d'arte visive tramite l'intelligenza artificiale, che ha dato il via anche a delle azioni legali, mentre i risultati del nuovo Bing alimentato dall'IA suggeriscono degli indizi su come ChatGPT produce le sue risposte servendosi di informazioni presenti sul web.
Non è l'unica perplessità per quanto riguarda le nuove forme di intelligenza artificiale. Gli algoritmi di OpenAI forniscono sempre dati inoppugnabili o possono produrre, volontariamente o involontariamente, disinformazione? Sanno distinguere tra ciò che è veramente importante e ciò che non lo è? E, cosa ancora più rilevante, chi ha conferito loro il ruolo di giudice definitivo sulla veridicità delle informazioni? Sono tematiche, ovviamente, molto ampie, che non hanno ancora risposte neanche nel caso delle tradizionali forme di ricerca sul web.
Microsoft lancerà anche una nuova versione del web browser Edge che integra nella barra laterali le nuove funzioni di Bing AI. La casa di Redmond ha ovviamente un rapporto molto stretto con OpenAI, dopo il suo investimento iniziale di 1 miliardo di dollari. Inoltre, recentemente ha annunciato che avrebbe investito ancora di più ed esteso la sua partnership con OpenAI, fino all'annuncio di ieri.
Sebbene Bing sia sempre stato un motore di ricerca tecnicamente valido, non è mai stato accolto a braccia aperte dalla fetta più ampia del pubblico, abituata ad usare Google. ChatGPT può cambiare gli equilibri in gioco, se è vero che la stessa Google è corsa subito ai ripari con l'annuncio di Google Bard.
8 Commenti
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Adulalà o adulalì?
#OsservatorioECCO
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