Diritto d'autore e Opere Digitali: in vigore da oggi il nuovo regolamento AGCOM

Dal 31 marzo 2014 in vigore il regolamento AGCOM sulla violazione del diritto d'autore per le opere digitali: sul sito www.ddaonline.it i moduli per segnalare le violazioni
di Andrea Bai pubblicata il 31 Marzo 2014, alle 16:21 nel canale WebTramite un comunicato stampa ufficiale, l'AGCOM - Autorità per la garanzia nelle comunicazioni - ha annunciato che oggi, 31 marzo 2014, entra in vigore il nuovo regolamento che tutela le opere digitali coperte da diritto d'autore, già approvato lo scorso mese di dicembre, e che abbiamo avuto modo di illustrare a suo tempo in questa notizia, a cui rimandiamo i lettori per tutti gli approfondimenti del caso.
Il nuovo regolamento, ricordiamo, contiene una descrizione più approfondita di "opera digitale", ma uno dei punti fondamentali del nuovo regolamento, nonché quello più controverso, è il trasferimento del potere decisionale di "vita e morte" dall'autorità giudiziaria all'AGCOM stessa, che di fatto è un ente amministrativo.
Con l'entrata in vigore del nuovo regolamento viene contestualmente attivato un nuovo sito web, www.ddaonline.it, dal quale è possibile accedere ai due moduli di segnalazione di violazione di diritto d'autore per l'ambito web e per l'ambito radiotelevisivo.
Ricordiamo inoltre che il nuovo regolamento approvato a dicembre dall'AGCOM si rivolge espressamente agli episodi di violazione massiva, lasciando fuori quindi l'utente finale e il download di opere digitali tramite canali peer-to-peer.
A tal proposito nella sezione FAQ sul sito www.ddaonline.it, si trova una posizione molto chiara:
3. Gli utenti finali possono essere destinatari di ordini dell’Autorità ?
No. Il regolamento non contempla ordini rivolti agli utenti finali, né in quanto fruitori di opere digitali, sia attraverso il downloading che tramite streaming, né in quanto uploader. Il regolamento, inoltre, esclude esplicitamente dal suo ambito di intervento il cd. peer-to-peer, ovvero le applicazioni e i programmi per elaboratore attraverso i quali si realizzi la condivisione diretta di opere digitali attraverso reti di comunicazione elettronica
46 Commenti
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Questo è un sistema per diffidare e chiedere la rimozione dai siti internet di materiale protetto da diritto d'autore utilizzato senza autorizzazione, va mossa da parte del proprietario di tali diritti e non è mirata ad avere risarcimenti (che eventualmente vanno richiesti con un' azione giudiziaria).
In parle povere puoi diffidare un sito se usa immagini/musica/video di tua proprietà senza avere autorizzazione e niente di più.
Prima di arrivare all' oscuramento del sito ne deve passare di acqua sotto i ponti:
In breve si fa la segnalazione con il modulo sul sito e viene assegnato un numero di protocollo, la segnalazione deve essere convalidata e quindi con pec devi dimostrare di essere il legittimo proprietario.
Esaminate le "prove" l' AGCOM interviene con segnalazione e diffida presso il provider che hosta il materiale protetto il quale deve chiedere la rimozione al gestore dello spazio web.
Se nonostante la diffida il materiale protetto resta online parte procedura amministrativa per la rimozione "coatta"
La cosa è piuttosto laboriosa, la stessa associazione consiglia di avviare una pratica solo per violazioni che possano essere professionalmente rilevanti (usano un tuo scatto per l' homepage del times ?) e sarà da stabilire quanto e sopratutto in quanto tempo sarà necessario per avere "effetti" il tutto rapportato alla velocità del web per cui con ogni probabilità la tua immagine sarà già stata tolta perché obsoleta prima che l' agcom potrà realmente "spegnere" le pagine o il sito che hanno violato il diritto d'autore.
Quella di spegnere un sito scomodo è fantapolitica, anche perché se il sito "scomodo" non viola materiale protetto l' agcom non può' certo chiuderlo per scomodità.
la norma ammazza blog che han ancora intenzione di fare contro il m5s non ti dice niente? così, giusto per ricordatelo (così scredita la tua frase al 100%) o fai finta di niente?
Quella di spegnere un sito scomodo è fantapolitica, anche perché se il sito "scomodo" non viola materiale protetto l' agcom non può' certo chiuderlo per scomodità.
sono contento che la procedura sia laboriosa e per nulla scontata
ok l'esempio di un sito scomodo è un po' estrema, ma che diresti di tutti quei siti che contengono migliaia di file? tipo i torrent angine? cosa dovrebbero fare?
queste sono sparate, a mio avviso. una legge del genere non troverà mai la maggioranza
la norma ammazza blog che han ancora intenzione di fare contro il m5s non ti dice niente? così, giusto per ricordatelo (così scredita la tua frase al 100%) o fai finta di niente?
La norma ammazzablog prevederebbe (visto che non è legge è meglio parlare al condizionale) una multa salata in caso non si pubblichi una rettifica, qui si tratta solo di chiedere la cancellazione del materiale che è stato utilizzato senza averne diritto e nel caso non venga attuata la cancellazione volontaria si passa alla cancellazione "coatta" il tutto senza multe o risarcimenti.
Se un blog non vuole avere rogne basta che abbia licenza d'uso delle immagini/musica/filmati che vuole far riprodurre sul proprio sito come fanno tutti, non che l' avere un blog ti dispensa dal rispettare regole e proprietà.
ok l'esempio di un sito scomodo è un po' estrema, ma che diresti di tutti quei siti che contengono migliaia di file? tipo i torrent angine? cosa dovrebbero fare?
Mi pare sia escluso l' utente finale ed i vari canali classici di sharing (p2p & co), questo regolamento serve per impedire al sito del giornale XX piuttosto che dell' azienda YY di usare immagini/video/musica senza autorizzazione, o perlomeno di bloccare la diffusione del materiale online.
Per fare esempi pratici: vai in vacanza e fai un cortometraggio di una località e poi te lo ritrovi paro paro sul sito dell' Alpitour (per dirne una a caso), piuttosto che fai still life per portfolio della grappa XX e poi ti ritrovi le immagini in una campagna... il tutto senza la tua autorizzazione (e senza compenso ovviamente).
Prima l' unica via era andare dal giudice con tempi biblici, adesso perlomeno puoi impedirne l' utilizzo in tempi più brevi (per una causa ci vogliono anni se non puoi chiedere cifre ragguardevoli ti conveniva lasciar stare).
E' ovvio che questo regolamento sia nato principalmente per i professionisti che non una volta si sono visti soffiare materiale online (spesso video/immagini di portfolio), solitamente all' utente "comune" trovare le proprio foto sul sito della Repubblica (successo) senza consenso non è che sia poi una gran tragedia (anzi qualcuno ne era anche contento).
in tutto ciò s'è perso un passaggio fondamentale: l'uso della giustizia. dalla rivoluzione francese i poteri dello stato sono divisi tra esecutivo (governo), legislativo (camere/senati/assemblee) e giudiziario. L'Autorità Garante del Tonno in Scatola non è un organo giudiziario ma di controllo di codici di condotta. Che c'azzecca un provvedimento del genere emesso d chi non dovrebbe essere titolato a farlo?
Visto che in più di uno sembrano sapere la verità (andiamo a scomodare anche la rivoluzione francese, spero non studiata tramite Lady Oscar), vi chiedo umilmente, tanto per poterne fare salotto anche io con i miei amici venerdì sera:
quale corrente politica è schierata a favore o contro della violazione dei diritti d'autore?
Ai miei tempi in RAI si usava google images, si scriveva la fonte della foto (piccino picciò e se c'era...) ed avevano tutti la coscienza pulita, ed ero in redazione con 3 dipendenti di "sinistra" e 3 di "destra" e tutti usavano lo stesso metodo.
Non vorrei apparire da "sprovveduto", fino ad oggi "fregare" a destra e a manca era come mangiare a sbafo: metteva d'accordo tutti :-)
Sto invecchiando...
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".