Dell: metà dei dipendenti rinuncia alla promozione per lavorare da remoto. A voi la parola!

Dell: metà dei dipendenti rinuncia alla promozione per lavorare da remoto. A voi la parola!

Da un'analisi dei dati interni di Dell è emerso che circa la metà dei lavoratori è disposta a rinunciare a qualsiasi eventuale promozione pur di continuare a lavorare da remoto.

di pubblicata il , alle 16:45 nel canale Web
Dell
 

Con la pandemia di COVID-19 la cultura del lavoro è inevitabilmente cambiata. Per molte realtà il lavoro da remoto era una modalità già consolidata, in altre (soprattutto in Italia) è stata una vera e propria scoperta per molti. Una scoperta alla quale i lavoratori di Dell non sono disposti a rinunciare, nemmeno per una promozione.

All'inizio di quest'anno, infatti, Dell ha avviato una nuova iniziativa per tentare di convincere i propri dipendenti a tornare in ufficio. L'azienda ha chiesto a ognuno di loro di classificarsi come lavoratori "remoti" o "ibridi". In quest'ultimo caso, al soggetto viene richiesta la presenza fisica tre giorni a settimana. Scegliendo l'impiego da remoto, invece, è possibile svolgere le proprie mansioni dall'esterno, ma viene precluso l'accesso a qualsiasi eventuale promozione.

Chiaramente, il "malus" del lavoro da remoto era stato elaborato per incentivare i dipendenti a riprendere le attività lavorative in presenza, ma l'operazione non ha dato i frutti sperati: circa la metà delle persone chiamate a scegliere hanno rinunciato a qualsiasi promozione senza battere ciglio.

Ad aver consultato i dati di tracciamento di Dell è stata Business Insider, la quale ha deciso di intervistare una dozzina di dipendenti che hanno accettato le conseguenze del lavoro da remoto. Alcuni di loro hanno affermato di aver goduto di molto più tempo libero e di una pressione inferiore sulle proprie finanze, al punto da non essere disposti a rinunciare all'impiego a distanza.

Altri hanno affermato che semplicemente gli uffici locali erano ancora chiusi per la pandemia, per cui non hanno avuto altra scelta. Altri ancora hanno semplicemente affermato che il proprio team è già distribuito su uffici diversi e, anche in ufficio, le interazioni con i colleghi sarebbero avvenute comunque in videochiamata tramite Zoom.

È interessante notare anche un aspetto emerso nell'ambito di chi ha scelto di tornare in ufficio. Secondo quanto riferito da un dipendente, il quale aveva discusso della questione con un collega che ha scelto il lavoro ibrido, la vita in ufficio si svolge in un ambiente quasi vuoto, dal quale si conducono videochiamate con altri uffici, a loro volta quasi vuoti. In buona sostanza, ha ritenuto il ritorno in presenza quasi del tutto inutile.

Gli studi al riguardo riportano dati contrastanti: secondo alcuni il lavoro da remoto giova sia al benessere dell'azienda che del lavoratore, per altri danneggia i rapporti sociali e riduce la produttività.

In effetti, da tutti gli studi, è emerso che la produttività del lavoratore, quando svolge la propria attività da remoto, si riduce in media del 10%. Tuttavia, parte di questa "perdita" viene compensata dal risparmio che ha l'azienda sugli uffici e altri costi per le attività interne.

Dall'altro lato, la scelta di così tanti lavoratori evidenzia un miglioramento della qualità della vita che sul piatto della bilancia sembra pesare decisamente di più di una promozione. Insomma, la perdita per l'azienda non sarebbe così incisiva, mentre i vantaggi per i lavoratori sarebbero tali da rendere perfino una promozione meno significativa.

Inutile dire che ci sono modelli nei quali il lavoro da remoto si integra meglio di altri e andrebbe valutato caso per caso il vantaggio di una promozione. Nel contesto nostrano, talvolta, corrisponde solo a un aumento delle responsabilità con un vantaggio minimo o addirittura assente per il promosso. In ragione di questo, senza conoscere le dinamiche interne di Dell, è difficile avere un'idea completa del perché così tante persone abbiano preferito rinunciarvi.

Alla luce di tutto ciò, cosa ne pensate? È giusto dare meno valore al lavoro da remoto, o lo sarebbe darne di più al benessere complessivo del lavoratore? Rinuncereste a una promozione o una porzione del compenso per continuare a condurre le vostre mansioni a distanza?

63 Commenti
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silvanotrevi21 Giugno 2024, 16:58 #1
Ne penso che il lavoro da remoto è schiavismo moderno, alienazione, isolamento e tanta tristezza. Per me il rapporto con i colleghi in ufficio è INSOSTITUIBILE e IMPRESCINDIBILE. Si socializza, si ride, si scherza, la battutina, le occhiatine tra colleghi maschi durante la pausa pranzo quando passa qualche bella collega sexy in minigonna. E poi la vita sociale in ufficio ti permette di venire a conoscenza anche di altre opportunità lavorative, eventi, feste, serate e qualunque altra cosa che standotene chiuso in casa davanti a un pc in isolamento come un orso ignoreresti totalmente.

No grazie, lo smart working non fa per me. Lo odio categoricamente, per me è la fine della socialità del lavoratore in quanto essere umano. Io non solo avrei accettato la promozione di Dell verso i propri dipendenti ma anzi: avrei accettato di essere pagato anche di meno pur di NON lavorare MAI da remoto.
Per fortuna, io mi ritengo ancora un animale sociale e un lavoratore sociale e socievole. Lo so, sono in via di estinzione in questo mondo sempre più freddo, cinico e disumano.
Kuriosone21 Giugno 2024, 17:01 #2
Presto chi di costoro non farà un lavoro materiale, con necessità fisica di presenza verrà sostituito con una AI, ancora qualche mese max anno. Negli USA è facile licenziare al contrario dell'Italia ed parte dell'Europa dove i dipendenti soprattutto statali li devi pagare fino alla pensione anche se tanti fanno finta di lavorare o peggio non sanno lavorare, con buona pace del debito pubblico italiano.
benderchetioffender21 Giugno 2024, 17:23 #3
Originariamente inviato da: Kuriosone
.... anche se tanti fanno finta di lavorare o peggio non sanno lavorare, con buona pace del debito pubblico italiano.


ho come l'impressione che in realtà, al netto dell'ingiustizia e bassa qualità del prodotto finale, non costino poi così tanto, o almeno, le perdite nette siano date dal altre voci
al momento non ho mai valutato nel dettaglio, indagherò


ritornando in thread:

mah, non credo nemmeno giusto porre questa "leva": lo "smartworking" è una situazione già circa win-win (il dipendente risparmia in benza/alimenti/tempo -ma spende in riscaldmaneto/luci-, il datore spende meno in riscaldamento/luci/nolo strutture piu grandi)
porlo così a ricatto dell'aumento (per quanto poi? per un anno non posso chiedere e l'anno prossimo si? per sempre?) mi pare l'ennesima bastardata

peraltro IMHO la regola aurea sarebbe un 60-40% in mix a scelta a seconda dell'azienda:
oh! sarebbe un -50% di traffico quasi matematico eh
Cfranco21 Giugno 2024, 17:24 #4
Originariamente inviato da: silvanotrevi
Ne penso che il lavoro da remoto è schiavismo moderno, alienazione, isolamento e tanta tristezza. Per me il rapporto con i colleghi in ufficio è INSOSTITUIBILE e IMPRESCINDIBILE.


Peccato che spesso e volentieri i tuoi colleghi non stanno nel tuo stesso ufficio, ma in altre aziende e in altre città ...
Ripper8921 Giugno 2024, 17:24 #5
Originariamente inviato da: silvanotrevi
Ne penso che il lavoro da remoto è schiavismo moderno, alienazione, isolamento e tanta tristezza. Per me il rapporto con i colleghi in ufficio è INSOSTITUIBILE e IMPRESCINDIBILE. Si socializza, si ride, si scherza, la battutina, le occhiatine tra colleghi maschi durante la pausa pranzo quando passa qualche bella collega sexy in minigonna. E poi la vita sociale in ufficio ti permette di venire a conoscenza anche di altre opportunità lavorative, eventi, feste, serate e qualunque altra cosa che standotene chiuso in casa davanti a un pc in isolamento come un orso ignoreresti totalmente.

No grazie, lo smart working non fa per me. Lo odio categoricamente, per me è la fine della socialità del lavoratore in quanto essere umano. Io non solo avrei accettato la promozione di Dell verso i propri dipendenti ma anzi: avrei accettato di essere pagato anche di meno pur di NON lavorare MAI da remoto.
Per fortuna, io mi ritengo ancora un animale sociale e un lavoratore sociale e socievole. Lo so, sono in via di estinzione in questo mondo sempre più freddo, cinico e disumano.

Mi spiace per la tua categoria di gente che ha come unica vita sociale il lavoro.

Smart Working significa non doversi svegliare presto il mattino, risparmiare il tempo di viaggio, ossia avere a disposizione da 1 a 2 ore libere ogni giorno, oltre al costo della benzina e la possibilità di svolgere mansioni casalinghe o commissioni durante le ore di lavoro ( quindi ulteriori ore libere al giorno ).

Ore libere che potresti benissimo impiegare per hobby e vita sociale [B][U]vera[/U][/B].
GianMi21 Giugno 2024, 17:41 #6
Meno stress, meno inquinamento, meno costi parassitari, meno rapporti con colleghi che sono amici tanto quanto quelli sui social e da cui, allo stesso modo, è meglio disintossicarsi, miglior gestione del proprio prezioso tempo che non viene sottratto alle persone che davvero contano nella propria vita.

Certo, serve un minimo di disciplina e ragionare per obiettivi.

Dove è possibile, secondo me ci sono solo vantaggi.
Tasslehoff21 Giugno 2024, 18:09 #7
Il lavoro remoto è una di quelle cose che polarizza e che chi non lo ha tende a idealizzarlo all'inverosimile ignorandone i problemi, chi lo pratica sa bene quanto sia logorante e alla lunga massacrante.

Io sono più di 4 anni che lavoro full remote, e francamente non ne posso più.

D'altro canto è innegabile che il lavoro remoto permetta un maggiore bilanciamento tra vita e lavoro e fornisca anche alle aziende l'opportunità di accedere a un bacino molto più ampio di lavoratori da selezionare, il che non è poco considerando quanto è difficile trovare gente che sappia fare qualcosa...

Personalmente sono per l'approccio ibrido flessibile, ovvero:
[LIST]
[*]Lavorare in presenza sempre è inutile e deleterio
[*]Lavorare in presenza a giorni fissi è stupido e non ha alcun senso
[*]Lavorare in presenza quando serve e lasciando al lavoratore la facoltà di scegliere quando e come è la cosa più sensata e che meglio concilia le esigenze personali con il lavoro di gruppo e la socialità nel gruppo di lavoro.
[/LIST]

Come dicevo io sono 4 anni che lavoro fisso da casa e mi sento come il protagonista de "Il giorno della marmotta", è logorante per chiunque sia onesto e lavori davvero, se uno fa il bucato o va a fare la spesa durante l'orario di lavoro è ovvio che non lo sia...
!fazz21 Giugno 2024, 18:20 #8
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Il lavoro remoto è una di quelle cose che polarizza e che chi non lo ha tende a idealizzarlo all'inverosimile ignorandone i problemi, chi lo pratica sa bene quanto sia logorante e alla lunga massacrante.

Io sono più di 4 anni che lavoro full remote, e francamente non ne posso più.

D'altro canto è innegabile che il lavoro remoto permetta un maggiore bilanciamento tra vita e lavoro e fornisca anche alle aziende l'opportunità di accedere a un bacino molto più ampio di lavoratori da selezionare, il che non è poco considerando quanto è difficile trovare gente che sappia fare qualcosa...

Personalmente sono per l'approccio ibrido flessibile, ovvero:
[LIST]
[*]Lavorare in presenza sempre è inutile e deleterio
[*]Lavorare in presenza a giorni fissi è stupido e non ha alcun senso
[*]Lavorare in presenza quando serve e lasciando al lavoratore la facoltà di scegliere quando e come è la cosa più sensata e che meglio concilia le esigenze personali con il lavoro di gruppo e la socialità nel gruppo di lavoro.
[/LIST]

Come dicevo io sono 4 anni che lavoro fisso da casa e mi sento come il protagonista de "Il giorno della marmotta", è logorante per chiunque sia onesto e lavori davvero, se uno fa il bucato o va a fare la spesa durante l'orario di lavoro è ovvio che non lo sia...


concordo, aggiungendo che smartwork è diverso da telelavoro nel senso che se hai un vero contratto smartwork puoi anche andare a fare la spesa nell'orario di lavoro e recuperare dopo (aka non è richiesta la presenza costante al pc durante l'orario di ufficio se si è in smartwork)
Piedone111321 Giugno 2024, 18:25 #9
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Il lavoro remoto è una di quelle cose che polarizza e che chi non lo ha tende a idealizzarlo all'inverosimile ignorandone i problemi, chi lo pratica sa bene quanto sia logorante e alla lunga massacrante.

Io sono più di 4 anni che lavoro full remote, e francamente non ne posso più.

D'altro canto è innegabile che il lavoro remoto permetta un maggiore bilanciamento tra vita e lavoro e fornisca anche alle aziende l'opportunità di accedere a un bacino molto più ampio di lavoratori da selezionare, il che non è poco considerando quanto è difficile trovare gente che sappia fare qualcosa...

Personalmente sono per l'approccio ibrido flessibile, ovvero:
[LIST]
[*]Lavorare in presenza sempre è inutile e deleterio
[*]Lavorare in presenza a giorni fissi è stupido e non ha alcun senso
[*]Lavorare in presenza quando serve e lasciando al lavoratore la facoltà di scegliere quando e come è la cosa più sensata e che meglio concilia le esigenze personali con il lavoro di gruppo e la socialità nel gruppo di lavoro.
[/LIST]

Come dicevo io sono 4 anni che lavoro fisso da casa e mi sento come il protagonista de "Il giorno della marmotta", è logorante per chiunque sia onesto e lavori davvero, se uno fa il bucato o va a fare la spesa durante l'orario di lavoro è ovvio che non lo sia...

L'unico vantaggio che vedo ( e non è banale) è il fatto che in presenza puoi confrontarti, chiedere consigli ( o darli) contribuire meglio nei lavori complessi e di gruppo.
Onestamente per quanto comodo il telelavoro limita di molto la possibilità di crescere ed apprendere oltre che a rallentare la velocità di acquisizione di nuove o diverse procedure.
Un approccio ibrido sarebbe auspicabile, ma aimè lo trovo di difficile e complessa attuazione.
Tigre.21 Giugno 2024, 18:38 #10
Originariamente inviato da: Piedone1113
L'unico vantaggio che vedo ( e non è banale) è il fatto che in presenza puoi confrontarti, chiedere consigli ( o darli) contribuire meglio nei lavori complessi e di gruppo.
Onestamente per quanto comodo il telelavoro limita di molto la possibilità di crescere ed apprendere oltre che a rallentare la velocità di acquisizione di nuove o diverse procedure.
Un approccio ibrido sarebbe auspicabile, ma aimè lo trovo di difficile e complessa attuazione.


A cui aggiungo un fattore importantissimo, e cioè la socialità, lo stare con altre persone, conoscere persone nuove, per dire ho conosciuto mia moglie nel locale dove andavo a mangiare in pausa pranzo e dove lei lavorava come barista, instaurare nuove amicizie e quant'altro, adesso chiedo alle menti illuminate che sono convintamente pro lavoro da casa, magari quelli che si presentano alle riunioni da remoto in giacca e cravatta e sotto in mutande tanto con la cam non si vede, se lavori da casa in una stanza davanti al pc e intorno il nulla, riuscite a fare le stesse cose??

Che poi, fatemi capire, c'è chi va a fare la spesa, chi impiega il proprio tempo in altre faccende, ecc... , ma scusate quando lavorate, nella pausa tra la spesa, la famiglia, ecc..??

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