Criptovalute, un nuovo bagno di sangue: questa volta la colpa è di FTX (con lo zampino di Binance)

Traballa uno dei più grandi exchange di criptovalute, e le vibrazioni si estendono a tutto il mercato: Bitcoin segna i minimi da due anni a questa parte
di Andrea Bai pubblicata il 10 Novembre 2022, alle 13:36 nel canale WebI giorni scorsi sono stati teatro di un nuovo bagno di sangue nel mercato delle criptovalute, dopo una serie di intricate vicende, non ancora concluse che vedono il coinvolgimento di FTX e Binance, due degli exchange più grandi al mondo. Oltre ai due servizi di cambio e ai rispettivi fondatori, Sam Bankman-Fried e Changpeng Zhao, vi è anche la società Alameda Research di proprietà anch'essa di Bankman-Fried e che si occupa di trading nel mercato delle criptovalute.
La prima avvisaglia di ciò che sarebbe arrivato a compimento nei giorni seguenti si è manifestata il 2 novembre, quando sul web è emerso un bilancio di Alameda Research che documentava come la società detenesse una quantità significativa di token FTT, il token nativo dell'exchange FTX. Si è trattato di un'informazione, precedentemente non nota ai più, che ha subito destato qualche perplessità nel mondo delle criptovalute, sollevando il dubbio su quali fossero i reali rapporti tra le due società di Bankman-Fried.
🚨 🚨 🚨 🚨 🚨 🚨 🚨 🚨 🚨 🚨 22,999,999 #FTT (584,818,174 USD) transferred from unknown wallet to #Binancehttps://t.co/Nm2jz9MKW0
— Whale Alert (@whale_alert) November 5, 2022
La seconda tessera del domino cade invece il 5 novembre quando il profilo Twitter di Whale Alert, un servizio che monitora l'esistenza di transazioni particolarmente corpose sulle blockchain delle criptovalute, ha segnalato che circa 23 milioni di token FTT, per un controvalore di quasi 585 milioni di dollari e pari al 17% del circolante di FFT, sono stati trasferiti a Binance e provenienti da un wallet sconosciuto. Il giorno successivo il CEO di Alameda, Caroline Ellison, ha provato a calmare le acque affermando su Twitter che il bilancio emerso in rete non era indicativo della realtà dei fatti.
- the balance sheet breaks out a few of our biggest long positions; we obviously have hedges that aren’t listed
— Caroline (@carolinecapital) November 6, 2022
- given the tightening in the crypto credit space this year we’ve returned most of our loans by now
E' a questo punto che sulla scena entra prepotentemente il CEO di Binance, Changpeng "CZ" Zhao, il quale sempre via Twitter ha affermato che il suo exchange avrebbe liquidato tutte le sue partecipazioni FTT, citando proprio le "rivelazioni venute alla luce" nel famigerato bilancio. CZ ha dichiarato in quel momento che i token FTT sarebbero stati venduti in maniera da "ridurre al minimo l'impatto sul mercato" e indicando che per il completamento dell'operazione si sarebbero resi necessari "alcuni mesi".
As part of Binance’s exit from FTX equity last year, Binance received roughly $2.1 billion USD equivalent in cash (BUSD and FTT). Due to recent revelations that have came to light, we have decided to liquidate any remaining FTT on our books. 1/4
— CZ 🔶 Binance (@cz_binance) November 6, 2022
CZ ha anche rivelato che il trasferimento di 23 milioni di token FTT segnalati da Whale Alert faceva parte dell'operazione di liquidazione. L'uscita allo scoperto di CZ ha portato Ellison a rispondere che Alameda sarebbe stata felice di comprare tutti i token al prezzo di 22 dollari l'uno (in quel momento un token FFT veniva scambiato attorno ai 25 dollari).
Inevitabilmente le ombre sorte nei giorni precedenti e soprattutto la parola "liquidazione" pronunciata da Zhao, ha avuto l'effetto di trasformare le perplessità in panico: nelle ore successive gli utenti di FTX hanno progressivamente ritirato i loro fondi dall'exchange temendo un problema di liquidità e una conseguente incapacità di coprire i loro fondi. Nell'arco di sette giorni sono stati registrati flussi in uscita da FTX per un controvalore di 451 milioni di dollari, e a partire dal 7 novembre gli utenti hanno iniziato a segnalare rallentamenti nelle operazioni di prelievo.
A questo punto si è manifestato anche Bankman-Fried con una serie di Tweet di circostanza, dichiarando dapprima che "un concorrente sta cercando di inseguirci con voci false" e poi con le usuali rassicurazioni che "FTX è in salute", che l'exchange ha fondi sufficienti per "coprire tutte le partecipazioni dei clienti", che "i beni dei clienti non vengono investiti" e che i prelievi sono stati elaborati e continueranno ad esserlo. Bankman-Fried ha inoltre esortato Zhao a "collaborare per l'ecosistema". Tweet che saranno poi eliminati nei giorni successivi.
Con l'effetto domino ormai innescato, sempre nella giornada del 7 novembre il prezzo di FTT è stato protagonista di un calo significativo, e all'inizio del giorno seguente in poche ore è passato da 22 dollari a 15,40 dollari (e al momento in cui scrivamo FTT contratta a circa 2,85 dollari). Ma come il mercato crypto ci ha abituato a vedere in occasioni simili avvenute in passato, si è verificato un diffuso crollo nel prezzo di tutte le criptovalute, compreso il "leone" Bitcoin.
As a result of corporate due diligence, as well as the latest news reports regarding mishandled customer funds and alleged US agency investigations, we have decided that we will not pursue the potential acquisition of https://t.co/FQ3MIG381f.
— Binance (@binance) November 9, 2022
Arriva il colpo di scena: Bankman-Fried dichiara, l'8 novembre, che FTX aveva trovato un accordo per una "transazione strategica" con Binance (in altri termini un accordo per farsi comprare dalla società di CZ) per risolvere quella che è divenuta di fatto una "crisi di liquidità". In quel momento Bankman-Fried ha dichiarato che l'intervento di Binance è stato richiesto proprio per far si che tutti gli asset dei clienti potessero avere copertura 1:1. Le parole di Bankman-Fried sono state confermate a stretto giro da CZ, il quale ha dichiarato allora di aver firmato una lettera d'intenti per l'operazione di acquisizione. Lettera d'intenti, però, senza alcun vincolo e che lasciava alla società di Zhao la possibilità di ritirarsi in qualunque momento dall'operazione.
Ma di lì a poco la situazione precipita: nella giornata di ieri, 9 novembre, sono iniziate a circolare voci sulla volontà di Zhao di annullare l'accordo. Voci poi divenute realtà, con CZ che ha ufficialmente annunciato di rinunciare all'operazione di acquisizione a seguito delle informazioni emerse durante la fase di due diligence, che hanno mostrato una "cattiva gestione dei fondi dei clienti", presunte indagini da parte di un'agenzia governativa statunitense e che "i problemi sono fuori dal nostro controllo o dalla nostra capacità di fornire aiuto".
E non è solo la situazione a precipitare: il mercato reagisce malissimo alla dichiarazione di CZ, e anche Bitcoin diventa protagonista di una brusca discesa che lo porta a toccare i 15600 dollari, il minimo degli ultimi due anni, con gli analisti che tratteggiano prospettive di un passaggio fino a 12 mila dollari.
Sempre nel corso della giornata di ieri sono circolate altre indiscrezioni secondo le quali Bankman-Fried avrebbe inviato agli investitori una richiesta di finanziamento emergenziale per raccogliere gli 8 miliardi di dollari necessari ad arginare la crisi di liquidità innescata dai prelievi dei giorni precedenti. Il fondatore di FTX avrebbe cercato di raccogliere fino a 4 miliardi di dollari dagli investitori e coprire il resto tramite l'emissione di debito e addirittura impiegando il proprio patrimonio personale, allo scopo di assicurare la piena copertura ai clienti.
Il sito web di FTX è stato messo offline per un paio d'ore, e quando è tornato accessibile recava un avviso tramite il quale veniva sconsigliato di effettuare depositi e che l'exchange non era in grado di elaborare prelievi. Lo stesso avviso è stato diffuso anche sul canale Telegram ufficiale dell'exchange, assieme ad altri poco rassicuranti messaggi citando una "mancanza di informazioni" sul quando il servizio sarebbe tornato disponibile.
A questo punto la situazione è ancora lontana dall'essere conclusa, con FTX che cerca compulsivamente una soluzione al problema di liquidità. Le conseguenze, al momento, sono difficili da tratteggiare, poiché l'effetto domino non si è ancora arrestato, e il rischio è che i danni collaterali possano propagarsi anche ad altre realtà innescando una crisi sistemica di ampia portata.
124 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOra solita sequela dei nocoiner incoming.
Ora solita sequela dei nocoiner incoming.
Io ho qualcosa ancora su bloccato su ftx, spero si risolva in qualche modo.
vale meno del 15 dicembre 2017
..ma basta holdare senza andare nel panico
Ora solita sequela dei nocoiner incoming.
Oddio possono sempre simulare un attacco hacker e fuggire col denaro... Dove l'ho già sentita questa
o più comunemente non si rende conto di un palese schema ponzi
dal'altronde l'idea di poter fare soldi in cambio del nulla può essere "accecante" per la mente
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