Corea del Nord accusata di aver rubato oltre 2 miliardi di dollari in cryptovalute

Corea del Nord accusata di aver rubato oltre 2 miliardi di dollari in cryptovalute

Secondo un nuovo rapporto di Elliptic, gli hacker nordcoreani hanno sottratto oltre 2 miliardi di dollari in criptovalute dall'inizio del 2025, superando il record segnato nel 2022. Gli attacchi mirano non solo agli exchange, ma anche a individui facoltosi, con un crescente uso di tecniche di social engineering

di pubblicata il , alle 15:19 nel canale Web
 

Secondo un'analisi pubblicata da Elliptic, gli hacker legati al governo della Nord Corea hanno sottratto più di 2 miliardi di dollari in criptovalute dall'inizio del 2025, superando il precedente record del 2022. Si tratta della più alta cifra annuale mai registrata, con ancora tre mesi prima della fine dell’anno.

Il rapporto indica che il totale stimato di fondi digitali rubati dal 2017 ammonta ad almeno 6 miliardi di dollari, anche se la società ammette che il dato potrebbe essere inferiore alla realtà. Elliptic spiega che attribuire con certezza i furti al regime nordcoreano è complesso: molti episodi mostrano tracce riconducibili a gruppi di hacker di Pyongyang, ma senza prove definitive.

Il 2025 segna anche un cambiamento nella metodologia degli attacchi. La maggior parte dei furti avviene tramite tecniche di social engineering, dove le vittime vengono ingannate per ottenere accesso diretto ai portafogli digitali. Questa tendenza dimostra che la debolezza principale della sicurezza delle criptovalute è ormai umana, non più tecnica.

Tra gli episodi più rilevanti spicca il maxi attacco contro Bybit, che da solo ha causato la perdita di oltre 1,4 miliardi di dollari, attribuito dagli investigatori statunitensi e da più società di analisi blockchain alla Corea del Nord.

Negli anni scorsi, gli hacker nordcoreani hanno colpito altri obiettivi di rilievo come Axie Infinity (625 milioni di dollari nel 2022), Harmony (100 milioni nel 2022) e WazirX (235 milioni nel 2024).

Le autorità internazionali, tra cui l'ONU, ritengono che il regime di Kim Jong-un utilizzi i proventi delle attività criminali per finanziare il proprio programma nucleare. Lo scorso anno, Stati Uniti, Giappone e Sud Corea hanno stilato un rapporto in cui accusano il regime di Pyongyang dei furti di cryptovalute

Il trend crescente e il livello di sofisticazione delle operazioni indicano che il cyberspionaggio di Stato nel settore crypto sta raggiungendo nuove dimensioni, mettendo in evidenza la necessità di maggiore consapevolezza e formazione sulla sicurezza digitale tra utenti e operatori del settore.

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