Collasso digitale alle porte? Quali sono le vulnerabilità che minacciano la nostra società

Collasso digitale alle porte? Quali sono le vulnerabilità che minacciano la nostra società

Dean Curran, sociologo dell'Università di Calgary, sostiene che la società digitale contemporanea sta accumulando rischi sistemici simili a quelli che portarono alla crisi finanziaria del 2008. Cyberattacchi, dipendenza da infrastrutture interconnesse e vulnerabilità amplificate dall’intelligenza artificiale potrebbero condurre a un "collasso digitale".

di pubblicata il , alle 06:31 nel canale Web
 

Sempre più voci accademiche e di settore sottolineano come la crescente interdipendenza delle infrastrutture digitali stia esponendo la società globale a rischi di collasso sistemico. A lanciare l'allarme è Dean Curran, sociologo dell'Università di Calgary, che in una recente analisi descrive l'attuale traiettoria come potenzialmente diretta verso una "crisi digitale sistemica".

Secondo Curran, gli attacchi informatici e le falle di sicurezza non sono episodi isolati, ma sintomi di una fragilità intrinseca del sistema. Dal ransomware WannaCry del 2017, che ha colpito servizi sanitari in quasi cento Paesi, fino al più recente incidente che ha coinvolto CrowdStrike nel 2024 - capace di bloccare voli e mettere fuori uso emittenti televisive - i campanelli d'allarme si moltiplicano.

Il parallelismo con la crisi finanziaria del 2008 è esplicito: anche allora, un'economia interconnessa e priva di adeguati meccanismi di ridondanza ha generato conseguenze globali. Oggi, l'economia digitale mostra caratteristiche simili. L'aumento della dipendenza dai dati, la spinta a crescere rapidamente eliminando concorrenza e alternative analogiche, e l'accumulo di complessità rendono l'intero ecosistema più vulnerabile a guasti a cascata.

Il concetto di "tight coupling", introdotto dal sociologo Charles Perrow, aiuta a spiegare il fenomeno: quando sistemi altamente interconnessi mancano di meccanismi per compensare i fallimenti, il rischio di effetti catastrofici cresce in modo esponenziale. L'odierna economia digitale, dominata da pochi grandi attori, sembra rispecchiare pienamente questa dinamica.

Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dall'intelligenza artificiale. Se da un lato ne viene riconosciuto il potenziale, dall'altro essa amplifica rischi già esistenti e ne introduce di nuovi: disinformazione accelerata, allucinazioni dei modelli e dipendenza da algoritmi opachi. In questo senso, l'AI agisce come un acceleratore di vulnerabilità.

La questione politica appare altrettanto centrale. Governi e istituzioni faticano a distinguere tra innovazioni realmente utili e tecnologie socialmente dannose. Ne risulta un contesto in cui le aziende digitali conducono un "grande esperimento sociale", trattenendo i benefici economici ma trasferendo i rischi alla collettività.

È difficile dire esattamente come si svilupperà l'apocalisse digitale. Potrebbe presentarsi come "un crollo diffuso delle infrastrutture di base, come l'elettricità o le telecomunicazioni, dovuto a un attacco informatico, o come un attacco che modifica le infrastrutture esistenti rendendole pericolose", scrive Curran.

Secondo il sociologo, solo una crisi su larga scala potrebbe scuotere l'inazione attuale e indurre i decisori a intervenire. Fino ad allora, la società digitale resta sospesa sull'orlo del collasso, con segnali sempre più evidenti ma con risposte frammentarie e insufficienti.

1 Commenti
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Unrue01 Ottobre 2025, 11:41 #1
Che cavolo c'entra la crisi dei mutui sub-prime del 2008 con gli attacchi informatici lo sa solo lui.

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