Celle per batterie Made in Italy? Al via il progetto di FAAM da 8 GWh annui

Celle per batterie Made in Italy? Al via il progetto di FAAM da 8 GWh annui

FAAM, del Gruppo Seri Industrial, azienda italiana con sede a Monterubbiano, provincia di Fermo, produce batterie per autotrazione dal 2008, e negli ultimi tempi ha presentato un progetto al Ministero dello sviluppo economico italiano per riqualificare il sito dell'ex Indesit/Whirlpool.

di pubblicata il , alle 09:21 nel canale Web
 

Uno dei settori che oggigiorno risulta più d'interesse è sicuramente quello legato allo sviluppo ed alla fornitura delle celle, componente alla base dei pacchi batteria, atte a stoccare l'energia elettrica ad esempio a bordo dei veicoli elettrici, ma alla base di un'infinità di altri tipi strumenti ed oggetti vari.

FAAM, del Gruppo Seri Industrial, azienda italiana con sede a Monterubbiano, provincia di Fermo, produce batterie per autotrazione dal 2008, e negli ultimi tempi ha presentato un progetto al Ministero dello sviluppo economico italiano per riqualificare il sito dell'ex Indesit/Whirlpool di Teverola, Caserta, con un programma legato alla produzione di celle per batterie sostenuto anche dall' Important Projects of Common European Interest ( Ipcei ).

Infatti, grazie ad un contributo europeo di 505 milioni di euro, entro la fine di quest'anno prenderà il via il progetto pilota definito Teverola 1, il quale prevede l'inizio della produzione di batterie customizzate basate sulla tecnologia Litio-Ferro-Fosfato ( LiFePo4 ) per un volume complessivo di celle realizzate nell'ordine di 300 MWh annui.

Tale progetto pilota comprende quattro linee di produzione atte alla realizzazione dell’anodo e del catodo, nonché per il confezionamento delle celle e l'assemblaggio dei pacchi batteria finali, con prodotti finali destinati al settore navale e a quello della difesa.

La fase successiva, Teverola 2, riguarderà invece una produzione annua di celle per un totale di 8 GWh annui entro il 2023, un più ampio campo di forniture, come ad esempio anche il settore automotive, nonché l'avvio del primo impianto in Italia di trattamento e riciclo di batterie al litio a fine vita.


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Gli accordi tra il Ministero dello sviluppo economico italiano e FAAM parlano di dare occupazione a 675 addetti, 175 dei quali ex dipendenti Indesit/Whirlpool.

Un progetto sicuramente interessante e mirato ad un settore in continua crescita che potrà dire sicuramente la sua all'interno della moderna produzione Made in Italy; per maggiori informazioni su questi ed altri progetti FAAM vi invitiamo a visitare la pagina ufficiale dell'azienda.

8 Commenti
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MikDic25 Gennaio 2021, 12:28 #1
OGni tanto una buona notizia dal fronte industriale....
amd-novello25 Gennaio 2021, 12:32 #2
vero

non mancheranno i detrattori e i critici. produzione alle stelle per quelli.
Qarboz25 Gennaio 2021, 22:16 #3
Ammiro chi investe e chi ha dei progetti interessanti in Italia, ma in questo particolare caso mi è venuto un forte dubbio: come pensano di essere concorrenziali con i cinesi? Considerando anche che in Italia siamo molto poveri di materie prime.

Ps
No, non sono un detrattore, è un dubbio sincero e chiedo per curiosità personale.
amd-novello26 Gennaio 2021, 00:46 #4
da quale punto di vista? manodopera e tutto l'indotto?

eh ma allora dovremmo essere meno competitivi per tutto no?

comunque non è che possono fare tutto in cina. se no nessuno avrebbe queste produzioni.
neo-full-hd26 Gennaio 2021, 06:44 #5
Hanno gia uno stabilimento in Cina come Faam
Gringo [ITF]26 Gennaio 2021, 08:31 #6
Se la politica non gli si piazza in mezzo, lo vedo un ottimo investimento invece, la Cina piano piano sarà obbligata ad alzare i costi, e piano piano la manodopera italiana costerà meno di quella indiana, ci stanno già delle persone che vengono pagate all'osso, o che fanno turni più lunghi degli stessi cinesi.
mail9000it26 Gennaio 2021, 09:28 #7
Originariamente inviato da: Qarboz
Ammiro chi investe e chi ha dei progetti interessanti in Italia, ma in questo particolare caso mi è venuto un forte dubbio: come pensano di essere concorrenziali con i cinesi? Considerando anche che in Italia siamo molto poveri di materie prime.


IMHO.
Occorre considereare anche due aspetti scollegati dal prezzo.
I volumi : in un prossimo futuro (forse già ora) la richiesta di queste batterie è superiore alla produzione cinese. Quindi lo spazio per nuovi produttori c'è.
L'indipendenza : vedi quello che è successo per le mascherine. Legarsi troppo ad una produzione estera senza una produzione locale può essere pericoloso.

E poi in questo caso non credo che il costo delle materie prime sia così rilevante. Sul prodotto finito incide molto di più la produzione.
Ecco, il costo della produzione (persone ed energia) in Italia probabilmente è maggiore della cina, ma dipende anche dal livello di automazione raggiunto.
mattxx8826 Gennaio 2021, 09:40 #8
Originariamente inviato da: Qarboz
Ammiro chi investe e chi ha dei progetti interessanti in Italia, ma in questo particolare caso mi è venuto un forte dubbio: come pensano di essere concorrenziali con i cinesi? Considerando anche che in Italia siamo molto poveri di materie prime.

Ps
No, non sono un detrattore, è un dubbio sincero e chiedo per curiosità personale.


hai letto dei contributi no? ecco, finiti quelli tornerà tutto come prima
è dal 2017 che gira sto brodo comunque

https://www.varesenews.it/2017/03/w...everola/601140/

se avessero davvero voluto investire lo avrebbero già fatto da tempo IMHO, ma se mancano i soldi (degli altri) normale che la cosa rallenti

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