Bitcoin mining più sostenibile, ma in Europa si fa largo l'ipotesi del divieto

Il Bitcoin Mining Council ravvisa un miglioramento nell'uso di energie rinnovabili per il mining di Bitcoin, ma permane il problema del consumo e la crisi energetica di paesi come Georgia, Iran, Kosovo e Kazakistan
di Andrea Bai pubblicata il 19 Gennaio 2022, alle 18:31 nel canale WebBitcoin
Il Bitcoin Mining Council ha pubblicato i risultati dell'indagine relativa al quarto trimestre del 2021 sullo stato della sostenibilità del settore del mining di Bitcoin, riscontrando che la porzione delle attività di mining sostenute da energie rinnovabili è aumentata dell'1% nel periodo in esame, arrivando al 58,5%.
Fondato a maggio del 2021, il Bitcoin Mining Council è un forum globale di società che operano nel settore del mining di Bitcoin e che annovera realtà quali BitFury, Atlas Mining, Bit Digital e Bitfarms, solo per citarne alcune.
Q4 #Bitcoin Mining Council Survey Confirms Improvements in Sustainable Power Mix and Technological Efficiency. Estimated sustainable energy mix was 58.5%. Join us at 5pm ET today for a full briefing.https://t.co/t1gTZV9GtT
— Michael Saylor⚡️ (@saylor) January 18, 2022
Tra i membri di particolare rilievo di BMC vi è Michael Saylor, fondatore e CEO della società di business intelligence Microstrategy e fermo sostenitore della criptovaluta. Saylor ha osservato: "Questo trimestre abbiamo assistito ad una prosecuzione della tendenza che vede notevoli miglioramenti all'efficienza energetica e alla sostenibilità del mining di Bitcoin grazie ai progressi nella tecnologia dei semiconduttori, alla rapida espansione dell'attività di mining in nord America, all'uscita di scena della Cina e alla transizione mondiale verso l'energia sostenibile e le moderne tecniche di mining".
Ovviamente i dati vanno presi, come si dice in questi contesti, cum grano salis poiché si tratta di un'indagine interna che ha raccolto informazioni su base volontaria: non vi sono terze parti indipendenti e certificate che possano in qualche modo garantire l'imparzialità di quanto riscontrato.
Quel che è certo, tuttavia, è che il tema del consumo energetico delle blockchain basate su Proof of Work è argomento delicato. Per quanto si possa traslare il più possibile l'approviggionamento verso risorse rinnovabili, rimane il fatto che i meccanismi PoW sono significatamente onerosi in termini di energia richiesta. E' il motivo per cui si guarda con interesse alle soluzioni Proof-of-Stake, meccanismo verso cui blockchain come Ethereum sono destinate a migrare in futuro.
Ecco perché il vicepresidente dell'Autorità europea per gli strumenti finanziari e dei mercati, Erik Thedéen, ha espresso preoccupazione per il crescente utilizzo di energia rinnovabile per il mining di Bitcoin, sostenendo che le criptovalute potrebbero rappresentare un rischio nel raggiungimento degli obiettivi per affrontare il cambiamento climatico. Thedéen ha invitato le autorità di regolamentazione europee a prevedere la possibilità di mettere al bando il mining basato su Proof-of-Work indicando come la Proof-of-Stake quale alternativa migliore e più efficiente dal punto di vista energetico.
Non si tratta, d'altra parte, di una discussione solamente "accademica": nella regione di Svaneti, in Georgia, alcuni cittadini hanno addirittura fatto voto religioso di non minare più Bitcoin per far fronte alla crisi energetica del paese. Si tratta di una regione la cui economia ha tratto particolare giovamento dal turismo a partire dal 2000: la pandemia COVID-19 ha ovviamente mandato in crisi il turismo, con conseguenti ricadute negative sull'economia della regione. Per far fronte alle temporanee ristrettezze economiche molti cittadini della regione si sono affidati al mining di criptovalute (reso particolarmente appetibile anche dalla fornitura gratuita in alcune zone) con un aumento dei consumi dell'energia elettrica tali da porre concreti problemi di disponibilità.
Nella città di Mestia alla fine del 2021 è stato registrato un incremento del consumo energetico pari al 237% rispetto alla media degli anni precedenti. La società Energo Pro ha definito "insostenibile" l'aumento dei consumi e il 5 gennaio scorso ha dichiarato che la regione stava consumando 27 megawatt, ovvero il quadruplo dell'energia che l'infrastruttura era progettata per gestire. Oltre alla Georgia sono ancora attuali i casi di Iran, Kosovo e Kazakistan che hanno recentemente vietato il mining di Bitcoin sempre per far fronte alla crisi energetica.
72 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCi vorrebbe una svolta,una nuova criptomoneta che cambi tutti i paradigmi, specialmente quelli energetici.
M1 Coin*
*Interscambiabile sono con hardware Apple e iWallet
se poi una transazione di crypto consuma la stessa quantità di energia di 1000000 di transazioni con carta di debito tradizionale non interessa
se poi una transazione di crypto consuma la stessa quantità di energia di 1000000 di transazioni con carta di debito tradizionale non interessa
In realta' e' l'esatto contrario. Per questo sta roba e' insostenibile.
Devastano l’Europa industriale per il green e poi permettono lo spreco delle rinnovabili ?.. beh.. vediamo
fai una raccolta firme
Secondo voi le critto sopravvivono dopo un olocausto nucleare ?
Peraltro abbiamo bollette altissime ANCHE a causa di politiche energetiche dissennate che ci rendono dipendenti dall'estero nella produzione di energia elettrica.
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