Bitcoin, la profittabilità del mining è scesa al minimo storico

Un incrocio di fattori sta rendendo sconveniente minare Bitcoin, in uno scenario dove i prezzi della criptovaluta languono e la potenza di calcolo necessaria per il mining aumenta
di Andrea Bai pubblicata il 19 Agosto 2024, alle 12:41 nel canale WebBitcoin
Una recente analisi di JPMorgan mostra che la redditività del mining di Bitcoin è al momento al minimo storico. L'attività di estrazione della criptovaluta più famosa, una volta particolarmente remunerativa, sta scontando una serie di fattori a seguito dell'halving (il fenomeno per cui ogni x anni viene dimezzata la ricompensa per l'esecuzione della proof of work) avvenuto in primavera.
Al momento la causa è da individuare nell'impennata dell'hashrate (cioè la potenza di calcolo combinata necessaria per sostenere la proof of work, il meccanismo di consenso del protocollo bitcoin) registrata nelle prime due settimane di agosto.

Come riporta anche Coindesk, L'hashrate della rete è aumentato di circa cinque exahash al secondo (EH/s), l'1% circa, raggiungendo una media di 621 EH/s nelle prime due settimane del mese, pur restando 30 EH/s al di sotto dei livelli osservati prima dell'halving.
L'hashprice, che invece è una misura della redditività del mining, è ancora circa il 30% inferiore ai livelli visti a dicembre 2022 e circa il 40% al di sotto dei livelli pre-halving, e questo potrebbe rallentare la crescita dell'hashrate nel breve termine (meno remunerativo è il mining, minore è il numero di miner che sono disposti a mettere a disposizione le loro risorse, diminuendo quindi la potenza computazionale complessiva e, di conseguenza, facendo adeguare l'algoritmo del protocollo ad un livello di difficoltà inferiore), ha aggiunto il rapporto. La banca ha osservato che il prezzo del Bitcoin è sceso di circa il 5% dall'halving, ma è ancora in aumento del 35% da inizio anno e del 104% anno su anno.
Gli analisti di JPMorgan osservano che a valle di questi fattori la capitalizzazione di mercato totale delle quattordici società di mining statunitensi quotate in borsa è scesa del 18% dalla fine di luglio.
72 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPrima o poi anche Bitcoin dovrà fare i conti con la realtà e la maggior parte dei seguaci rimarrà fregato...
Proof of Stake, e no, non "risolve" nulla, non è un vero algoritmo di consenso in quanto subjective, che necessita comunque di una cerchia ristretta che discrimini eventuali catene valide concorrenti (long range attack), per cui richiede un certo grado di centralizzazione per stare in piedi, which "kills the purpose".
Va bene per le varie "blocchechein" molto poco decentralizzate, checchè dicano gli shitcoiners poco ferrati tipo il Pachachachacha nazionale qui sopra, che comunque permettono di sperimentare più agevolmente e rimuovono qualche barriera in ingresso (finchè resisteranno al regolatore, che potrebbe attaccarle molto più facilmente rispetto Bitcoin. Ci sono tuttavia discorsi di lobbying e interessi economici a fare da freno, fortunatamente).
E' una misconception: le risorse sono molto abbondanti e ne abbiamo usata solo una minima parte (come umanità, ad oggi da quando esistiamo, in aggregato). L'equivalente di un bicchiere d'acqua su una piscina olimpionica (chiaramente in generale, poi il rapporto può cambiare risorsa per risorsa).
Ciò che è realmente limitato è il tempo-uomo necessario per estrarle e renderle utilizzabili, incluso il tempo per mettere a punto i metodi per farlo.
Quindi possiamo considerarle limitate nel dato arco di tempo, all'atto pratico.
Ma più migliora la tecnologia e aumenta il numero di persone, più aumenta la nostra capacità di estrarle e utilizzarle.
Una sound money non inflazionabile di conseguenza (se viene sufficientemente adottata, ovviamente) potrebbe continuare ad aumentare il valore per unità di conto (perché aumentano le risorse estraibili per unità di tempo, e quindi il "valore" rappresentabile) finché non si raggiunge un hard cap (presumibilmente tra molto tempo), eventualmente superabile solo con l'espansione su altri pianeti, ma sono scenari che è inutile discutere ora.
Al momento siamo a uno 0.3% di consumo sull'energia globale prodotta, un rounding error, e Arcane research stima che anche con un controvalore di un paio di milioni di dollari per bitcoin il consumo arriverebbe ad un 2%. Ma a quei livelli di adozione sarebbe talmente importante e penetrato nella società da iniziare a sostituire grosse fette del sistema fiat, per cui andrebbe incluso nel calcolo il risparmio energetico delle infrastrutture/personale che ruota intorno al mondo fiat smantellate.
Il vero limite per Bitcoin è solo, giustamente, l'adozione. Market decides dove direzionare le risorse, rinunciando ad altro secondo le priorità individuali.
Magari sì, ma non per le ragioni da te esposte: semplicemente market decides come dicevo, e la gente potrebbe non adottarlo a sufficienza (magari perché è troppo complesso da usare e capire per la persona media) e preferire di continuare a farsi derubare dalla fiat. Per carità, possibilissimo.
Comunque questo del fallimento è un wishful thinking dei detrattori che si protrae da un 15 anni buoni, mentre il trend dell'adozione continua nella direzione opposta. Chi vivrà...
E sbagliarsi non è gratis, sia per i bitcoiners sia per i detrattori
Sì, per il momento è tutto abbastanza tipico. Ovviamente tutto può cambiare dall'oggi al domani e la struttura di mercato odierna è già piuttosto diversa.
Personalmente credo che nonostante le differenze con il passato, certe dinamiche di base restino intatte, e che vedremo la storia ripetersi in modo simile (it often rhymes) anche a questo giro. Ma è la mia opinione.
Come dicevo, temo resterai deluso anche a questa tornata, con ulteriore, sempre crescente, costo-opportunità da pagare e dover poi venire in qualche modo a giustificare sui forum
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