Bitcoin, il mining contribuisce per lo 0,08% di emissioni di CO2 globali

CoinShares ha condiviso un nuovo rapporto in cui viene stimato che le attività di mining di Bitcoin hanno emesso 42 milioni di tonnellate di anidride carbonica nel corso del 2021. A fronte di emissioni mondiali complessive di 49,36 miliardi di tonnellate di CO2, Bitcoin rappresenterebbe quindi la fonte dello 0,08% delle emissioni totali. Il rapporto di CoinShares giunge in un momento in cui si è acceso il dibattito sul consumo energetico di Bitcoin.

I dati di CoinShares sono stati raccolti usando varie stime riguardanti l'efficienza della rete Bitcoin, il consumo energetico, le caratteristiche dell'hardware usato, il tutto su scala globale. E' quindi possibile che ci sia qualche discrepanza con l'effettivo volume di emissioni di CO2, ma in ogni caso la stima di CoinShares sembra collimare abbastanza con i dati di settore.

Il rapporto elaborato da CoinShares ha inoltre stimato il consumo totale di energia elettrica a 89TWh, un valore significativamente inferiore rispetto alle stime dell'Università di Cambridge che sono quelle maggiormente prese in considerazioni e che parlano di un consumo annuo superiore ai 130TWh. In questo caso si tratterebbe dello 0,05% dell'energia elettrica consumata a livello mondiale. Secondo i dati raccolti da CoinShares il 60% dell'attività di mining di Bitcoin è alimentata da combustibili fossili. 

"Le emissioni di carbonio da parte dei fornitori di elettricità che alimentano la rete di mining di Bitcoin sono irrilevanti nel grande schema delle cose. Con lo 0,08% delle emissioni globali di CO2, rimuovere l'intera rete di mining dalla domanda globale, e privare centinaia di milioni di persone per la loro unica speranza verso una forma di denaro equa e accessibile, non equivarrebbe a nient'altro che ad un errore di arrotondamento" commenta CoinShares.

Proprio nei giorni scorsi un gruppo di otto membri del Congresso USA coordinati dalla senatrice Elizabeth Warren ha inviato una lettera alle sei maggiori società di mining di Bitcoin del mondo con la richiesta di rendere noti i dati dettagliati sul loro consumo energetico. Si tratta di una mossa che sottolinea la crescente pressione normativa sulle attività di mining negli Stati Uniti in un contesto dove i miner stessi stanno cercando di impegnarsi sempre di più ad utilizzare proporzioni sempre maggiori di energia proveniente da fonti rinnovabili.