Anche Microsoft contro Google nel processo US vs Google: la dichiarazione di Satya Nadella
Nel processo antitrust USA vs Google, l'amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella ha ammesso senza mezzi termini che il motore di ricerca Bing è inferiore a Google. Secondo Nadella, se Apple decidesse di rendere Bing il motore predefinito su iPhone, iPad e Mac al posto di Google, questo rappresenterebbe una svolta per Microsoft e permetterebbe a Bing di migliorare rapidamente grazie ai dati degli utenti della Mela.
di Nino Grasso pubblicata il 03 Ottobre 2023, alle 13:06 nel canale WebMicrosoftGoogleBing
L'amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, ha partecipato in tribunale come testimone chiave nel processo antitrust intentato dal governo americano contro Google. Interrogato dall'avvocato del Dipartimento di Giustizia Adam Severt, Nadella ha dichiarato in modo chiaro e inequivocabile che non solo Google è dominante nel settore delle ricerche online, ma lo rimarrà anche in futuro se le cose non cambieranno.
Nadella ha anche ammesso che al momento il motore di ricerca Microsoft Bing è inferiore al corrispettivo della Grande G: "Non c'è dubbio che Google sia il miglior motore di ricerca oggi", le parole del CEO di Microsoft che, da quando ha assunto il ruolo nell'azienda nel 2014, ha cercato invano di ridurre il divario tra i due servizi. Ma è anche la posizione che ha acquisito nel tempo che rende Google Search inscalfibile nel settore.
Sadella contro Big G nel processo US vs Google, e Apple potrebbe essere decisiva
"Credo che essere il motore di ricerca di default sia l'unica cosa che conta, se si vuole cambiare il comportamento degli utenti", ha sottolineato Nadella mettendo in evidenza quanto sia improbabile che gli utenti comuni cambino il motore di ricerca predefinito sui propri dispositivi. Una volta che un motore di ricerca è impostato come default, la stragrande maggioranza degli utenti continuerà ad utilizzarlo nel tempo. Una posizione che non è poi così distante da quella di Gabriel Weinberg di DuckDuckGo, anch'essa azienda impegnata nelle ricerche online.
Ed è proprio qui che anche secondo Nadella si gioca la partita decisiva tra Bing e Google. Se Apple decidesse di rendere Bing il motore predefinito su iPhone, iPad e Mac al posto dell'attuale Google, questo rappresenterebbe una svolta non solo per Microsoft, ma per l'intero settore tecnologico. "Sarebbe un game changer", per utilizzare la stessa espressione del CEO di Microsoft. L'azienda si era preparata a perdere fino a 15 miliardi di dollari l'anno pur di ottenere lo status di motore predefinito sui dispositivi iOS e macOS, anche nascondendo il brand Bing agli utenti dell'ecosistema Apple.
Secondo Nadella, l'aumento improvviso di visibilità permetterebbe a Bing di accedere a una mole enorme di dati di ricerca degli utenti Apple, tutti dettagli preziosissimi per migliorare gli algoritmi proprietari e la qualità dei risultati. Questo innescherebbe un circolo virtuoso di miglioramenti che potrebbe consentire a Bing di avvicinarsi velocemente al livello di Google, non solo a livello di accordi commerciali, ma anche per quanto riguarda la qualità del prodotto offerto agli utenti.
Nadella ha rivelato di aver già provato più volte, finora senza successo, a convincere Apple a sostituire Google con Bing come motore predefinito. La Mela però è restia a rinunciare a un accordo economicamente molto vantaggioso con Google e teme eventuali ritorsioni sulle app di Big G ampiamente utilizzate su iOS, come Gmail, YouTube e Google Maps.
Durante il controinterrogatorio, l'avvocato di Google John Schmidtlein ha però dipinto un quadro diverso sugli insuccessi di Microsoft nel settore della ricerca online, dal fallimento di MSN Search nel 1998 al fallimento di Windows Phone. Secondo Schmidtlein, se Bing è attualmente inferiore a Google non è per colpa di presunte pratiche anticoncorrenziali subite da Microsoft, ma semplicemente perché Microsoft non è mai riuscita a competere con gli investimenti e l'efficacia di Google negli anni. Inoltre, come Google viene proposto come soluzione predefinita su Android e iPhone/iPad, anche Bing è il motore di ricerca predefinito su Windows (attraverso il browser Edge). Eppure, su Windows moltissimi utenti continuano a preferire Chrome e la Ricerca Google.
Secondo Google, il controllo sulle opzioni di default non si è sempre rivelato così efficace, ma è un punto su cui sia Nadella sia i legali del Dipartimento di Giustizia non concordano allo stato attuale del processo. Anche prodotti la cui gestazione è stata al limite del disastroso, come l'Apple Maps citato Nadella durante la testimonianza, sono riusciti a ritagliarsi una nicchia di mercato grazie allo status di default ottenuto su iPhone sin dal lancio.
Insomma, la questione di chi controlla i motori di ricerca predefiniti è assolutamente centrale nel processo antitrust USA vs Google. E la visione del giudice Amit Mehta sarà probabilmente decisiva per determinare l'esito del processo e le sorti di Google. Se desse ragione alla tesi di Nadella e del Dipartimento di Giustizia, il processo potrebbe concludersi con un verdetto molto pesante per il colosso di Mountain View.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNe dubito: in poco tempo si reimposterebbe Google.
Cerco da tempo di ridurre l'utilizzo di servizi che accumulano dati degli utenti, evitando quindi le più grandi compagnie come Google, Meta e Microsoft per quanto possibile senza rendermi la vita un inferno.
Mentre non ho avuto difficoltà con la quasi totalità dei servizi, avendo modo di tenermi online alternative "private", per quanto riguarda il motore di ricerca ho provato per un po' ad utilizzare Duck Duck Go, ma non c'è stato verso.
Se so il sito digito direttamente l'URL e non ho bisogno di cercarlo, mentre per tutto il resto non c'era verso che trovasse quello che mi serviva, a maggior ragione se la ricerca si faceva complicata.
Ad oggi Google ha un vantaggio notevole portato dal fatto che è sempre stato in posizione di quasi-monopolio. Ad oggi la prima personalizzazione che richiedono tutti gli utenti su Windows è impostare google come motore di ricerca, anzi, installare Chrome perché ormai anche quello ha posizione monopolista visto che tanti servizi (anche pubblici) sembrano girare solo lì sopra.
Bing search passa i risultati a chatgpt che li esamina e rifà la ricerca su google per restituirli correti a bing che li impagina nel browser
Bing search passa i risultati a chatgpt che li esamina e rifà la ricerca su google per restituirli correti a bing che li impagina nel browser
Non sarebbe una cosa nuova, già anni fa Google aveva accusato Microsoft di un giochetto simile, con query fatte tramite Bing che facevano partire query quasi identiche da indirizzi IP Microsoft verso Google.
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