Amazon punta sulla meccatronica, con Cloostermans spedizioni sempre più veloci

Amazon ha acquisito Cloostermans, una società belga che produce tecnologia per l'automatizzazione degli stabilimenti con cui lavora dal 2019. I 200 dipendenti entreranno nella divisione Amazon Global Robotics.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Settembre 2022, alle 14:01 nel canale WebAmazon
Dopo One Medical e iRobot, Amazon ha annunciato l'acquisizione di Cloostermans, realtà belga che progetta e produce soluzioni di meccatronica per automatizzare i sistemi di produzione, semplificando e/o sostituendo il lavoro umano. "Continuiamo a investire in tecnologia che aiuta a rendere il nostro lavoro più sicuro, più semplice e più produttivo".
Per l'azienda guidata da Andy Jassy non si tratta di un'acquisizione al buio, infatti Amazon usa già nei propri stabilimenti la tecnologia di Cloostermans per aiutare a spostare e impilare palette e contenitori pesanti o a mettere i prodotti insieme per la consegna ai clienti. Il rapporto tra le due società è nato nel 2019.
Il team di Cloostermans conta circa 200 dipendenti che si uniranno alla divisione Amazon Global Robotics in forte espansione in Europa e formatasi con l'acquisizione di Kiva Systems per 775 milioni di dollari un decennio fa. L'anno scorso Amazon ha aperto in Italia, a Vercelli, un Innovation Lab che si concentra su nuove tecnologie per migliorare la sicurezza e il benessere dei dipendenti che lavorano nei propri centri.
"Siamo entusiasti di entrare a far parte della famiglia Amazon ed estendere l'impatto che possiamo avere su scala globale", ha affermato Frederik Berckmoes-Joos, CEO di Cloostermans. "Amazon ha alzato l'asticella di come le tecnologie legate alla supply chain possono avvantaggiare dipendenti e clienti e non vediamo l'ora di far parte del prossimo capitolo di questa innovazione".
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon capisco, stai insinuando che queste tecnologie siano un male?
Questo tipo di cambiamento è molto più che prevedibile ed è un' inevitabile conseguenza del progresso. Il problema sono gli umani non le tecnologie, quindi, più che criceti direi: le cicale prenderanno il reddito di cittadinanza mentre le formichine che hanno lavorato e studiato si saranno già spostate in altri settori. Non voglio criticare il reddito di cittadinanza, che trovo giusto, ma dovrebbe avere una soglia di età minima (all'aumentare dell'età è sicuramente più difficile cambiare lavoro). I giovani vanno fatti studiare però, non mantenuti.. sarebbe molto più utile aumentare le borse di studio piuttosto.
Qualsiasi tecnologia diminuisce l'apporto lavorativo umano, oggi come 8000 anni fa con l'invenzione dell'aratro trainato da buoi che prese il posto a decine di braccianti.
Alle imprese il compito di scoprire e inventare per rendere produrre più velocemente e con meno fatica possibile. Ai Governi di tener bassa la disoccupazione o aumentando costantemente la produzione, o diminuendo le ore di lavoro settimanali. Siamo passati in 300 anni dalle 80 alle 40 ore settimanali, l'ultimo calo c'è stato negli anni 70, ora credo sia arrivato il momento di calarle ulteriormente, passando da 40 a 35 subito e a 30 nel 2050.
Perchè questa proposta non è in nessun programma elettorale?
a confindustria non piacerebbe sicuramente.
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