Alphabet, Apple e Meta sotto indagine dall'UE per possibile infrazione del Digital Markets Act

Alphabet, Apple e Meta sotto indagine dall'UE per possibile infrazione del Digital Markets Act

L'UE ha avviato indagini su Apple, Alphabet e Meta per accertare la violazione della legge sui mercati digitali (DMA). "La conformità al DMA è qualcosa che prendiamo molto sul serio", ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea e responsabile per la concorrenza.

di pubblicata il , alle 14:31 nel canale Web
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La Commissione europea ha avviato un'indagine su Alphabet, Apple e Meta per non essersi confermate al Digital Markets Act, ovvero non aver rispettato quanto previsto dalla nuova normativa sui mercati digitali.

La decisione di avviare indagini - sono cinque i procedimenti - arriva a due settimane dalla scadenza del termine di attuazione e "dimostrano che la conformità al DMA è qualcosa che prendiamo molto sul serio", ha dichiarato Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza.

"Ciò non significa che approviamo tutte le altre misure attuate dai gatekeeper che non sono (o non sono ancora) soggette a indagine. Continueremo a usare tutti gli strumenti disponibili nel caso in cui un gatekeeper tentasse di eludere o indebolire gli obblighi della DMA. Per noi è importante raggiungere gli obiettivi della DMA in modo che i consumatori possano beneficiare di mercati aperti e contendibili. Un mercato in cui vi sia concorrenza".

La legge sui mercati digitali (DMA) stabilisce obblighi per le grandi piattaforme online che operano sul mercato digitale come "gatekeeper" (controllori dell'accesso) al fine di garantire un ambiente commerciale più equo e più servizi per i consumatori.

Margrethe Vestager

L'obiettivo è impedire alle Big Tech di attuare pratiche commerciali scorrette, cosa accaduta spesso e volentieri negli ultimi anni con numerosi procedimenti antitrust, ad esempio contro Google (Shopping, Android, AdSense e l'indagine AdTech in corso), Apple (AppStore e Apple Pay) o Amazon (Buy Box/Prime/Data).

Il DMA è nato proprio da quei procedimenti e, dalla sua proposta nel 2020, si è arrivati nel settembre 2023 a definire tutte le strutture e procedure per farlo rispettare. La Commissione ha designato sei società "gatekeeper" - Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft - e un totale di 22 piattaforme da loro controllate.

Queste aziende avevano sei mesi di tempo, fino al 7 marzo, per conformarsi alle varie disposizioni. Dalle analisi delle azioni intraprese e dai feedback ricevuti è emersa la necessità di approfondire quanto stanno facendo Alphabet, Apple e Meta per adeguarsi al DMA.

Nel caso di Meta al centro della questione c'è il piano ad abbonamento che permette di usare Facebook e Instagram senza pubblicità targetizzata. Questo ha costretto milioni di utenti in tutta Europa a una scelta secca, "paga o acconsenti". E se acconsenti, Meta può utilizzare i tuoi dati, generati ad esempio su Messenger, per indirizzare gli annunci su Instagram.

Il DMA è tuttavia molto chiaro in proposito: i gatekeeper devono ottenere il consenso degli utenti per usare i loro dati personali su diversi servizi. "Nutriamo seri dubbi che questo consenso sia realmente libero quando ci si trova di fronte a una scelta binaria. Con il DMA agli utenti che non acconsentono dovrebbe essere fornita un'alternativa meno personalizzata del servizio, ad esempio finanziata grazie alla pubblicità contestuale. Ma non devono pagare". La stessa pratica è già oggetto di esame ai sensi del DSA (Digital Services Act).

Per quanto riguarda Alphabet, la Commissione teme che stia violando il divieto di auto-preferenza del DMA. Nell'organizzare e dare priorità alle informazioni online, i gatekeeper non dovrebbero usare il loro potere per promuovere indebitamente i propri servizi a discapito di quelli della concorrenza. La classificazione dovrebbe basarsi su termini trasparenti, equi e non discriminatori.

"Secondo la nostra valutazione preliminare, questo non sembra essere il caso per quanto riguarda la presentazione dei risultati su Google Search. Siamo preoccupati che i servizi di Alphabet, come Google Shopping, Google Flights e Google Hotels, beneficino ancora di un trattamento preferenziale. Sembra che i servizi di terze parti non siano trattati in modo equo e non discriminatorio".

Inoltre, la casa madre di Google - insieme ad Apple - starebbe violando la disposizione detta"anti-steering", in quanto i gatekeeper non possono più impedire ai propri clienti - società come Epic Games o Spotify per esempio - di informare i propri utenti all'interno dell'app sull'esistenza di opzioni più economiche al di fuori dell'ecosistema del gatekeeper. 

Oltre a questo, Apple è indagata anche per le difficoltà nella disinstallazione delle app e la modifica delle impostazioni predefinite. Secondo la Commissione, "l'attuale struttura della schermata di scelta del browser web priva gli utenti finali della capacità di prendere una decisione pienamente informata". Apple, inoltre, non è riuscita a rendere disinstallabili diverse app (una di queste sarebbe Foto) e impedisce agli utenti finali di modificare il loro stato predefinito (ad esempio Cloud), come richiesto dal DMA.

Con l'atto odierno la Commissione richiede ai gatekeeper "di conservare determinati documenti" per svolgere le necessarie indagini che dovranno essere concluse tassativamente entro 12 mesi. Qualora accerti le irregolarità, la Commissione può imporre ammende alle società indagate fino al 10% del fatturato mondiale totale dell'esercizio finanziario precedente, o fino al 20% in caso di inadempienza reiterata.

2 Commenti
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hackaro7525 Marzo 2024, 14:36 #1
C'è ancora molto da fare...
TorettoMilano26 Marzo 2024, 11:11 #2
google toglie app/quadranti di terze dai fitbit per via delle direttive europee (anche se non entra nel dettaglio)
https://support.google.com/fitbit/answer/14237121?hl=en

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