Airbnb, pace fatta con il Fisco italiano: verserà 576 milioni di euro
Airbnb si è accordata con l'Agenzia delle Entrate per chiudere il contenzioso in essere: la società pagherà 576 milioni e dal prossimo anno applicherà la cedolare del 21%. Airbnb ha fatto sapere che non cercherà di recuperare le ritenute dagli host.
di Manolo De Agostini pubblicata il 14 Dicembre 2023, alle 08:41 nel canale WebAirbnb
È scoppiata la pace tra Airbnb e l'Agenzia delle Entrate dopo il sequestro di 779 milioni di euro del mese scorso per il mancato pagamento della cedolare secca. La piattaforma di affitti brevi ha accettato di versare al fisco italiano 576 milioni di euro per chiudere il contenzioso che riguardava gli anni dal 2017 al 2021. Di quella cifra, 353 milioni riguardano le ritenute dovute e non versate, 174 milioni a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni commesse e 49 milioni di interessi.
A quanto pare, non c'è stato uno sconto in sede di intesa: Airbnb ha pagato quanto richiesto, in quanto dalla cifra contestata inizialmente sono stati epurati soggetti che non dovevano pagare la ritenuta come gli host con partita IVA, quelli con più di 4 appartamenti - ritenuti professionali - e quelli che prestano dei servizi particolari e per tale motivo ritenuti anche loro professionali. Infine, sono stati eliminati anche quelli le imposte le hanno pagate nella propria dichiarazione dei redditi.
Airbnb ha reso noto che non cercherà di recuperare dagli host le ritenute fiscali per quel periodo. "Stiamo anche proseguendo il confronto costruttivo con le autorità per quanto riguarda il periodo 2022-2023. L'Italia è un mercato importante per Airbnb. L'accordo di oggi significa che possiamo concentrarci nella continuazione della nostra collaborazione con le autorità italiane in materia di tasse, regole per le locazioni brevi e turismo sostenibile, a vantaggio degli host e degli ospiti".
Airbnb si impegna, inoltre, a fare da sostituto di imposta come previsto dalla legge di Bilancio 2024. "Abbiamo accolto con favore questa proposta normativa e ci stiamo preparando ad adempiere, con l'introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi degli host rilevanti all'Agenzia delle Entrate", spiega una nota di Airbnb.
Airbnb sta lavorando per conformarsi a DAC7, la normativa quadro europea sulla trasmissione dei dati fiscali da parte delle piattaforme digitali. "Queste regole sono pensate per permettere alle autorità nazionali di raccogliere le tasse dovute supportando al contempo un sistema di trasmissione dei dati coerente e standardizzato. Abbiamo già informato gli host italiani di come questi cambiamenti si rifletteranno sulla loro attività tramite Airbnb e continueremo a chiedere loro le informazioni previste da DAC7 prima che queste vengano condivise con l'Autorità fiscale in Irlanda (dove Airbnb Ireland ha la propria sede) nel gennaio 2024, e successivamente all'Agenzia delle Entrate".
"Questi progressi renderanno più semplice per i centri storici come quelli di Venezia e Firenze comprendere chi ospita e quanto a lungo, consentendo di sviluppare politiche pubbliche proporzionate al fenomeno. L'azienda è determinata a collaborare con le autorità italiane per il successo di queste regole".
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE meno male! E' odioso quando si fanno "sconti" a realtà che fatturano milioni di €. <<Se paghi subito me ne dai la metà>> Ma che scherziamo?!?! Mi devi 100, me ne dai 100. Punto.
Se se, come no
Ma pagheranno "a tratte" oppure "uno sopra all'altro" ?
Gli hanno lavato la coccia a Airbnb, ma si sa l' "Agenzia" è una signora veramente in gamba e quando intervengono i suoi avvocati, che tra l'altro vengono giù con auto molto grandi, alberghi sulle 800.000 non c'è niente da fare...questi avranno messo su un avvocatuccio di provincia...comunque Airbnb chissà se ha parlato con il direttore o con il ragioniere...se parlava con il primo poteva magari dargli un anno di vantaggio per il pagamento...
(mega-semi-cit)
[SPOILER]Solo i discepoli del grade M.M. capiranno questo intervento[/SPOILER]
sul pagamento poi.. possono pagare tranquillamente in 5 anni senza doverlo neanche chiedere se vogliono e con il 3,5% di interessi, fossi in loro lo farei visto che ormai le banche chiedono di più del fisco
p.s. dubito che pagheranno i 174 milioni di euro di sanzione perchè quella è la sanzione base del 30% riducibile al 10% in caso di accettazione entro 30 giorni e quindi pagheranno solo 58 milioni di sanzione (dubito abbiano avvocati scemi e commercialisti da sbocchi)
C'è sempre da imparare, "cortesemente" se puoi entrare nel merito della tua "lamentela" magari si può approfondire o correggere se è il caso.
Mi pare, ma potrei sbagliarmi, che abbiamo visto nel tempo molti accordi tra Fisco e vari soggetti risolti con accordi "benevoli". A ogni modo, si voleva semplicemente rimarcare il perché paga una "tot cifra" laddove il sequestro era maggiore e si parlava di versamenti elusi per un oltre 3,7 miliardi di euro. Magari la parola sconto non piace o non è bellissima, ma da qui a fare un commento come il tuo ce ne passa... stiamo un po' calmi, si può anche interloquire con tranquillità.
Quindi tutto l'articolo sarebbe sbagliato perché è stato usato il termine "sconto" in una delle prime frasi? O c'è altro di errato? Anziché vantarsi di essere super esperti di una materia, ma senza dire nulla, non sarebbe più costruttivo scrivere cosa sarebbe sbagliato?
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