Samsung Galaxy Fit2, è un'ottima alternativa alla Mi Band di Xiaomi: la nostra prova

Samsung Galaxy Fit2, è un'ottima alternativa alla Mi Band di Xiaomi: la nostra prova

Il braccialetto di Samsung non costa molto di più della Mi Band e ha tutto quello che serve su un prodotto della categoria, inclusa un'autonomia di oltre una settimana nell'uso comune. Lo abbiamo provato e vi raccontiamo com'è

di pubblicata il , alle 16:31 nel canale Wearables
SamsungGalaxy
 

Quello dei wearable è un mondo vastissimo, che comprende dai braccialetti basilari ai visori VR più avanzati, passando da orologi che possono avere un prezzo di listino che parte da poche decine di euro, fino ad arrivare letteralmente a migliaia di euro per le versioni più esclusive.

E' chiaro che la stragrande maggioranza delle persone preferisce spendere il meno possibile per diversi motivi: la tecnologia non è eterna, come invece può esserlo un orologio di lusso da tramandare da padre a figlio, e un orologio da usare ogni giorno (alla fine i wearable sono fatti per questo) tende a deteriorarsi parecchio nel corso del tempo. Ed è proprio nel segmento di mercato economico che si inserisce Samsung Galaxy Fit2.

Il braccialetto smart di Samsung, o smartband, è una delle proposte più economiche del produttore sudcoreano in fatto di indossabili. Leggero, sottile ed estremamente comodo, è progettato per essere indossato sempre e comunque, giorno e soprattutto notte, e per recuperare una mole di dati in ogni circostanza, o quasi, da sfruttare per verificare lo stato di benessere del proprio organismo. Il tutto ad un prezzo di listino di 39€, fattore che lo mette in diretta competizione con uno dei capisaldi della categoria in fatto di volumi di vendita: la Mi Band 5 di Xiaomi.

Costa un po' di più rispetto a quest'ultima anche se di fatto a livello di funzionalità sono praticamente sovrapponibili. Se da una parte l'acquisto è sicuramente caldeggiato per tutti gli utenti di dispositivi Samsung che vogliono sfruttare un unico ecosistema, dall'altra Galaxy Fit2 è un'ottima alternativa per tutti alle diverse Mi Band di Xiaomi. Abbiamo provato il nuovo braccialetto di Samsung e vi raccontiamo com'è.

Samsung Galaxy Fit2 in prova, la nostra mini recensione

Samsung Galaxy Fit2 si presenta con un aspetto decisamente minimalista, quasi anonimo, con il classico bussolotto che può essere estratto dal cinturino per una rapidissima sostituzione (o per la pulizia). Pesa pochissimo e non si sente nemmeno al polso, ma al suo interno può vantare una serie di sensori che lo rendono "smart", insieme alla piattaforma hardware integrata.

In 21 grammi di peso, nelle dimensioni di 46.6 x 18.6 x 11.1 mm, Samsung è riuscita a implementare un mini-sistema integrato con connettività Bluetooth 5.1, display AMOLED a colori da 1,1" (27,8mm) con risoluzione di 126 x 294 pixel, e svariati sensori come: accelerometro, giroscopio e sensore ottico di frequenza cardiaca. Per i più "nerd" citiamo anche i 2MB di RAM e lo storage di 32MB. Il braccialetto di Samsung viene proposto con un sistema operativo chiamato FreeRTOS che offre le funzioni tipiche della categoria.

Galaxy Fit2 utilizza un vetro curvo 3D a protezione del display che conferisce un aspetto sportivo al dispositivo. Come avviene anche su molti altri prodotti della stessa tipologia, il display non occupa tutta la superficie frontale del bussolotto, ma solo una sua parte: la linea di separazione fra cornici e display è visibile anche da spento, ma solo sotto la luce del sole diretta, e non dà fastidio nell'uso normale.

Come abbiamo già detto, la smartband di Samsung è pensata per essere indossata tutto il giorno e anche la notte, e il particolare design leggero e compatto aiuta in tal senso. Il cinturino consente inoltre di agganciare il polso saldamente senza stritorarlo, a tutto vantaggio della precisione delle letture con il sensore per il battito cardiaco, posto nel bussolotto lungo la parte opposta al display. Il cinturino vanta inoltre una particolare scanalatura che evita l'accumulo di sudore o di liquidi.

Galaxy Fit2 sa essere anche "cool", nonostante l'aspetto sobrio. Questo perché l'utente può personalizzarlo come meglio crede, con un totale di 70 quadranti che mostrano su schermo diverse informazioni. L'operazione può essere eseguita effettuando il pairing con uno smartphone (anche iPhone), attraverso la tecnologia Bluetooth 5.1 (retrocompatibile), e scaricando il quadrante preferito e, una volta eseguito l'abbinamento con lo smartphone (è necessario installare alcune app, a meno che non sia un device Samsung proprietario) si apre un mondo di possibilità.

Il braccialetto può naturalmente ricevere le notifiche di qualsiasi applicazione e, con alcune app, rispondere alle stesse con delle frasi precostituite. E' possibile anche controllare la riproduzione musicale dello smartphone, oltre a gestire tutte le funzionalità legate al fitness e al benessere generale del proprio organismo.

Attraverso i sensori integrati, infatti, Galaxy Fit2 può raccogliere dati sulle sessioni di allenamento dell'indossatore, anche in automatico: il braccialetto riconosce infatti cinque diversi allenamenti, rilevando all'avvio della modalità tempo, pulsazioni, calorie bruciate e diversi altri parametri. Fra le modalità individuabili automaticamente abbiamo la corsa, la camminata, il movimento libero, l'ellittica, e l'attività di vogatore. Curiosa, ma ormai di tendenza, l'opzione per ricordarsi di lavare le mani: una volta attivata la modalità un timer ci dirà quando possiamo smettere di farlo.

Galaxy Fit2 è inoltre resistente all'acqua fino a 50 metri di profondità e offre un'autonomia dichiarata dal produttore di 15 giorni (21 giorni con uso blando). Dopo la nostra prova possiamo dire che, abilitando anche il monitoraggio del sonno e dello stress (entrambi presenti e verificabili tramite l'app Samsung Health), è certamente possibile raggiungere i 10 giorni, con le stime dell'azienda che sono abbastanza affidabili. Insomma, l'autonomia non è di certo un problema di questo dispositivo.

Samsung Galaxy Fit2, promosso o bocciato?

Il braccialetto di Samsung ci ha convinto dopo la nostra prova. Non è affidabile come i gadget professionali, ovviamente, ma per chi non ha esigenze estreme si rivela come uno strumento utile per tenere sotto controllo i propri progressi nelle attività più basilari. Non solo aiuta a mantenersi in forma, ma implementa diverse funzioni che abbiamo già visto su altri prodotti, come ad esempio l'analisi dello stress o del sonno, che di fatto possono contribuire a migliorare le singole giornate.

Ci ha convinto anche per quanto riguarda la vestibilità, ottima e ben salda al polso grazie al cinturino, e soprattutto per il rapporto qualità-prezzo. Per quanto riguarda il listino, Xiaomi riesce a fare ancora meglio, tuttavia Galaxy Fit2 non costa molto di più e a nostro avviso è un acquisto più sensato per chi è già immerso nell'ecosistema Samsung. La qualità costruttiva è inoltre di ottimo livello, per un prodotto che sa essere bello e funzionale nella sua estrema semplicità.

3 Commenti
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joe4th16 Gennaio 2021, 17:25 #1
Per l'analisi dello "stress", voi l'avete capito che parametri misura o incrocia?
Giacky9118 Gennaio 2021, 14:02 #2
Oltre al prezzo simile, non è spiegato in nessun modo come mai è una valida alternativa alla Xiaomi MiBand 5.
GaryMitchell18 Gennaio 2021, 22:49 #3
Originariamente inviato da: joe4th
Per l'analisi dello "stress", voi l'avete capito che parametri misura o incrocia?


E' un test piuttosto blando basato sull'aritmia dei battiti cardiaci.. salto troppo veloce di frequenza ( non numero alto di battiti, ma il tempo intercorso tra un valore di battiti e un altro) corrisponde teoricamente a un livello di stress alto:

In soldoni:

Hai 70 battiti, dopo 5 secondi 80, dopo altri 5 secondi 85, dopo altri 5 secondi, 75...stress alto

Hai 70 battiti, dopo 30 secondi 75, dopo 30 secondi 70... Stress medio

Hai 70 battiti costanti per un minuto.. stress basso

Dove al posto di 70 puo' esserci qualsiasi numero, poiche' non conta la velocita' dei battiti, ma la costanza degli stessi.

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