Occhiali con riconoscimento dei volti in uso presso la polizia cinese

Le forze di polizia li useranno per individuare i viaggiatori con documenti falsi, ma c'è il sospetto che verranno usati per scovare dissidenti e minoranze
di Andrea Bai pubblicata il 09 Febbraio 2018, alle 12:01 nel canale WearablesLe forze di polizia cinese hanno iniziato ad usare occhiali provvisti di fotocamere con tecnologia di riconoscimento dei volti per individuare quei viaggiatori che cercano di evitare le forze dell'ordine (per esempio saltando su un treno all'ultimo minuto) o che fanno uso di documenti d'identità falsificati.
Responsabile dello sviluppo dei dispositivi in uso presso la polizia cinese è la società LLVision Technology con sede a Pechino. La società ha affermato che nei test condotti per verificare l'affidabilità delle proprie tecnologie, il sistema è stato in grado di pescare singoli individui da un database di 10 mila persone in circa 100 millisecondi.

Fonte: vip.people.com.cn
Una capacità che però potrebbe calare nel mondo reale, come il CEO Wu Fei ha dichiarato al Wall Street Journal, per via di tutte quelle variabili che egli chiama "rumore amientale". Un'altra differenza tra questi sistemi e quelli normalmente utilizzati dai sistemi consumer di riconoscimento facciale, è il fatto che il database dutilizzati per la comparazione delle immagini sono contenuti in un dispositivo portatile e non nel cloud.
Di fatto l'uso di questi occhiali va ad automatizzare il processo di richiedere un documento d'identità: quando un agente di polizia guarda in direzione di un individuo, la fotocamera rileva i dettagli del volto che sono comparati con quelli presenti in un database.
Ufficialmente la polizia vuole usare questi strumenti per identificare malintenzionati che stiano viaggiando con documenti fasulli, ma in realtà si teme che le tecniche di riconoscimento facciale vengano sfruttate anche per riconoscere bersagli politici o minoranze. La Cina è già stata accusata in passato di sfruttare le tecnologie di riconoscimento facciale per riconoscere gli appartenenti alle minoranze Uiguri nella regione nordoccidentale di Xinjiang.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infopoi qualcuno crede ancora che esista la privacy ... altro che Minority Report..
Niente di che, è una cosa quasi banale visto che con tensorflow lite (che gira direttamente su dispositivi Android) ci si mette relativamente poco a realizzare l'app.
E' l'acceso al database delle immagini (e la sua qualità
Poi sarà interessante vedere quanti falsi negativi e falsi positivi si avranno nell'uso reale.
La privacy non ha nulla a che fare con le forze dell'ordine, in tutti Paesi hanno le loro regole da rispettare.
La differenza è che questi sono occhiali che effettuano il riconoscimento facciale prima di un eventuale fermo e successivo controllo dei documenti.
E fa' un'enorme differenza per il poliziotto, sapere se, il ricercato che sto' per fermare, ha solo una multa non pagata, oppure è un pluriomicida.
Normalmente un poliziotto deve andare prima a fermare (a volte a caso, a volte a memoria con i ricercati più eclatanti) e solo dopo si accerta dell'identità confrontandolo col database sul tablet.
Probabilmente quello è solo il database per i test pilota, magari riguarda solo i ricercati di Shanghai ed hanno fornito solo i poliziotti di quella zona.
Non ho idea di quanti possano essere i ricercati in Cina, dai reati minori a quelli più seri: forse 10.000, magari un 1 milione e passa.
Non ho idea di quanti possano essere i ricercati in Cina, dai reati minori a quelli più seri: forse 10.000, magari un 1 milione e passa.
poi tocca vedere cosa si intende per ricercati, la semplice multa non pagata rientra in questo?
La polizia in Cina è disarmata, se serve la forza chiamano la SWAT.
Fare un controllo guardando qualcuno è necessario per minimizzare eventuali problemi.
Ma si, tanto alla fine qualche migliaio o milione di condannati innocenti, con qualche giustiziato in più, che differenza fa, so' talmente tanti
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