Bose propone degli occhiali per l'AR che sono basati sull'audio

Bose AR è un prototipo di occhiali per la realtà aumentata che forniscono informazioni su quello che circonda l'utente, sfruttando non la componente video ma messaggi audio
di Paolo Corsini pubblicata il 12 Marzo 2018, alle 08:41 nel canale Wearablesrealtà aumentatabose
Bose AR è il nome con il quale sono indicati un paio di occhiali per la realtà aumentata che Bose ha presentato in occasione dell'evento SXSW. Si tratta, quantomeno al momento attuale, di un prototipo con il quale l'azienda intende proporre un proprio approccio alla realtà aumentata.
Assieme agli occhiali Bose ha annunciato anche la propria SDK per gli sviluppatori, grazie alla quale poter sviluppare applicazioni di realtà aumentata. La peculiarità di questa proposta è di differire sensibilmente dalle altre soluzioni AR in quanto non punta sull'elemento visuale quanto sull'audio per fornire informazioni che aumentano la percezione di quanto l'utente osserva.
Bose è quindi partita dal presupposto che l'utente veda un oggetto e che sia possibile fornire informazioni addizionali su quanto visto. Se tipicamente nei contenti di AR si pensa a dettagli e note che appaiono in sovraimpressione rispetto all'oggetto, nel caso di questi occhiali i dettagli vengono forniti da dispositivi audio incorporati nelle astine degli occhiali.
L'utente può interagire con il dispositivo attraverso differenti tipologie di gestire eseguite con la testa, oppure toccando gli occhiali sui lati oppure ancora con comandi vocali. Gli occhiali devono essere connessi ad uno smartphone così da sfruttarne il GPS integrato ed accedere alle informazioni provenienti dal web condividendone l'accesso alla rete dati.
La componente hardware, per quanto interessante, è in questi casi uno solo degli ingredienti per il successo di prodotti di questo tipo. Sarà necessario che gli sviluppatori scelgano di supportare questo tipo di piattaforma e Bose si muove per supportarli con un investimento di 50 milioni di dollari dedicato a start-up che siano impegnate in apps, servizi e tecnologie da abbinare alla propria piattaforma AR.
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