Valore a portata di mano: gli smartphone flagship hanno ancora senso nel 2024?

È tempo di ripensare alla nostra ossessione per gli smartphone di fascia alta? Con l'avanzare della tecnologia, gli smartphone di fascia media sono diventati sempre più sfruttabili nell'uso di tutti i giorni, offrendo un'esperienza soddisfacente a un prezzo molto più accessibile. Questo articolo esplora le ragioni per cui i consumatori dovrebbero considerare seriamente le opzioni di fascia media e come queste ultime possano essere l'acquisto più intelligente per la maggior parte delle persone, ma non l'unica possibilità di scelta
di Nino Grasso pubblicata il 22 Giugno 2024, alle 09:57 nel canale TelefoniaNegli ultimi anni è emersa una tendenza inconfondibile: i dispositivi di fascia alta sono diventati sempre più costosi, spingendo i consumatori a rivedere le loro priorità e a considerare seriamente le opzioni di fascia media. Con l'avanzare della tecnologia, i produttori di smartphone hanno ridotto il divario tra i dispositivi premium e quelli più economici, rendendo l'acquisto di un top di gamma meno giustificabile per molti utenti.
I cosiddetti flagship, ad esempio, continuano a vantare caratteristiche innovative e design con dettagli esclusivi, ma allo stesso tempo in termini di prestazioni e funzionalità le controparti di fascia media hanno quasi del tutto colmato il divario che esisteva solo fino a qualche anno prima. Le piattaforme hardware di fascia alta sono ancora oggi esclusive dei modelli più costosi, questo è vero, ma quanti sono gli utenti che hanno davvero bisogno di quella manciata di fotogrammi al secondo in più nel loro videogioco preferito, o ancora chi ha bisogno di eseguire quell'applicazione in un frangente di secondo in meno, anche se più volte al giorno.
Proprio per questo, negli ultimi periodi, fra le aziende produttrici di SoC non è stato raro vedere alcune vecchie glorie delle precedenti generazioni riproposte sul mercato, per i clienti. Un processore come Snapdragon 8s Gen 3, ad esempio, offre le prestazioni dei flagship della generazione precedente - che non sono ad oggi per niente scarse - in una fascia di prezzo ben inferiore ai 1000€, il tutto a vantaggio degli utenti finali.
Discorso analogo anche per quanto riguarda le altre componenti hardware, come ad esempio memorie, display, fotocamere e batterie: non è raro vedere smartphone intorno ai 500€ montare display di qualità semi-professionale, con 256GB o più di storage, e batterie dall'esteso amperaggio con supporto a tecnologie di ricarica velocissime. Il tutto offrendo prestazioni sostanzialmente identiche a quelle dei top di gamma, almeno per quanto riguarda quelle percepite.
Al solito, i compromessi più evidenti sono nel comparto fotografico, ma non è raro vedere midrange con sensori avanzati (ad esempio gli ottimi Sony della serie LYTIA) e stabilizzazione ottica, almeno per il modulo principale posteriore. Qualche rinuncia, di solito, è doverosa per i moduli aggiuntivi, come il teleobiettivo (soprattutto) e l'ultra grandangolo, che nei modelli meno costosi non raggiungono la qualità dei moduli installati sui top di gamma. Ma sono, come abbiamo già detto, moduli aggiuntivi, accessori, che vanno utilizzati solo quando intendiamo avere un punto di vista creativo differente, ma per l'uso quotidiano e una condivisione rapida con amici e parenti, il principale è quello che conta il più delle volte.
Aziende come Xiaomi (e Redmi), OnePlus, HONOR, OPPO, e persino Apple con i modelli SE o Samsung con i modelli Galaxy A, hanno dimostrato che è possibile offrire esperienze molto più che soddisfacenti a prezzi più accessibili rispetto a quelli dei top di gamma. Anche Apple infatti, che è tradizionalmente nota per i suoi dispositivi premium, ha riconosciuto la domanda crescente di opzioni più accessibili con l'introduzione della serie iPhone SE, che è diventata una prassi consolidata nella line-up dell'azienda.
La qualità media degli smartphone è poi cresciuta tantissimo negli ultimi anni, a tal punto che quando mi viene chiesto un confronto fra due smartphone dello stesso segmento di mercato, la soluzione che mi viene da consigliare è sempre "quella che costa meno". Oltre alle considerazioni sulle prestazioni e sulle funzionalità, l'acquisto di uno smartphone meno costoso può anche avere vantaggi significativi: le risorse risparmiate possono essere reinvestite in abbonamenti a servizi di streaming o app, o ancora in accessori per espandere l'esperienza d'uso come smartwatch, auricolari true wireless, power bank, e molto altro.
Mentre i dispositivi di fascia alta continuano a spingere i confini dell'innovazione, molte di queste "novità" possono inoltre rivelarsi più problematiche che vantaggiose per l'utente medio: ad esempio, i display con bordi arrotondati rendono gli smartphone più fragili e meno comodi per alcuni utenti (e infatti alcuni produttori hanno iniziato a non proporle più sui flagship), annullando in gran parte il vantaggio estetico. Inoltre, alcune innovazioni richiedono tempo per maturare e diventare veramente utili per l'utente finale, come abbiamo visto quest'anno con l'introduzione dell'IA generativa sui primi modelli, che non sempre ha portato vantaggi evidenti nell'esperienza d'uso finale del prodotto.
Naturalmente, l'acquisto di uno smartphone rimane una decisione personale, influenzata da fattori come le preferenze individuali, lo stile di vita e, soprattutto, il budget. È chiaro che "top di gamma è meglio", ma bisogna capire non solo quali sono le proprie esigenze, ma se si è in grado di sfruttare (o comprendere) tutte le potenzialità offerte dai migliori dispositivi. In ogni caso, i flagship hanno tipicamente diversi vantaggi oggettivi, primo fra tutti il supporto software garantito per diversi anni, caratteristica che consente di mantenere lo stesso smartphone ormai quasi sempre per più di 4 o 5 anni, in base al produttore, a tutto vantaggio per il peso sull'ambiente di questa tendenza ormai consolidata di cambiare gadget tecnologico più per noia che per necessità. È da sottolineare, però, che anche in questo ambito la situazione si sta appianando, con diversi produttori che ormai riescono a garantire diversi anni di supporto software anche sui midrange.
Il discorso è completamente diverso se prendiamo in considerazione il punto di vista dei produttori, che hanno bisogno dei flagship per dimostrare al pubblico di cosa sono realmente capaci, quando si mettono d'impegno. Un messaggio che tende a creare un blasone intorno al marchio, necessario per esporsi ai consumatori come azienda premium e non solo di gadget economici per la massa. Insomma, in definitiva, a mio avviso, i top di gamma sono ancora oggi capaci di offrire un altissimo livello tecnologico e qualitativo, tuttavia molti midrange intorno ai 500/600€ possono garantire un'esperienza d'uso più che soddisfacente per la stragrande maggioranza degli utenti, spesso anche più che sovrabbondante per le loro reali esigenze d'uso.
A sparigliare le carte, in questo ragionamento, è arrivata l'IA generativa. La nuova tecnologia potrebbe essere in grado davvero di rivoluzionare il modo in cui ci approcciamo con i dispositivi tecnologici, e di fatto l'abbiamo vista implementata seriamente solo nei dispositivi di punta, almeno per il momento. Bisogna ammettere che le implementazioni attuali non ci hanno fatto gridare al miracolo, ma è chiaro che si tratta di una tecnologia dirompente dalle potenzialità virtualmente illimitate anche nel banale utilizzo di tutti i giorni dei nostri gadget. Apple ha però aperto qualche speranza con la sua Apple Intelligence, e la capacità di eseguire azioni anche complesse attraverso l'uso di comandi vocali e testuali con linguaggio naturale, attraverso una soluzione che vede elaborazione in locale e in cloud lavorare in tandem per offrire risposte in tempo reale.
Al momento in cui scriviamo non è dato provare la nuova IA di Cupertino, neanche nelle versioni beta di iOS 18 diffuse agli sviluppatori, quindi non sappiamo quanto di fatto possa essere utile nell'uso di tutti i giorni di iPhone. Quello che sembra sempre più chiaro è che è nata una nuova tendenza che tutti i produttori seguiranno nell'immediato futuro, e che potrebbe ridare senso ai top di gamma più costosi e rilanciare la necessità di disporre di hardware sempre più potente e reattivo, anche per le operazioni basilari.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoFinché qualcuno li compra si , per quanto mi riguarda il mio budget si ferma a 300 euro ogni 2 anni
Finché qualcuno li compra si , per quanto mi riguarda il mio budget si ferma a 300 euro ogni 2 anni
Il mio budget è di 900€ ogni 6 anni.
E' tipicamente un blocco di mercato che affianca vantaggi miseri a costi spropositati. E' così in tutti i settori.
Certo, ai tempi dei Galaxy S2 avere un top di gamma (che comunque costavano 500-600 euro, non certo 1400) faceva la sua bella differenza perchè la potenza era mediamente scarsa.
Ma ormai è da più di un decennio che avere il "top di gamma" non è rilevante.
il budget che destino allo smartphone è nel range 80-100€ ogni 4/5 anni
in compenso spendo botte da migliaia sul versante amplificatore stereo/casse audio (che comunque durano molto, casse in primis)
È tempo di ripensare alla nostra ossessione per gli smartphone di fascia alta?[/b]
Se si riescono a comprare a prezzi molto scontati
stai facendo questa osservazione nel forum per eccellenza in cui si spendono migliaia di euro per avere qualche fps e pixel in più. lo smartphone è il dispositivo tecnologico che il 90% della gente usa di più nell'arco della settimana. avere il migliore porta comunque dei benefici, anche fossero minimi
in compenso spendo botte da migliaia sul versante amplificatore stereo/casse audio (che comunque durano molto, casse in primis)
Che ci prendi con 100€???
Ormai anche un entry level costa dai 150€ in su.
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