TIM, FiberCop e Open Fiber firmano un accordo per velocizzare la digitalizzazione italiana

TIM, FiberCop e Open Fiber firmano un accordo per velocizzare la digitalizzazione italiana

Il contratto firmato permetterà a Open Fiber di utilizzare le infrastrutture di rete di FiberCop nelle aree bianche per 200 milioni di euro. TIM metterà a disposizione la Fibra VHCN di Open Fiber ad almeno 500mila clienti delle aree bianche. Ecco tutti i dettagli.

di pubblicata il , alle 18:38 nel canale Telefonia
TIM
 

TIM, FiberCop e Open Fiber hanno siglato un accordo commerciale che consente il riutilizzo delle infrastrutture di rete nelle cosiddette aree bianche, in cui è stata finanziata con fondi pubblici la realizzazione in regime di concessione di una infrastruttura di TLC. Un accordo che ha praticamente delle storico e che permette di inaugura una nuova fase di relazioni tra i principali operatori infrastrutturali italiani. Quello a cui si punta è soprattutto rendere assolutamente più efficiente l'utilizzo delle risorse, nell’ottica di un’accelerazione della copertura del Paese con reti VHCN (deniominate Very High Capacity Network).

TIM, FiberCop e Open Fiber: ecco cosa succederà

Nelle aree bianche, quelle zone dove Open Fiber si è aggiudicata i tre bandi pubblici indetti da Infratel, l’accordo prevede che Open Fiber acquisti da FiberCop, per un controvalore complessivo superiore ai 200 milioni di euro, il diritto d’uso (IRU) per infrastrutture aeree e collegamenti d’accesso alla casa del cliente. In questo caso però di contro TIM si impegna a mettere a disposizione dei propri clienti nelle aree bianche la fibra ottica di Open Fiber. Ciò consentirà di attivare su rete Open Fiber almeno 500 mila clienti che chiederanno di utilizzare la tecnologia FTTH (Fiber To The Home).

Pietro Labriola, Amministratore Delegato e Direttore Generale di TIM: “Sono orgoglioso per questo accordo, che rappresenta un ulteriore passo avanti nell’esecuzione della nostra strategia di valorizzazione degli asset. Grazie a questa operazione creiamo una nuova fonte di ricavi, generando valore per il Gruppo e i suoi azionisti. L’accordo rappresenta, inoltre, una risposta concreta all’esigenza di connettività di cittadini, imprese e Amministrazioni locali che fino ad oggi non hanno avuto accesso alle opportunità e ai benefici del digitale. Questa partnership dimostra, infine, quanto sia fondamentale avere un dialogo aperto e collaborativo con gli altri operatori, in un mercato sempre più competitivo e strategico per il Paese”.

Mario Rossetti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Open Fiber: “Siamo molto soddisfatti dell’intesa raggiunta che apre una nuova pagina di costruttiva collaborazione nell’interesse reciproco e del Paese. Si tratta, infatti, di un accordo reso ancora più significativo dall’attuale contesto caratterizzato da scarsità di manodopera e aumento dei prezzi delle materie prime: rendere gli investimenti più rapidi ed efficienti è non solo razionale ma anche necessario. In particolare, le aree bianche sono per noi il punto focale su cui si concentra l’attività dell’azienda, considerando i rilevanti impatti socio-economici che derivano dalla riduzione del digital divide nelle aree interne, attraverso la realizzazione del Piano Bul”.

Un accordo storico che dovrebbe, nelle intenzioni degli operatori, permettere a Open Fiber di accelerare significativamente le fasi di costruzione della rete (creation) e di attivazione delle connessioni (delivery) nelle aree bianche, in linea con gli obiettivi del piano industriale approvato lo scorso 3 dicembre, che riserva alle aree in concessione una parte significativa delle risorse disponibili. Più efficienza nell’utilizzo delle infrastrutture e del fattore lavoro significa non solo accelerare la cablatura del Paese dove già prevista, ma anche liberare risorse da destinare agli ulteriori piani di sviluppo previsti dal PNRR.

28 Commenti
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Darkon13 Maggio 2022, 18:55 #1
Il tutto mi raccomando con mooooolta calma.

Nel frettempo zone d'Italia iniziano già a viaggiare oltre 1Gbps e altre zone si sentono dire "eh sai siamo un pochino in ritardo ma arriviamo" si certo... nell'anno del mai.

Continuo a sostenere che si dovrebbe tornare a infrastruttura pubblica che garantisca l'accesso a tutti e i provider privati affittano l'utilizzo tutti alla pari.
Axios200613 Maggio 2022, 19:10 #2
Originariamente inviato da: Darkon
Il tutto mi raccomando con mooooolta calma.

Nel frettempo zone d'Italia iniziano già a viaggiare oltre 1Gbps e altre zone si sentono dire "eh sai siamo un pochino in ritardo ma arriviamo" si certo... nell'anno del mai.

Continuo a sostenere che si dovrebbe tornare a infrastruttura pubblica che garantisca l'accesso a tutti e i provider privati affittano l'utilizzo tutti alla pari.


Ehm... Telecom, a Palermo, inizio' a posare condotte per cavi fibra negli androni dei condomini nel 1992... Poi niente fino al 2018... Scusa ma del "pubblico" non mi fido molto. Se non arrivava Open Fiber, in piena area residenziale, rimanevo con rame marcio a 22 mpbs che diventavano 0 alla prima pioggia.
phmk13 Maggio 2022, 19:27 #3

Ma pensa un pò ....

..."dall’attuale contesto caratterizzato da scarsità di manodopera"...
Allora vuol dire che in Italia in pratica non ci dovrebbe essere disoccupazione ....
Er Monnezza13 Maggio 2022, 19:43 #4
Originariamente inviato da: Axios2006
Ehm... Telecom, a Palermo, inizio' a posare condotte per cavi fibra negli androni dei condomini nel 1992... Poi niente fino al 2018... Scusa ma del "pubblico" non mi fido molto. Se non arrivava Open Fiber, in piena area residenziale, rimanevo con rame marcio a 22 mpbs che diventavano 0 alla prima pioggia.


Come ti capisco Da felice possessore di FTTC 100Mb che va a 31Mb
Laico197913 Maggio 2022, 20:00 #5
Era ora, che senso ha fare una doppia cablatura? Non possiamo permetercene una... figurati due
Frédéric François Chopin13 Maggio 2022, 20:09 #6
Originariamente inviato da: phmk
..."dall’attuale contesto caratterizzato da scarsità di manodopera"...
Allora vuol dire che in Italia in pratica non ci dovrebbe essere disoccupazione ....


Significa che gente formata e qualificata non ce ne è come al solito. A casa con un diploma generico e senza nessuna specializzazione a lagnarsi che nessuno li assume. Il paese dei neet siamo.
Tedturb013 Maggio 2022, 20:36 #7
mi sfugge un dettaglio: perché OF deve pagare tim x l’uso della sua rete, ma non viceversa?
Darkon13 Maggio 2022, 20:45 #8
Originariamente inviato da: Axios2006
Ehm... Telecom, a Palermo, inizio' a posare condotte per cavi fibra negli androni dei condomini nel 1992... Poi niente fino al 2018... Scusa ma del "pubblico" non mi fido molto. Se non arrivava Open Fiber, in piena area residenziale, rimanevo con rame marcio a 22 mpbs che diventavano 0 alla prima pioggia.


Guarda che Telecom NON è pubblica eh... possiamo parlare di rete pubblica solo finché esisteva SIP. Poi quando si è trasformata in Telecom ha cambiato nome proprio perché la privatizzarono.

E comunque quando SIP nel 1992 posava fibra negli androni erano progetti estremamente all'avanguardia in cui si tentavano le prime infrastruttura di fibra in tempi in cui in gran parte del mondo ancora si durava fatica anzi era solo per pochissimi perfino il 56k, poi con la privatizzazione finì completamente qualsiasi investimento in ricerca ed innovazione oltre che investimenti nella rete e si passò ad operazioni societarie volte a creare plusvalenze spesso prettamente finanziarie e non commerciali a spese della rete e del servizio.
gnpb13 Maggio 2022, 21:52 #9
Originariamente inviato da: phmk
..."dall’attuale contesto caratterizzato da scarsità di manodopera"...
Allora vuol dire che in Italia in pratica non ci dovrebbe essere disoccupazione ....

No penso intendano dire che di manodopera specializzata italiana non ce n'è abbastanza che voglia lavorare a basso costo e con contratti precari e non riescono a trovarla all'estero (come si fa in altri settori tipo edilizia, posa serramenti, ecc) sufficientemente specializzata
Lithios13 Maggio 2022, 22:28 #10
È assurdo che quegli incapaci di OpenFiber no siano ancora falliti dopo lo schifo che hanno combinato con l'infinito spreco di soldi pubblici.

Una azienda che se non fosse per il 50% in mano a cassa depositi e prestiti sarebbe fallita da minimo 3 anni...

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