Samsung Galaxy S22 fatti con reti da pesca usate recuperate per oceani più puliti

A partire dai Galaxy S22 che saranno svelati tra due giorni Samsung utilizzerà per le plastiche dei propri terminali le reti da pesca usate recuperate dagli oceani. L'iniziativa è parte di Galaxy for the Planet, un progetto con una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2025 per una maggiore sostenibilità.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Febbraio 2022, alle 08:11 nel canale Telefoniasmartphone 5gSamsungGalaxy
Samsung ha annunciato che i dispositivi Galaxy saranno realizzati con un nuovo materiale ottenuto da reti da pesca recuperate dagli oceani. L'iniziativa è parte di Galaxy for the Planet, un progetto con una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2025 per ridurre l'impatto ambientale e il consumo di risorse nell'intero ciclo di vita dei prodotti Galaxy, dalla produzione allo smaltimento.
Includere materiali riciclati in tutti i nuovi prodotti mobile ed eliminare tutta la plastica dalle confezioni entro il 2025, ma anche ridurre il consumo energetico in standby di tutti i caricabatterie per smartphone a meno di 0,005 W entro il 2025 sono solo alcuni obiettivi di Galaxy for the Planet.
"Ora e in futuro", sottolinea l'azienda, "integreremo la plastica recuperata dall'oceano in tutta la gamma di prodotti, a partire dai nostri nuovi dispositivi Galaxy che saranno rivelati il 9 febbraio durante l'evento Unpacked. Questi dispositivi rifletteranno il nostro continuo sforzo per eliminare la plastica monouso ed espandere l'uso di altri materiali ecocompatibili, come il materiale post-consumo riciclato (PCM) e la carta riciclata".
Quando si pensa alla plastica negli oceani, la mente corre a una bottiglia d'acqua o a un sacchetto della spesa alla deriva. Esiste però una minaccia meno evidente, più nascosta: si tratta di ben 640.000 tonnellate di reti da pesca che vengono abbandonate e gettate via ogni anno.
Queste "reti fantasma" imprigionano la fauna marina, danneggiano le barriere coralline e gli habitat naturali e finiscono nelle nostre fonti di cibo e di acqua. Raccogliere e riutilizzare queste reti è un primo passo per mantenere puliti gli oceani e preservare l'ecosistema.
"Il riutilizzo della plastica oceanica è solo il primo passo della nostra missione collettiva per affrontare la crisi climatica e Samsung non vede l'ora di utilizzare la nostra grandezza, innovazione e capacità di collaborazione per scoprire nuove soluzioni". Il nuovo evento Unpacked, dove l'azienda sudcoreana svelerà i nuovi smartphone e parlerà più a fondo di questa novità, si terrà il 9 febbraio alle ore 16:00.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosenza valore bisogna vedere e soprattutto dubito costi loro meno di quanto sarebbe usando materiale nuovo
tra l'altro si criticava Samsung per la "plasticaccia" quando usava policarbonato, che costa una sassata ed è quella cosa che sta nel mezzo dei vetri antiproiettile e li fa diventare antiproiettile. Non a caso al test del cuneo servivano più di 100 kg nel mezzo per danneggiare un samsung (quando l'iphone che c'era si fermava a 30). Però la percezione era quella della "cheap plastic" (cheap stocazzo, provate a comprare un po' di policarbonato e poi ditemi) quindi via di materiali "premium" che tanto se si spaccano di più tanto meglio per Samsung. Che d'altronde può dire "contenti voi..."
te l'hanno già scritto (e io non voglio difendere Samsung) ma fidati che usare plastica riciclata (e andare a prenderla in mare invece che in discarica) costa di più che produrre plastica nuova.
sappi che dopo questa battuta ho aperto una petizione per far spegnere internet per un mese in segno di lutto
No troppo complicato partire dal principio, per risolvere il problema, prima lo creo, faccio il disastro ambientale, la introduco nel ciclo alimentare, ne creo un business, altri creano business per ripulire le mie zozzerie e il PIL si impenna
Perché è solo per le menti sopraffine, l'internet tutto oggi si riunirà nel celebrare il gaudio per cotanta visione.
No troppo complicato partire dal principio, per risolvere il problema, prima lo creo, faccio il disastro ambientale, la introduco nel ciclo alimentare, ne creo un business, altri creano business per ripulire le mie zozzerie e il PIL si impenna
L'illusione morale del "green" è il nuovo business.
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