Queste VPN possono condividere i dati degli utenti alla Cina. E sono disponibili sugli store di Apple e Google

Più di sei settimane dopo la pubblicazione di un rapporto che evidenziava la presenza di VPN pericolose negli app store americani, Apple e Google continuano a distribuire applicazioni che nascondono i loro legami con aziende della Repubblica Popolare Cinese.
di Nino Grasso pubblicata il 16 Giugno 2025, alle 10:31 nel canale TelefoniaAppleGoogle
Gli app store di Apple e Google mantengono ancora oggi un catalogo di app VPN che celano deliberatamente la loro proprietà cinese, rappresentando un rischio concreto per milioni di utenti dei paesi occidentali. Queste app promettono anonimato e protezione durante la navigazione, ma quando sono controllate da entità cinesi, possono trasformarsi in strumenti di sorveglianza pericolosi per la sicurezza nazionale di altri paesi.
La questione assume particolare gravità considerando che le aziende cinesi possono essere costrette dalle leggi sulla sicurezza nazionale del loro paese a condividere i dati degli utenti con il governo di Pechino. Le VPN hanno accesso a informazioni particolarmente sensibili, potendo monitorare l'intera attività web di una persona, inclusi siti visitati, comunicazioni e abitudini di navigazione.
VPN potenzialmente pericolose negli app store di Apple e Google
A sollevare il problema è, ancora una volta, Tech Transparency Project, che il 1° aprile aveva identificato più di 20 VPN di proprietà cinese tra le prime 100 app gratuite sulla versione americana di App Store. Da allora, Apple ha rimosso solo alcune applicazioni. Thunder VPN e Snap VPN, entrambe collegate alla società cinese Qihoo 360, sono state eliminate dopo le richieste di commento del Financial Times, mentre Signal Secure VPN è stata rimossa silenziosamente a maggio.
Tuttavia, la risposta delle piattaforme si è rivelata insufficiente. Turbo VPN e VPN Proxy Master, anch'esse collegate a Qihoo 360, rimangono disponibili nell'App Store di Apple insieme ad altre 11 app di proprietà cinese. La situazione è ancora più preoccupante nel Google Play Store, dove quattro app connesse a Qihoo 360 continuano a essere distribuite, accompagnate da altre diverse VPN cinesi.
Qihoo 360, in particolare, rappresenta un caso particolarmente problematico, essendo stata sanzionata dal governo americano per i suoi collegamenti con l'Esercito Popolare di Liberazione cinese. La società ha tentato di mascherare i suoi legami attraverso una complessa rete di società di comodo, vendendo apparentemente alcune controllate a parti anonime nel 2020, poco dopo l'imposizione delle sanzioni statunitensi. Le tecniche di occultamento utilizzate sono sofisticate. Autumn Breeze, sviluppatore di Snap VPN nel Google Play Store, sostiene ad esempio di essere costituita a Singapore e di operare indipendentemente, negando qualsiasi affiliazione con Qihoo 360. Tuttavia, i registri aziendali continuano a mostrare collegamenti sospetti, incluso un direttore il cui nome corrisponde a un individuo che gestiva l'unità di sicurezza mobile di Qihoo 360.
Le app sono spesso pubblicizzate come gratuite, tuttavia molte offrono piani di abbonamento a pagamento e contengono pubblicità. Di fatto, Apple e Google traggono profitto direttamente da queste transazioni attraverso le loro commissioni: Apple addebita il 30% (15% per le piccole imprese) sugli acquisti in-app, mentre Google applica il 15% fino a un milione di dollari di vendite annuali e il 30% oltre tale soglia. Le app menzionate nello studio sono particolarmente remuneative: X-VPN, sviluppata da Free Connected Limited, si posiziona al quarto posto tra le VPN gratuite più scaricate dall'App Store americano e genera ricavi superiori ai 10 milioni di dollari negli Stati Uniti. VPN Proxy Master e Turbo VPN, entrambe collegate a Qihoo 360, generano ciascuna oltre 5 milioni di dollari di ricavi americani.
Le politiche delle piattaforme sembrano inadeguate ad affrontare il problema. Le linee guida di Apple stabiliscono che le app VPN "non possono vendere, utilizzare o divulgare a terzi dati per qualsiasi scopo", ma qualsiasi sviluppatore con sede in Cina può essere legalmente obbligato a farlo con il governo cinese. Google richiede trasparenza nella condivisione dei dati, ma non ha ancora risposto alle domande sulle sue politiche specifiche per le VPN. Di seguito la lista delle app coinvolte nell'analisi del gruppo:
X-VPN, Ostrich VPN, VPN Proxy Master, Turbo VPN, VPNIFY, VPN Proxy OvpnSpider, WireVPN, Now VPN, Speedy Quark VPN, Best VPN Proxy AppVPN, HulaVPN, Wirevpn, Pearl VPN, Snap VPN, Signal Secure VPN
Il paradosso, negli USA e in molti altri paesi occidentali, è che le aziende tecnologiche sono spesso sottoposte a rigorosi controlli sulla privacy e la sicurezza dei dati, ma dall'altra parte app potenzialmente pericolose continuano a essere distribuite a milioni di utenti sostanzialmente ignari dei rischi. In questo contesto, la mancanza di trasparenza sulla proprietà reale di queste app impedisce agli utenti di prendere decisioni informate sulla loro sicurezza digitale.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoin che senso? se mi serve mezzora una vpn e non devo condividere dati sensibili una vpn gratuita, anche cinese, mi espone a qualche criticità?
A parte che le vpn free spesso fanno parte di botnet, quindi favoriresti senza saperlo ad attività chiamiamole... illecite?
Per seguire, già i files di installazione sono a rischio.
Ma il motivo princiaple è che le vpn gratuite contengono trojan e malware.. quindi fai tu quanto è intelligente il tuo precedente messaggio.
Se puoi uno ci fà anche i login ad account personali, il pranzo è servito.
Ma questo è da escludere, si spera che non ci siano utenti di questo tipo
Uhm...vediamo...far transitare tutti i propri dati di connessione/navigazione per un intermediario "della dubbia affidabilità"...ci sto pensando intensamente, chissà mai cosa potrebbe andare storto !
Per seguire, già i files di installazione sono a rischio.
Ma il motivo princiaple è che le vpn gratuite contengono trojan e malware.. quindi fai tu quanto è intelligente il tuo precedente messaggio.
Se puoi uno ci fà anche i login ad account personali, il pranzo è servito.
Ma questo è da escludere, si spera che non ci siano utenti di questo tipo
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ma non penso la discriminante sia gratis o pagamento
penso sia "malware" o "non malware"
cioè se una delle più diffuse vpn da oggi diventasse gratis per l'inserimento in qualche modo di pubblicità, non la renderebbe immediatamente insicura no?
non esiste nessuna vpn free degna di essere etichettata come sicura? perchè eventuali malintenzionati potrebbero lo stesso "bucare" una delle vpn a pagamento e sniffando il traffico intercettare banalmente credenziali di qualcosa
«X-VPN, Ostrich VPN, VPN Proxy Master, Turbo VPN, VPNIFY, VPN Proxy OvpnSpider, WireVPN, Now VPN, Speedy Quark VPN, Best VPN Proxy AppVPN, HulaVPN, Wirevpn, Pearl VPN, Snap VPN, Signal Secure VPN»
cercavo delle VPN che non condividessero dati con il Governo USA.
Per seguire, già i files di installazione sono a rischio.
Ma il motivo princiaple è che le vpn gratuite contengono trojan e malware.. quindi fai tu quanto è intelligente il tuo precedente messaggio.
Se puoi uno ci fà anche i login ad account personali, il pranzo è servito.
Ma questo è da escludere, si spera che non ci siano utenti di questo tipo
non voglio favorire attività illecite ma se trovo una app su app store mi aspetto i controlli li abbia fatti apple o chi per lei.
ipotizzo poi su iphone il rischio di avere un malware tramite vpn sia quasi nullo.
ad ogni modo ero solo curioso di sapere cosa rispondevi, non era mia intenzione fare polemica. sicuramente chi usa regolarmente una vpn farebbe meglio ad appoggiarsi a qualche vpn famosa
Con le reti nattate (tipo 4G) non ci sono tante alternative.
Preoccupa di più il ragionamento di chi vuole tutto è gratis, perché sembra quasi un lavoro non tangibile il software, quindi non ha valore.
Tipo gli stratagemmi per non pagare i 0,99€ di Whatsapp o qualunque cifra irrisoria per quello che si usa e ci si affida a qualunque soluzione.
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