Methaphone: il finto smartphone che aiuta a smettere di usare lo smartphone (e sta conquistando tutti)

Un oggetto trasparente a forma di smartphone, nato come provocazione, diventa virale e promette di aiutare chi vuole disintossicarsi dalla dipendenza digitale. Il Methaphone, la “dose” placebo per chi non riesce a staccarsi dallo schermo, è il gadget che sta facendo discutere il web.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 04 Luglio 2025, alle 15:31 nel canale TelefoniaEric Antonow, ex dirigente di Google e Facebook, non immaginava che una battuta fatta al bar con la famiglia avrebbe scatenato una rivoluzione nel mondo dei gadget anti-dipendenza digitale. Eppure, da quell’osservazione ironica – “Se esiste il metadone per chi è dipendente dagli oppioidi, perché non creare un ‘metaphone’ per chi non riesce a staccarsi dall’iPhone?” – è nato il Methaphone, un oggetto che sta facendo il giro del mondo e dei social, diventando simbolo della lotta alla schiavitù da schermo.
Un placebo hi-tech per la mente
Il Methaphone non è uno smartphone, ma ne riprende in modo fedele forma, dimensioni e peso: una lastra di acrilico trasparente lunga circa 15 cm, con angoli smussati e bordi verdi che ricordano il vetro degli iPhone più recenti. Nessun display, nessun tasto, nessuna funzione digitale: solo una superficie liscia da tenere in mano, da accarezzare, da “scrollare” nel vuoto.
L’idea è tanto semplice quanto geniale: offrire un sostituto fisico per chi, in modo quasi automatico, cerca il telefono in tasca o sul tavolo, senza la tentazione di notifiche, social e app. Un placebo tattile che rompe il gesto compulsivo, proprio come una sigaretta elettronica senza nicotina per chi vuole smettere di fumare.
Dalla battuta al fenomeno virale
Dopo aver realizzato i primi prototipi grazie a un’immagine generata da ChatGPT, Antonow ha lanciato una campagna su Indiegogo, vendendo le prime 100 unità a 25 dollari l’una. Il vero boom è arrivato quando una tiktoker da 400mila follower ha pubblicato un video in cui, in fila per un bubble tea a San Francisco, “scrollava” il Methaphone invece del telefono. Il video ha raccolto oltre 53 milioni di visualizzazioni in pochi giorni, scatenando la curiosità (e la confusione) della rete: c’è chi pensava fosse un prototipo Nokia trasparente, chi un trailer di Black Mirror.
Nel giro di una settimana, il Methaphone è andato esaurito. Antonow ha dichiarato che la prossima fase sarà orientata non tanto alla vendita al dettaglio, quanto a collaborazioni con ristoranti e locali: l’idea è offrire il Methaphone ai clienti per aiutarli a vivere una cena senza distrazioni, come una specie di rosario laico contro la dipendenza digitale.
Una risposta (ironica) al disagio digitale
Il successo del Methaphone si inserisce in un contesto di crescente disagio verso l’uso compulsivo degli smartphone. Negli ultimi anni sono nate app come Freedom e Focus per bloccare le distrazioni, startup che vendono chiavi fisiche NFC per “sigillare” le app più tentatrici, e persino astucci anti-telefono usati nei tribunali e ai concerti. Esistono anche i cosiddetti dumb phone, telefoni minimalisti che eliminano internet e social, ma spesso costano quanto uno smartphone vero.
Il Methaphone, invece, non promette miracoli: non blocca nulla, non emette suoni, non vibra. È una dichiarazione, quasi un’opera d’arte concettuale: “Questo non è un telefono”. Eppure, nella società dell’eccesso digitale, il suo messaggio è potente – tanto da essere paragonato a una sorta di Ozempic per chi soffre di obesità da schermo.
Secondo Anna Lembke, esperta di dipendenze della Stanford University, il Methaphone potrebbe davvero aiutare a spezzare il ciclo dell’abitudine: il gesto resta, ma la ricompensa digitale scompare. È come il rituale del fumo senza la nicotina: il corpo si abitua a non ricevere più la “dose” di dopamina, e la mente può finalmente disintossicarsi.
Un mercato in crescita (e una provocazione)
Il Methaphone non è il primo tentativo di ironizzare sulla dipendenza da smartphone: già nel 2014 era nato il NoPhone, un mattone di plastica venduto come “telefono finto per persone vere”, e nel 2017 il Substitute Phone, con rotelle per simulare lo swipe. Nessuno, però, aveva raggiunto la viralità del Methaphone, complice anche il suo prezzo accessibile (20-25 dollari) e la sua estetica minimalista. Oggi, Antonow vende anche confezioni di adesivi con “app analogiche” come Cammina, Leggi, Sogna a occhi aperti, da applicare sulla superficie trasparente per ricordare che la vita vera è fuori dallo schermo.
Il Methaphone è destinato a restare più di una semplice curiosità: è uno specchio che ci costringe a interrogarci sul nostro rapporto con la tecnologia. Portarlo in tasca, tirarlo fuori al bar e accarezzarlo mentre tutti intorno sono persi nei loro schermi è un piccolo atto di ribellione. Un modo per ricordarci che, forse, la vera connessione non è quella che passa da un display, ma quella che ci permette di guardare il mondo – e gli altri – negli occhi.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonell'attesa del asteroide, è stato bello conoscervi !
92 minuti di applausi!
Ma per intuire la soluzione a tutti i più improbabili problemi sistemistici e BSOD Windows è fenomenale !
Cadi in trance e sblocchi il pieno potenziale del tuo cervello !
Con una seduta alla fumeria sono riuscito al tempo a creare un ibrido Windows 7 con i files del gestore di memoria di Windows Server 2008 32 bit, che sfruttava oltre 4GB di ram !
Vi sembra poco ???
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Si concordo, meglio che ci estinguiamo. Io però aspetto l'ultimo momento. C'è caso che quando il pianeta è rimasto deserto, possa anche piacermi !
Il Methaphone...furbo l'amico...
Ma perché secondo qualcuno è più normale una che fissa un pezzo di plastica trasparente piuttosto che uno smartphone??
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Secondo me la cura è peggio della malattia
Negli anni '70 un pubblicitario americano, Gary Ross Dahl vendere ciottoli come animali domestici. Li chiamò Pet Rock: una pietra, dentro una scatola con fori per l’aria e un libretto di istruzioni su come “addestrarla”. obbediva sempre a “fermo!”.
Un' idea assurda si rivelò geniale: vendette oltre un milione emezzo di pietre in pochi mesi per un guadagno equivalente a oltre 75 milioni attuali.
No, perché c'era già un articolo a riguardo:
Il video del "telefono trasparente" che sta facendo impazzire web: la verità dietro il fenomeno virale di TikTok
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 19 Maggio 2025, alle 15:59 nel canale Telefonia
Comunque stima per chi con la scusa dello "specchio che ci costringe a interrogarci sul nostro rapporto con la tecnologia" è riuscito a vendere un banalissimo e inerte pezzo di plastica trasparente a 20$ "perché i coglioni vanno inc.q lati"
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