L'Europol punta il dito contro l'Home Routing: rende difficili le intercettazioni

Il sistema che permette anche a chi è all'estero di instradare le comunicazioni tramite la rete nazionale può rendere più complicate le indagini delle forze dell'ordine
di Andrea Bai pubblicata il 08 Luglio 2024, alle 15:31 nel canale TelefoniaL'Europol ha sollevato alcune preoccupazioni in direzione della tecnologia Home Routing, un sistema che consente agli utenti di instradare il proprio traffico tramite la rete nazionale del proprio fornitore di servizi mobile anche quando sono all'estero. Secondo l'agenzia europea, che ha pubblicato un documento di approfondimento, si tratta di un sistema che può ostacolare le indagini, rendendo più difficoltosa l'intercettazione delle comunicazioni.
Utilizzando il sistema Home Routing il fornitore di servizi di comunicazione può continuare ad erogare tali servizi ai propri clienti anche quando questi viaggiano all'estero: le comunicazioni, che siano chiamate, messaggi o dati, vengono elaborate tramite la rete nazionale e non tramite la rete estera, che resta comunque responsabile per l'accesso alla rete.

Quando il sistema di Home Routing è in funzione il fonitore di servizi estero non ha alcuna possibilità di fornire comunicazioni in chiaro se il fornitore nazionale prevede l'impiego di tecnologie di miglioramento della privacy: il dispositivo dell'utente instaura infatti una comunicazione crittografata end-to-end con il fornitore nazionale, e il fornitore di servizi estero non può in alcun modo accedere ai dati in chiaro scambiati su tale canale di comunicazione. Questo accade anche se un cittadino residente utilizza una SIM card estera nel proprio Paese.
L'Europol condivide un esempio per comprendere meglio ciò che può accadere:
"Matthew, sospettato di reati legati alla droga, che si trova nello Stato Membro A, acquista una carta SIM da un fornitore di servizi dello Stato Membro B. Le autorità dello SM A apprendono che riceverà una telefonata tra due giorni per discutere della prossima spedizione di cocaina in arrivo. Le autorità dello SM A ordinano a un fornitore di servizi nazionale di intercettare i loro dati. Il fornitore di servizi nazionale non può tuttavia accedere ai dati non crittografati del fornitore di servizi estero, stabilito nello Stato Membro B, che ha fornito la carta SIM. Il fornitore di servizi nazionale (nello Stato A) richiede i dati non crittografati al fornitore di servizi all'estero (nello Stato B) su base volontaria o nell'ambito di un accordo di roaming tra di loro. Se non vi è accordo e cooperazione con il fornitore all’estero, le autorità dello Stato membro A potrebbero inviare un Ordine Europeo di Indagine alle autorità dello Stato membro B. Molto probabilmente però la risposta non arriverà entro i due giorni necessari."
L'agenzia propone due soluzioni per risolvere il problema: disabilitare
le tecnologie di miglioramento della privacy nell'Home Routing tramite
regolamento UE, consentendo ai fornitori di servizi nazionali di
intercettare le comunicazioni di individui con SIM straniere senza
divulgare informazioni a soggetti esteri, oppure in alternativa implementare
un meccanismo transfrontaliero nell'UE per l'elaborazione rapida delle
richieste di intercettazione tra fornitori di servizi. Ogni
soluzione ha pro e contro: la prima sarebbe più semplice e tecnicamente
già implementabile, a scapito della privacy, la seconda permetterebbe di
mantenere le tecnologie a salvaguardia della privacy, ma comporterebbe la
condivisione di informazioni sulle indagini tra Stati membri.
Entrambe le proposte mirano comunque a eliminare ritardi e complicazioni
procedurali nelle richieste di intercettazione legale, come l'Europol ha
illustrato nell'esempio riportato sopra.
L'agenzia sottolinea che queste soluzioni sono "possibili strade per salvaguardare e mantenere gli attuali poteri investigativi". L'obiettivo dell'agenzia è sensibilizzare sull'impatto dell'Home Routing nelle indagini, incoraggiando autorità nazionali, legislatori e fornitori di servizi di telecomunicazione a collaborare per trovare una soluzione efficace al problema.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA me paiono sempre tutte puttanate che nascondono i soliti attacchi alla privacy per questioni legate al controllo, altro che crimine.
Come le proposte di legge europee che tornano ogni tre per due con minime variazioni sul tema che tentano di fare implementare le backdoor "di Stato" (che non esistono: sarebbero backdoor e basta, sfruttabili da chiunque, e anzi molto più probabilmente da malintenzionati, inutili per il contrasto al crimine dato che i criminali non userebbero le applicazioni con la backdoor, ovviamente). Ad oggi tutte fallite, ma un domani chissà.
a me non verrebbe mai in mente, ci sono canali assolutamente sicuri.
a me non verrebbe mai in mente, ci sono canali assolutamente sicuri.
Degli spacciatori e trafficanti di DROCA non gliene frega a nessuno,
tanto tutti sanno già tutto, chi sono, dove sono, cosa fanno. Non stiamo a raccontarcela.
Interesserà qualcosa altro, politici da ricattare e spionaggio industriale.
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