Installa Windows su Pixel 6 e gioca a Doom (e non solo): ecco come c'è riuscito

Installa Windows su Pixel 6 e gioca a Doom (e non solo): ecco come c'è riuscito

Uno sviluppatore Android è riuscito ad eseguire Windows 11 (la versione ARM) su un Pixel 6, lanciando pure una sessione perfettamente funzionante di Doom (sì, lo storico sparatutto in prima persona). Tutto merito del supporto alle KVM

di pubblicata il , alle 17:31 nel canale Telefonia
GooglePixelDooMWindows
 

Fra le feature presenti sulla prima release pubblica di Android 13 c'è la virtualizzazione. Google ha implementato la funzionalità probabilmente per motivi di test, tuttavia uno sviluppatore Android è riuscito a sfruttarla per avviare la versione ARM di Windows 11 e Linux. Ha anche dimostrato che persino lo storico sparatutto in prima persona Doom può girare dignitosamente, all'interno di una virtual machine eseguita su un Pixel 6.

Ad aver compiuto l'impresa è stato Danny Lin (@kdrag0n), Senior Member di XDA, che ha scritto su Twitter che Android 13 supporta le KVM (Kernel-based Virtual Machine, la tecnologia di virtualizzazione open source integrata in Linux) a "prestazioni quasi native". È necessario avere i permessi di root per sbloccare la funzionalità, che comunque non prevede il supporto all'accelerazione GPU né la virtualizzazione nidificata.

Android 13 supporta la virtualizzazione a "prestazioni quasi native"

Con Android 13 Google ha introdotto il supporto delle "protected KVM" (pKVM), che garantiscono massima riservatezza dei dati elaborati nella virtual machine anche se il sistema operativo di base è compromesso. Il supporto alle virtual machine su Android ha senso proprio per questo motivo e non logicamente per quello che ha mostrato lo sviluppatore. La virtualizzazione potrebbe essere utilizzata per creare sandbox nel dispositivo e migliorare la sicurezza e la privacy con funzionalità specifiche: attraverso un sistema di sandbox, ad esempio, un dispositivo Android potrebbe gestire i dati più sensibili sfruttando un sistema operativo separato molto più blindato in modo che un aggressore debba aver bisogno di bypassare prima le difese dell'app, poi quelle di Android, e poi da ultimo le protezioni dell'OS dedicato.

L'esperimento di @kdrag0n è interessante perché dimostra che Android 13 è capace di eseguire KVM a prestazioni sufficientemente elevate da essere implementato anche nelle versioni stabili per gli scopi più disparati. Lo sviluppatore è riuscito anche ad eseguire su Pixel 6 diverse distribuzioni Linux, come Ubuntu, Arch Linux ARM, Void Linux, ottenendo in ogni caso prestazioni molto elevate con le componenti CPU, memorie e I/O. L'obiettivo di Big G con il supporto di KVM potrebbe essere quello di sbarazzarsi della tecnologia TrustZone di ARM: utilizzando un ambiente virtualizzato veloce (e soprattutto senza codice di terze parti), i device Android potrebbero gestire attività estremamente sensibili a una velocità superiore affidandosi prevalentemente a tecnologie proprietarie di Google.

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