Huawei, ancora tre mesi di tempo per gli aggiornamenti Android
Il Dipartimento del Commercio Usa ha stabilito i termini temporali dell'ordine restrittivo per le aziende Usa, che ha portato alla revoca della licenza d'uso di Android sui terminali Huawei
di Rosario Grasso pubblicata il 21 Maggio 2019, alle 11:04 nel canale TelefoniaHuaweiGoogleAndroid
Huawei continuerà a poter aggiornare i propri terminali con le ultime versioni di Android fino al prossimo 19 agosto. Lo si apprende attraverso un chiarimento del Dipartimento del Commercio Usa che conferma le rassicurazioni già divulgate nella giornata di ieri: ovvero che i terminali Huawei continueranno a poter accedere alle tecnologie e alle reti esistenti in mano ad aziende americane per mezzo di un permesso temporaneo.
Il caso è nato dopo che Google ha annunciato il ritiro della licenza a Huawei in seguito all'ordine restrittivo emesso dall'Amministrazione Trump nella scorsa settimana. Secondo la nuova direttiva chi attualmente fornisce prodotti e servizi a Huawei potrà continuare, ma solo fino al 19 agosto, ad erogare gli stessi e solamente per i prodotti già esistenti o in fase di completamento e in generale per gli ordini già effettuati.
In particolare gli aggiornamenti software potranno essere rilasciati da Huawei per i terminali disponibili al pubblico fino al 16 maggio, ma Huawei non potrà accedere a componenti realizzati negli Usa allo scopo di produrre nuovi prodotti a meno di disporre di autorizzazioni di omologazione che, vista la situazione, sembrano di difficile ottenimento. Questo "periodo cuscinetto" permetterà inoltre a quelle realtà che attualmente si affidano a prodotti e soluzioni Huawei di trovare alternative.
Il governo degli Stati Uniti ha affermato di aver imposto le restrizioni a causa del coinvolgimento di Huawei in attività che mettono in pericolo la sicurezza nazionale o gli interessi di politica estera.
Dopo l'ordine restrittivo emesso nella scorsa settimana, il Dipartimento del Commercio ha bloccato le attività commerciali tra aziende Usa e aziende estere che attengano alle sfere hardware, software e relativamente ai servizi tecnici. Poco dopo Google ha annunciato che non avrebbe più fornito servizi Android per i dispositivi Huawei, pur garantendo il supporto ai terminali già in commercio. Già ieri era intervenuta Google, ribadendo con una nota ufficiale che "Google Play e le protezioni di sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti".
Ciò non significa che Huawei perda completamente la possibilità di usare Android, in quanto il sistema operativo principale è un progetto open source. Qualsiasi produttore può modificarlo e installarlo sui propri dispositivi senza dover ottenere l'autorizzazione. Tuttavia Huawei non potrà usufruire degli aggiornamenti al sistema operativo che garantiscono la sicurezza dei terminali secondo le tempistiche tradizionali.
Ciò non significa che Huawei perda completamente la possibilità di usare Android, in quanto il sistema operativo principale è un progetto open sourceGeneralmente Google inoltra ai propri partner che dispongono della licenza Android il codice necessario a correggere il loro software circa un mese prima rispetto al momento in cui le vulnerabilità coinvolte vengono rivelate pubblicamente. Questo dà ai produttori il tempo di controllare che le patch non causino problemi al loro software proprietario e quindi di creare una versione aggiornata di quest'ultimo che contempli la protezione necessaria. Senza licenza, Huawei verrà a conoscenza delle vulnerabilità solo lo stesso giorno in cui vengono rilasciate per l'Android Open Source Project (AOSP), il che provocherà ritardi nella distribuzione ed esporrà i terminali Huawei alle nuove vulnerabilità per giorni o settimane, a seconda dei casi.
Inoltre, i terminali non certificati da Google non possono accedere ai Google Mobile Services (GMS) e non vi si possono installare le app di Google basate su questo servizio. Tra queste, Google Play, Google Foto, YouTube, Google Maps, Google Drive, Google Duo.
"Il Permesso Temporaneo Generale dà alle realtà il tempo di rifinire una strategia e dà lo spazio al Dipartimento per determinare le misure a lungo termine necessarie alle aziende americane e ai fornitori di telecomunicazioni stranieri che attualmente si affidano alle apparecchiature Huawei per servizi critici", ha detto il Segretario al Commercio Wilbur Ross. "In breve, questa licenza consente agli attuali proprietari di dispositivi Huawei di continuare a usare il proprio terminale".
Il giro di vite dell'Amministrazione Trump era previsto da circa un anno e rientra all'interno di una guerra commerciale Usa/Cina più ampia e nella volontà di scoraggiare le aziende tecnologie straniere a continuare lo sviluppo delle tecnologie di telecomunicazione del futuro, in questo caso con riferimento al 5G.
L'argomento è stato affrontato anche dal National Cyber Security Centre, che ha sottolineato che gli utenti dei terminali Huawei con Android potranno continuare ad installare gli aggiornamenti come di norma nel periodo previsto. Ulteriori avvisi verranno forniti da NCSC non appena ci saranno novità. Ulteriori informazioni sul sito ufficiale.
32 Commenti
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i telefoni vengono assemblati in Cina ma ci sono componenti che arrivano dagli USA o dal Giappone, Singapore ecc.
Ah beh!
Tra Cina e Usa sinceramente, non so chi sceglierei,ho avuto a che fare sia con gli americani sia con i cinesi,ma se dovessi dare le spalle a uno dei due,il tappo da damigiana lo userei con quelli che esportano la democrazia,fanno tanto gli amiconi,ma poi....Ah beh!
Tra Cina e Usa sinceramente, non so chi sceglierei,ho avuto a che fare sia con gli americani sia con i cinesi,ma se dovessi dare le spalle a uno dei due,il tappo da damigiana lo userei con quelli che esportano la democrazia,fanno tanto gli amiconi,ma poi....i telefoni vengono assemblati in Cina ma ci sono componenti che arrivano dagli USA o dal Giappone, Singapore ecc.
Diverse che si possono contare sulle dita di una mano
Uno va a cercare Qualcomm e trova "its foundry partner, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. Ltd. (TSMC)".
Insomma ai cinesi basta invadere Taiwan e il giochino è finito.
L'unica che ha un certo numero di fab negli USA è Intel. E le altre stanno in Israele, dove avviene pure il grosso del R&D ( ormai ).
La mossa di Trump è mirata in effetti a rallentare la conquista del mondo da parte dei cinesi ;-)
...e guarda caso finora la democrazia la "esportano" solo dove c'è petrolio. Fortunati i paesi che non ne hanno...
Uno va a cercare Qualcomm e trova "its foundry partner, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. Ltd. (TSMC)".
Insomma ai cinesi basta invadere Taiwan e il giochino è finito.
L'unica che ha un certo numero di fab negli USA è Intel. E le altre stanno in Israele, dove avviene pure il grosso del R&D ( ormai ).
ci sono anche tutte quelle che fanno componenti più "piccoli" tipo la Texas Instruments o STM in Europa
non è tutto in Cina, in occidente c'è più di quello che si immagina, ma non c'è "tutto"
però il problema a parte i chip è l'assemblaggio specialmente se i volumi sono enormi con milioni di telefoni da produrre in poco tempo
non è una cosa che puoi mettere in piedi facilmente in USA o EU, lì in Cina le fabbriche sono delle città praticamente, c'è un numero enorme di persone con turni lunghi e disponibilità immediata
qui da noi a parte pagare di più dovresti trovare gente disposta a fare quel lavoro, avere personale "stagionale" perché hai un picco di produzione prima del lancio dei prodotti
non so se l'amministrazione Trump spera con queste mosse e con i dazi di riportare tutta la produzione in patria, ma non è un obiettivo fattibile almeno nel breve periodo
Ricordiamoci che l'area tra Shenzhen, HK, Macau, ha il pil della Russia praticamente.
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