Google segue Apple e introduce nuove commissioni per gli sviluppatori nell'UE
In risposta all'entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea, Google ha annunciato l'introduzione di nuove tariffe per gli sviluppatori che operano nell'ecosistema Android. Queste commissioni si applicano sia agli sviluppatori che utilizzano il Play Store di Google, sia a quelli che indirizzano gli utenti al di fuori di esso, in un approccio simile a quello adottato di recente da Apple per l'App Store.
di Nino Grasso pubblicata il 07 Marzo 2024, alle 12:21 nel canale TelefoniaGoogleAndroid
A partire da oggi, gli sviluppatori Android che operano nell'Unione Europea dovranno far fronte a nuove commissioni imposte da Google, in conformità con il Digital Markets Act (DMA). Queste tariffe si applicheranno sia agli sviluppatori che distribuiscono le loro app tramite il Play Store di Google, sia a coloro che indirizzano gli utenti al di fuori di esso per il sideload delle applicazioni.
Secondo i dettagli resi noti da Google, le nuove commissioni per gli acquisti saranno articolate su diversi livelli. Chi effettua gli acquisti in-app attraverso i sistemi di pagamento di Google dovrà sborsare dovrà pagare una commissione del 12% sotto il milione di euro di fatturato e del 27% per le app che superano quella soglia, ma solo per la quota che eccede il milione di euro. Per gli abbonamenti ricorrenti, la commissione sarà del 12%, mentre se lo sviluppatore decide di utilizzare un sistema di pagamento alternativo dovrà pagare una commissione del 3% a Google.
Google modifica le sue commissioni per gli sviluppatori Android nell'UE
Invece, per acquisti effettuati attraverso sistemi "esterni" gli sviluppatori dovranno pagare una "commissione di acquisizione iniziale" del 10% per gli acquisti in-app o del 5% per gli abbonamenti, per i primi due anni. Questa tariffa, come spiegato da Google, è dovuta al valore aggiunto fornito dal Play Store nel facilitare l'acquisizione iniziale degli utenti.
Successivamente, dopo i primi due anni, verrà applicata una "commissione per i servizi in corso" del 17% per gli acquisti in-app o del 7% per gli abbonamenti. Questa commissione è giustificata da Google come un corrispettivo per i servizi continui offerti attraverso il Play Store, come il controllo genitori, la sicurezza, la prevenzione delle frodi e gli aggiornamenti delle app. Gli sviluppatori avranno la possibilità di disattivare questa commissione dopo due anni, ma solo se gli utenti prestano il loro consenso esplicito. In tal caso, tuttavia, i servizi aggiuntivi offerti da Google Play non saranno più applicabili.
Un esempio del nuovo piano commissionale su un'app di fantasia
Questo approccio di Google è simile a quello adottato recentemente da Apple per l'App Store. Infatti, la società di Cupertino ha ridotto le commissioni per gli sviluppatori, ma ha introdotto nuove tariffe, come una commissione del 3% per l'elaborazione dei pagamenti e una "tariffa per la tecnologia di base" di 0,50 euro per ogni download di app, indipendentemente dalla fonte, dopo il primo milione di installazioni. Google ha giustificato l'introduzione di queste nuove commissioni come un modo per sostenere gli investimenti nell'ecosistema Android e nel Play Store, nonché per riflettere il valore fornito da queste piattaforme agli sviluppatori e agli utenti. L'azienda ha sottolineato il suo impegno nel mantenere Android gratuito e nel fornire una suite di strumenti e servizi in continua crescita per aiutare gli sviluppatori a costruire attività di successo, il tutto garantendo al contempo la sicurezza e la protezione delle piattaforme per gli utenti in tutto il mondo.
Tuttavia, questa mossa di Google non è stata accolta con favore da tutti. Il CEO di Epic Games, Tim Sweeney, ha già criticato le politiche annunciate dall'azienda, definendole "dannose" e suggerendo che "la precedente politica illegale" potrebbe essere sostituita da una "nuova tassa di Google sulle transazioni web". Mentre il dibattito sulle commissioni delle piattaforme digitali continua ad accalorarsi, insomma, resta da vedere come gli sviluppatori reagiranno a queste nuove tariffe e come queste influenzeranno l'ecosistema Android nell'Unione Europea.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMi sa che ne vedremo delle belle...
Il lockin va sempre contro i consumatori anche se in prima battuta potrebbe non sembrarlo dato che aumenta una complessità apparente ma chiunque sul medio/lungo termine scopre quanto è importante non essere bloccato in un solo ambiente.
Tra l'altro è tra le poche cause giuste che porta avanti l'europa e andrebbe apprezzato.
Tra l'altro è tra le poche cause giuste che porta avanti l'europa e andrebbe apprezzato.
non so cosa intendi per "lockin" ma tutti le aziende lamentine (spotify, netflix, epic con fortnite) hanno le loro app con pagamenti "multipiattaforma". paghi dove vuoi e utilizzi dove vuoi, banalmente io uso ormai da 5 anni spotify premium su iphone/carplay senza avere pagato mezza commissione a apple
Conosco molto più utenti monopiattaforma che multi.
La maggior parte ha solo smartphone, o al max smartphone + tablet e non di rado persone che usano il PC solo al lavoro.
Il mondo non è mai limitato al proprio universo ne tantomeno Toretto centrico.
La maggior parte ha solo smartphone, o al max smartphone + tablet e non di rado persone che usano il PC solo al lavoro.
Il mondo non è mai limitato al proprio universo ne tantomeno Toretto centrico.
e dove sarebbe il problema? un utente può banalmente avere come unico prodotto tecnologico in casa l'iphone e pagare 0% di commissioni a apple. compri iphone nuovo->lo accendi->vai su safari e paghi netflix/spotify/fortnite
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