Google cambia gli accordi di licenza di Android: ora i servizi saranno a pagamento per i produttori
Google ha annunciato che apporterà cambiamenti al modello di licenza di Android: i produttori dovranno ora pagare per preinstallare i servizi come Play Store, Chrome e Ricerca Google, ma potranno usare fork di Android
di Riccardo Robecchi pubblicata il 17 Ottobre 2018, alle 09:01 nel canale TelefoniaGoogleAndroid
Il panorama del mondo Android è appena cambiato. Google ha annunciato dei cambiamenti al modello di distribuzione di Android e di licenza delle applicazioni a suo marchio, rispondendo a una sentenza dell'antitrust europeo che la multava per 4,34 miliardi di euro. L'azienda ha comunque comunicato di voler ricorrere in appello contro la sentenza.
Per evitare ulteriori sanzioni, Google ha comunque deciso di mettere in atto dei cambiamenti alla propria politica di licenze per quanto riguarda i servizi su Android. Finora l'accesso ad applicazioni come il Play Store prevedeva l'obbligatorietà dell'installazione di altre applicazioni, come Chrome e Ricerca Google. D'ora innanzi tale obbligatorietà non sarà più presente, dato che i servizi saranno disponibili indipendentemente, ma sarà in compenso necessario pagare per ciascun servizio. I servizi Play, Ricerca e Chrome saranno concessi in licenza anche separatamente.
In questo modo Google cerca di tutelare i propri profitti: dal momento che l'obbligo di installare il pacchetto di servizi non può essere più presente, alcuni produttori potrebbero decidere di rimpiazzare uno dei servizi (ad esempio la ricerca) con un servizio concorrente (ad esempio Qwant o DuckDuckGo). Lo stesso vale per il Play Store o per Chrome. In questo caso, Google perderebbe una parte consistente degli introiti derivanti da Android.
Questa non è, però, l'unica novità. I membri della Open Handset Alliance, il consorzio creato da Google con i partner che fanno uso di Android, non potevano infatti distribuire dispositivi Android con una versione del sistema operativo che non fosse quella di Google. Versioni "alternative" di Android come FireOS di Amazon, per esempio, sono considerate fork non compatibili con la versione AOSP (Android Open Source Project) rilasciata da Google. Tale vincolo viene ora a cadere, e "i partner di Android che vogliano distribuire le applicazioni Google potranno anche produrre smartphone e tablet non compatibili, o con fork, per l'Area Economica Europea" - come dichiarato da Hiroshi Lockheimer.
Questi cambiamenti non implicano necessariamente che ci sarà ulteriore frammentazione, ma potrebbe implicare un costo maggiore per i produttori - costo che verrà puntualmente scaricato sugli acquirenti, con ogni probabilità. Non è noto quali siano i costi delle licenze che Google applicherà, ma le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 29 ottobre e saranno valide solo per i dispositivi lanciati dopo tale data. Android in sé rimarrà comunque gratuito e open source.
64 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infodirei buono per i telefoni di fascia bassa che potranno avere meno cose preinstallate, negativo per tutti perché l'obolo a google verrà pagato dai consumatori
Google sempre peggio.
Che andassero a f*****o
da vedere cmq
non è detto sarà premiante questa 'forzatura' del monopolista di fatto, specialmente come immagine (magari solo presso gli smanettoni...)
ps: tra l'altro chi vende cell basterà che dica che è colpa dell'europa l'aumento (che è così, ma con l'asterisco) e saranno tutti ben felici di indignarsi, pagando però di più nel frattempo
Google sempre peggio.
Che andassero a f*****o
Stando all'articolo questa decisione è stata presa per venire incontro alla sentenza dell'unione europea che ha già condannato google a pagare 4,34 miliardi di euro...
Non vedo quindi perché biasimare Google per qualcosa che è stata costretta a fare, pena multe ancora più salate, oppure glie e le volevi pagare tutte tu di tasca tua?
Questo potrebbe essere un'opportunità per sviluppare store alternativi che siano appunto quello di Amazon ma anche nuovi magari europei...
Google sempre peggio.
Che andassero a f*****o
Tipica risposta di chi vuole tutto aggratise… Falla tu una multinazionale che paga i dipendenti rilasciando quello che fa gratuitamente...
sarà meglio, visto che nonostante io abbia TUTTO disattivato, ci sono comunque 45MB di "dati raccolti" nel cell. Vorrei sapere cosa sono e perchè sono stati raccolti nonostante le impostazioni contrarie...
Oltretutto le impostazioni sono un vero labirinto, incomprensibile a me che ci presto molta attenzione, quindi figurati a un utente "normale" (99.9999999999999999999999999999999999999999999999999%)
io NON voglio il calendario di G, nè le mappe, nè le news, nè la musica, nè i video.
in realtà è un cambiamento non da poco. e, come altri ormai, il succo è far usare i propri servizi per monetizzare sui dati raccolti, al cui confronto il costo dell'os è marginale.
es quanto hanno pagato apple per restare motore di default del browser?
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