Consumatori contro le penali per la disdetta dei contratti telefonici
Le associazioni dei consumatori chiedono all'Agcom di verificare la legittimità delle penali imposte dagli operatori per la disdetta anticipata degli abbonamenti
di Roberto Colombo pubblicata il 03 Maggio 2007, alle 09:46 nel canale Telefonia
34 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn ogni caso la penale è il minimo problema: si chiama il call center della compagnia telefonica, si comunica la volontà di disdire il contratto, a questo punto la compagnia farà delle offerte per convincerti a rimanere con loro, tipo minuti di conversazione gratis, messaggi gratis ecc.
Si accetta l'offerta e allo scadere della promozione si cambia definitivamente compagnia in favore di una più economica e la penale è stata ripagata con l'offerta appena sfruttata.
Non capisco se è fatta apposta o no. Era come se avesse lasciato una porta aperta ai gestori, in modo intenzionale.
Tanto a Bersani che gliene frega? Paga tutto lo stato, cioè noi.
Grande Wind: "si accontenta" di 40 euro, ma essendo per 2 anni, vuol dire 80 euro. -.-
non è una clausola. il decreto (poi diventato legge) dice solo che la penale non può comprendere costi ingiustificati. non significa che abolisce la penale, ma solo che questa deve essere giustificata.
la wind non è che la devi pagare per 2 anni, significa solo che per disdire senza penale devono essere trascorsi 2 anni, anziché 1.
vi è scappato un gergo da chat in una news
BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Quando ancora moltissimi anni fa son passato da telecom a tiscali la telecom mi aveva offerto persino di pagarmi per restare con loro... sisisi!!
E 2 anni fa quando da tiscali volevo passare con fastweb ma non l'ho fatto.. sono rimasto con tiscali perchè mi hanno offerto la luna!!! Non perchè hanno usato tutte le gabole possibili immaginabili per farmi restare con loro.. figuriamoci loro sono bravi non fanno ste cose.
Son dovuto restare un altro anno con tiscali prima di poter passare a fastweb, e sono sicuro che se un giorno deciderò di disdire fastweb dovrò sborsare un fracco di soldi o sudare sette camicie per farlo..
...ascoltate ogni tanto beppe grillo...
don't cry for me Argentinaaaa
Il fatto è che in Italia non funziona nulla e quando ci sono dei positivi cambiamenti, si trova il modo di aggirarli.
Ci vorrebbe la galera e poi vedremmo come certi signoroni capitalisti cambierebbero il loro modo di intendere il rapporto tra chi fornisce un servizio e il cliente.
La finanza si fa con criterio, non con il ricatto di prezzi alti e servizi non all'altezza, imprigionando tra l'altro il cliente nelle fauci di questo allegro capitalismo senza regole.
A quanto pare i grossi scandali finanziari che rovinano soltanto la gente comune, non hanno sortito l'effetto di regole chiare e rigorose, qua chi è ricco si arricchisce sempre più e spesso lo fa rasentando la truffa.
Sei fuori strada: la legge Bersani non fa distinzione tra servizi di "natura" diversa, ma parla genericamente di tutti i servizi di comunicazione, a prescindere dalla tecnologia utilizzata, ed è retroattiva, nel senso che vale per anche per i contratti più vecchi (per i quali i gestori avevano 60 giorni di tempo per adeguarsi - se non mi credi, leggi il testo del decreto, articolo 1. ).
E per quanto riguarda la firma del contratto: non mi stancherò mai di ripeterlo, tu puoi firmarlo anche col sangue, ma questo non è sufficiente a rendere valide tutte le clausole. Per spiegare il concetto, ripeto l'esempio che avevo fatto in un altro thread: tu potresti ingaggiare un killer per uccidermi, e lui potrebbe farti firmare un contratto in cui lo sollevi da qualsiasi responsabilità nei miei confronti, per cui se lo scoprono, vai in galera solo tu... non è un contratto valido! Perchè? perchè infrange la legge! Ecco: le clausole di un contratto non devono, innanzitutto, essere vessatorie, cioè sbilanciare i diritti e gli obblighi a favore del "professionista" (in base a quanto stabilito dalla legge 206/2005 agli articoli 33 e successivi, che poi riprende tutta una serie di leggi precedenti armonizzate in un unico testo), e poi non devono infrangere nessuna legge, presente, passata o futura: nel momento in cui una legge (come il decreto Bersani) dice espressamente che certe clausole (come quelle sulle penali nel caso di disdetta anticipata) sono nulle, allora quelle clausole diventano... nulle, cioè non valgono più! (e per inciso, non ci sono marche da bollo, perchè non è un atto pubblico, ma solo un operazione di routine di un privato, che gli costa una bazzecola -- e comunque non sono nè un gestionale, nè un aziendale però queste cose è meglio conoscerle bene, per non farsi fregare )
@ rozpo
Ti sbagli anche tu di fatto, il decreto Bersani (ora legge) abolisce proprio le penali, stabilendo NON che l'importo non possa essere ingiustificato (perchè in tal caso si che rimarrebbe il concetto di penale, e di fatto non farebbe altro che ribadire il concetto espresso nella 206/2005 sulla vessatorietà, per cui una penale non può essere eccessivamente alta), bensì che l'importo debba essere giustificato dal solo costo sostenuto dall'operatore, che dovrebbe quindi dichiarare il costo (chiamiamolo "di fabbrica" ) sostenuto per la disdetta, e quindi, di fatto, la penale viene abrogata e sostituita con un più "semplice" rimborso spese.
Il problema è che la legge parla del rapporto con il consumatore, ma non si è preoccupata di considerare i retroscena che riguardano i gestori (perchè dove non c'è l'unbundling ci si appoggia a Telecom, purtroppo), e questo perchè è stata fatta troppo in fretta, per riparare a certi discrorsi fatti da Bersani & co che si attribuivano a torto il merito di aver spinto l'Agcom ad intervenire (ma questo è un altro discorso, e non mi dilungo). Ora, in base alla nuova legge, tu non sei più obbligato a mantenere l'abbonamento per un anno intero, ma l'operatore è vincolato a corrispondere l'affitto del doppino (o il pagamento dei servizi televisivi, come nel caso di Fastweb) per tutta la durata del contratto, e a questo punto saltano fuori dei costi che ricadono su di noi. La soluzione potrebbe essere una modifica alla legge, o un intervento dell'Agcom, per estendere la "libertà" anche ai gestori, oppure per stabilire che i contratti all'ingrosso debbano essere a tempo indeterminato con durata minima di un mese (dovrebbero cioè rinnovarsi di mese in mese, e solo se l'utente finale non ha dato preavviso di recesso per quel mese).
Abbiamo cominciato a scuotere il sitema, ad alterare lo status quo, almeno per quello che riguarda la telefonia, è naturale che "qualcuno" si sia infastidito e cerchi di aggirare l'ostacolo: dobbiamo solo tenere duro e continuare a farci sentire, se saremo uniti alla fine la spunteremo!
ormai non ci si fa più caso eh...
EDIT: vedo che sono stato preceduto
Ma quanto potrà mai costare ad una compagnia telefonica la rescissione di un contratto? 1€? 2€? vogliamo esagerare? E allora facciamo 5€!
Ma non dai 40 in su.... che truffa!!
Speriamo che L'AGcom faccia qualcosa!
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